La
migliore opera d'arte di Ultra Violet è senza dubbio la sua vita:
nata Isabelle Collin Dufresne nel 1935 in Francia, sottoposta a
esorcismo a quindici anni, internata in una carcere minorile a sedici,
in fuga a New York nel 1955. Musa di Salvador Dalì, vicina a Rauschenberg,
Johns, Lichtenstein e Stella. Protetta di Andy Warhol che la sceglie
per quasi tutti i suoi film. Incoronata Pop Icon e Superstar dallo
stesso Warhol di cui Ultra traccia un affettuoso e composito ritratto
nell'autobiografia Famous
for Fifteen Minutes, vero e proprio bestseller underground pubblicato
in dodici lingue. E ancora: attrice per John Schlesinger, Milos
Forman, Norman Mailer, Woody Allen e James Ivory; amante dell'artista
Edward Ruscha. Nel 1973 è dichiarata clinicamente morta, ma - come
in un brutto plot di fantascienza - torna alla vita per dedicarsi
all'interpretazione della bibbia. Pubblica un saggio sull'apocalisse,
dipinge, scolpisce, colleziona mostre in Europa e negli Stati Uniti.
Infine si perde tra spazi siderali: studia matematica, fisica e
chimica, riscrive una funambolica teoria estetica mescolando esoterismo,
semiotica, (ca)balistica, NASA, UFO e una buona dose di conservatorismo
(alla Morrissey, per intenderci: che la factory al di là di tutti
i post e i trans - "la factory distrugge l'arte per immetterla
nella vita: democratizza l'arte e sublima la vita" - fosse solo
un covo di scienziati pazzi sin troppo gelosi di a little penthouse
in Manhattan and a studio in Nice, and gee that dress is cheap?).
©
Ultra Violet
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Il Nouveau Réalisme
e l'arte della trouvaille sono morti, putrefatti, consumati dai loro
stessi presupposti poetici. Ispirato al comunismo, il Nouveau Réalisme
voleva distruggere l'arte, invece si è trasformato in un'icona spettrale,
museificata e incorniciata.
L'era degli Ismi è conclusa. Oggi viviamo il tempo della tecnologia.
Capitalismo, catechismo, comunismo, femminismo, imperialismo, masochismo,
materialismo, feticismo, surrealismo: per sempre cancellati.
La nostra è l'epopea della velocità: bionica, catodica, informatica,
maieutica, ottica, robotica, telematica, bioetica.
L'istituzionalizzazione dell'arte, la sua ignoranza e autocelebrazione
sono un vero e proprio fallimento intellettuale. Se l'arte vuole educare
alle emozioni, deve liberarsi al più presto della mediocrità, dal
politicamente corretto e dal dogma della riconoscibilità. Oggi il
senso estetico attraversa una fase altamente entropica. La democratizzazione
sistematica del gusto ha creato una generazione di ignoranti e l'arte
non sa più stupire, meravigliare, educare, guidare e istruire.
Dobbiamo salvare l'arte dal folclore industriale, dai cocktail party,
dalle rappresentazioni domestiche e aneddotiche, dal pestilenziale
gusto per la bellezza mediocre. L'arte del colore è stata distrutta
dal bianco e nero, dal monocromo e dal daltonismo. L'arte del disegno,
il virtuosismo sono stati spazzati via da schiere di copisti e riproduzioni
che hanno banalizzato persino le scoperte di Duchamp.
Dopo essere stata la musa di Salvador Dalì e la protetta di Andy Warhol,
nel 1991 ho fondato L'Union Libre des Talents et Ressources Artistiques,
di cui ho spiegato le premesse nel libro L'Ultratique ou la passion
selon l'Esthétique.
Non mi considero una surrealista, ma un'ultradonna.
La passione è l'unico oratore che mi abbia mai conquistato. La passione
è il fuoco che sorregge l'uomo: il fondamento della creazione.
Nella mia opera annuncio la nostra epoca nucleare, fatta di convulsioni
e commozioni. Assistiamo al debutto di un nuovo mondo.
I miei lavori si ispirano ai testi biblici: poesie e profezie trascendono
la storia dell'umanità. Nella bibbia leggiamo, con un solo colpo d'occhio,
il passato, il presente e il futuro che si spalanca di fronte a noi
in tutta la sua grandezza. Il settimo sigillo è infranto: viviamo
nell'era atomica. L’apocalisse in realtà illustra il presente.
Celebro la luce - elettrica e celeste.
Luce = energia = verità. La luce illumina l'intelligenza: è fonte
di saggezza.
La mia opera si ispira anche alla scienza cabalistica, all'aviazione
e ai mezzi di comunicazione.
Angeli e aeroplani sono metafore della comunicazione. Nell'era tecnologica,
avvicinare gli angeli ai jet significa mescolare velocità e spiritualità.
Nuovi messaggeri mastodontici si aggirano nello spazio: sconvolgono
le barriere del suono e deturpano l'aurora boreale.
I miei dipinti ritraggono la moltitudine di messaggi che proliferano
nello spazio: una sintesi aerodinamica tra scienza e sacre scritture.
Immagini computerizzate, pennellate rosso magenta, grafici della NASA
e antenne paraboliche: tutti gli oggetti diventano arte.
La mitologia di oggi è fondata su equazioni matematiche. I nostri
eroi sono i segni +, - e =. Prima di essere trasformati in oggetti,
gli aerei e i satelliti sono semplici equazioni.
La scienza è un linguaggio vivo che informa l'espressione estetica.
Sfere, UFO, prismi, spazio/tempo, la genesi, passato, presente e futuro,
emozioni e intuizioni.
Ecco la mia arte.
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