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  S t e v e M a r t i n
Pubbliche scuse

 

Noto soprattutto come attore, Steve Martin è anche scrittore e autore di libri umoristici e umorali, da cui abbiamo tratto queste Pubbliche scuse, ovvero un'autobiografia dell'umiliazione.

Wordly known as an actor, Steve Martin is also a witty author of humorous and humoral books. Here is a series of public excuses: a biography built on humiliation.

© Steve Martin

Una volta ho vinto un concorso di un supermercato anche se il cugino di mio fratello lavorava lì come magazziniere. Vorrei scusarmi con la Safeway Food Inc. e con i suoi dipendenti. Vorrei scusarmi con la mia famiglia, che mi è rimasta accanto, e soprattutto con mia moglie Karen. Non avrei potuto trovare una sposa più saggia e leale.

Quando avevo 21 anni fumai marijuana tutti i giorni per un anno. Vorrei scusarmi per i seguenti quindici anni di attacchi d’ansia e di fobie legate alle droghe, compresa la sensazione che Ed Sullivan presentando Wayne e Shuster stesse in realtà segnalando ai miei genitori che io ero fatto. Vorrei scusarmi con mia moglie Karen, che crede ancora in me, e con l’Associazione Coltivatori Marijuana di Napa Valley e i suoi affiliati per l’imbarazzo loro causato. Vorrei inoltre citare un piccolo incidente che ebbe luogo in quel periodo all’Holiday Inn di Ypsilanti, Michigan. Ero a letto nella stanza 342 e iniziai a contare le piastrelle del soffitto. Dato che la stanza era quadrata il calcolo era facile e non mi ci volle più di un weekend. Quando scese la sera della domenica, iniziai a calcolare quante piastrelle immaginarie sarebbero state necessarie per ricoprire pareti e il pavimento della mia stanza. Quando lasciai l’albergo, dissi con aria di sfida al portiere che sarebbero state necessarie 194 piastrelle immaginarie per ricoprire tutta la stanza.

Due settimane più tardi, mentre tentavo di superare il record mondiale di ascolti consecutivi di "American Pie", realizzai all'improvviso che avevo incluso le piastrelle reali nella mio calcolo; avrei dovuto sottrarle dal totale. Vorrei scusarmi con il personale dell’Holiday Inn per tutti gli inconvenienti causati, con tutte le magnifiche persone della Piastrelle da Soffitto Universali, con mia moglie Karen e con i miei due figli, la cui crescita si è arrestata.

Diversi anni fa, in California, mangiai la mia prima vongola e dissi che sapeva di "gonade intinta nell’olio esausto". Vorrei scusarmi con la Boutique della Vongola di Bob e Betty, e in particolare con Bob, che più tardi scoprii avere un solo testicolo. Vorrei scusarmi con la cameriera June e con i suoi parenti e con il cane di famiglia DePaul, che dovette ricevere il contenuto del mio stomaco nauseato.

Ci sono diversi episodi di molestie sessuali per i quali vorrei scusarmi:

Nel 1992 stavo facendo un colloquio a una certa signorina Anna Floyd per un posto di segretaria, quando mi caddero le mutande alle caviglie mentre stavo per coincidenza pronunciando la frase "Mai vista roba del genere prima d’ora?". Anche se mi stavo riferendo al mio taccuino elettronico Pocket Memo, vorrei chiedere scusa alla signorina Floyd per l’imbarazzo causatole da questo malinteso. Desidero scusarmi con i dipendenti della Pocket Memo e con i loro parenti e con la mia famiglia che mi è rimasta accanto. Vorrei scusarmi anche con la Progettisti Internazionali Parquet, da cui era stato steso il pavimento sul quale caddero le mie mutande. In particolare vorrei scusarmi con mia moglie Karen, la cui persistente comprensione mi riempie di umiltà.

Una volta alle Hawaii feci del sesso con una tartaruga maschio di 102 anni. Sarebbe difficile sostenere che fosse consenziente. Vorrei scusarmi con la tartaruga, con la sua famiglia, con il Kahala Hilton Hotel e con il centinaio di clienti del bar all’aperto dell’Hilton. Vorrei inoltre scusarmi con mia moglie Karen, che in quell’occasione dovette sopportare la mia comparsa sulle colonne di Forse non tutte sapete che… del "Santa Barbara Women's Club Weekly".

Nel 1987 mi presentai a un bar mitzvah a Manhattan indossando dei pantaloni bianchi di gabardine, una paio di mocassini bianchi in finta pelle, una giacca blu con bottoni dorati e un berretto da capitano di marina. Vorrei scusarmi con il popolo ebreo, con lo stato di Israele, con la mia famiglia che mi è rimasta accanto e con mia moglie Karen, che ha accettato i miei diciassette tradimenti e i miei tre figli della colpa.

Vorrei poi scusarmi con l’Associazione Nazionale per il Progresso delle Persone di Colore per essermi riferito ai suoi membri con il termine "persone di colore". Le mie scuse non sarebbero complete se non vi includessi la mia nuova moglie, Nancy, che è di colore rosa, e i nostri due figli che sono di una tinta tendente al bianco.

Infine vorrei scusarmi per avere urlato follemente "Selvaggi!" dopo avere perso 600 dollari al tavolo della roulette del casinò della Riserva Indiana Chochtaw. Quando ero ragazzino, l’uso di questa parola in casa mia si avvicinava all’hawaiiano aloha, e l’utilizzo che ne feci al casinò era inteso a significare "arrivederci alla prossima occasione".

 

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