S a r a h K a n e Blasted (Dannati) |
Sarah Kane - morta suicida dopo avere dato al pubblico una manciata di testi e regie teatrali - ha debuttato nel 1994 con la trilogia di monologhi Sick a cui ha fatto seguito nel 1996 Blasted, pièce scandalo che ha diviso la critica britannica. In difesa del testo della Kane si sono lanciati tra gli altri Harold Pinter, David Edgard, Caryl Churchill e Edward Bond. Il testo pubblicato qui accanto nella traduzione di Barbara Nativi è tratto dal volume Nuovo teatro inglese, edito da Ubulibri ai quali va il nostro ringraziamento per la gentile concessione. Sarah Kane's Blasted shocked brit theatre goers in 1996. In 1997 the text has been published in Italy and an italian edition was brought to stage. Trax publishes here a translation by Barbara Nativi, director of the italian performance. © Ubulibri |
Scena seconda
Stessa scena. La mattina seguente, molte presto. Luce e sole pieno sarà una giornata molto calda; il mazzo di fiori ora è a pezzi, sparpagliato qua e là nella stanza. Cate sta ancora dormendo. Ian è sveglio, sta dando una scorsa al giornale. Ian va al mini bar. È vuoto. Trova la bottiglia sotto il letto e versa metà del gin rimasto in un bicchiere. Sta in piedi davanti alla finestra e guarda verso la strada. Beve il primo sorso e viene sopraffatto dal dolore. Aspetta che passi ma non passa. Peggiora. Ian si tiene il fianco il dolore diventa insopportabile. Comincia a tossire, sente un forte dolore al petto, ogni colpo di tosse gli dilania il polmone. Cate si sveglia e guarda Ian. Ian cade in ginocchio, appoggia con cautela il bicchiere in terra, e si abbandona al dolore. Sembra proprio che stia morendo. il suo cuore, il polmone, il fegato e i reni hanno attacchi e fitte violente, e lui emette involontariamente delle grida di dolore. Proprio quando sembra che non possa sopravvivere, il dolore si attenua. Piano piano diminuisce fino a sparire del tutto. Ian è ora una figura ricurva, accasciata sul pavimento. Alza lo sguardo e vede Cate che lo guarda.
Ian si alza lentamente, raccoglie il bicchiere e beve. Si accende la prima sigaretta della giornata.
Cate fa unespressione di disgusto. Stanno in silenzio. Ian è in piedi, fuma e beve gin puro. Quando è stordito a sufficienza, va e viene tra la camera e il bagno, spogliandosi e raccogliendo asciugamani usati. Si ferma, l'asciugamano attorno ai fianchi, la pistola in mano, e guarda Cate. Lei lo sta guardando con odio.
Cate non si muove. Ian aspetta, poi ridacchia ed entra nel bagno. Sentiamo il rnmore della doccia. Cate fissa la pistola. Si alza lentamente e si veste. Prepara la sua borsa. Prende la giacca di pelle di Ian e la annusa. Strappa via le maniche dalle cuciture. Prende in mano la pistola e la studia. Sentiamo Ian che tossisce nel bagno. Cate posa la pistola e lui rientra. Lui si veste. Guarda la pistola.
Prende la giacca e comincia a infilarsela. Vede le maniche strappate, e guarda Cate. Una pausa, poi lei gli si avvicina e gli allunga svelta uno schiaffo violento sulla testa. Lui la getta sul letto, mentre sta ancora tirando calci, picchiando e mordendo. Lei gli prende la pistola dalla fondina e gliela punta sullinguine. Lui fa subito marcia indietro.
Cate trema e comincia a boccheggiare, senz'aria. Sviene. Ian le si avvicina, prende la pistola e la rimette nella fondina. Adagia Cate sul letto, sulla schiena. Le punta la pistola alla testa, si distende tra le sue gambe, e simula un rapporto sessuale. Quando viene, Cate si siede di scatto rigida con un grido. Ian si allontana, incerto sul da farsi, puntandole la pistola contro da dietro le spalle. Lei ride isterica come prima, senza smettere. Ride, ride, ride finché non sta più ridendo, ma piangendo disperatamente tutte le sue lacrime. Collassa di nuovo e giace immobile.
Ian mette via la pistola. Lui la bacia e lei ritorna in sé. Lo guarda.
Ian non capisce se la risposta è si o no, quindi aspetta. Cate chiude gli occhi per qualehe secondo, poi li riapre.
Ian chiude a chiave la porta e si mette la chiave in tasca.
Ian si accende una sigaretta.
Fuori esplode la marmitta di unauto si sente uno scoppio terribile. lan si getta a terra sul pavimento.
Sulla parola "killer" viene. Cate quando sente la parola gli morde il pene più forte che può. Il lamento di piacere di Ian si trasforma in un grido di dolore. Lui cerca di staccarla ma Cate glielo tiene con i denti. Lui la colpisce e lei molla la presa. Ian giace sofferente, incapace di parlare. Cate sputa freneticamente, cercando di eliminare ogni traccia di lui dalla sua bocca. Va in bagno, la sentiamo che si lava i denti. Ian se lo controlla. È ancora tutto intero. Cate ritorna.
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