ateatro 91.28
20/11/2005 
Altre Velocità
Le Buone Pratiche 2: relazioni & interventi
di Altre velocità
 

AV AltreVelocità si propone come un involucro alternativo in cui maturare esperienze di osservazione, dialogo e riflessione anche dilatate nello spazio e nel tempo, sfruttando un nomadismo fluido ma non facile tra critica, studi, laboratori e incontri.
Il tentativo di aggiornare le espressioni di teatro contemporaneo si nutre di uno sguardo non solo riflettente ma anche orientante le tendenze, con l’assunzione di una responsabilità mobile sul territorio, dove mobilità significa anche occasionalità e impulso, consci che l’aspetto più rilevante dei cambiamenti nei quali siamo coinvolti non è solo la loro portata o la velocità rispetto al passato, ma anche la loro simultaneità.
Registrare il presente tenendosi aggiornati sul passato e cercando di anticipare il futuro.
Entrare nei luoghi trascurati dalla critica senza trascurare la varietà dei luoghi della critica, dotarsi degli strumenti per saper, saper fare e saper far fare scelte.
Porre domande in dialogo costante fra arti sceniche e contemporaneità.
AV non vuole parlare lingue correnti. Sedersi su tracciati sicuri. Occupare spazi consueti. L’acheraggio sui siti o sulle pagine dei giornali locali, e la presenza imprevedibile in contesti legati alle arti contemporanee è il tentativo di crearsi uno spazio autonomo, il più possibile svincolato da tempistiche e modalità operative che non siano, dal gruppo, esplicitamente scelte.
È uno dei modi che AV si da per compiere un’azione “eversiva”.
È sottesa l’esigenza di una ridefinizione terminologica, di una focalizzazione di nodi concettuali e tematici con i quali non si può non fare i conti. È presente la volontà di appropriarsi di un vocabolario che si nutra della capacità di leggere la realtà attraverso l’arte (e viceversa)!
Non più trappole per discorsi autoriferiti!
Per questa ragione AV e la sua presunta virtualità è primariamente un luogo di riflessioni interne, di scontri di prospettive, di interessi diversificati, di traiettorie critiche anche antagonistiche. Le figure che lo compongono - Chiara Alessi, Valentina Bertolino, Daniele Bonazza, Piersandra Di Matteo, Lorenzo Donati, Agnese Doria e Rodolfo Sacchettini - sebbene legate da un comune interesse per le arti sceniche contemporanee, hanno sviluppato competenze specifiche in ambiti differenti. Se è evidente che non è più tempo (ormai da un po’) di rigidi confini tra le discipline, né di difesa della separatezza in un orizzonte in cui i fenomeni artistici hanno modificato, in osmosi, la loro fisionomia, AV opta per un atteggiamento critico permeabile e, non per questo, meno rigoroso. Sfruttare l’eterogeneità e la diversificazione delle competenze minando perennemente l’identità del gruppo, rafforzandone l’apertura, mettendo in discussione la comunione di intenti e concentrandosi sulla condivisione di azioni. Un oculato utilizzo delle risorse disponibili, una progettualità in progress, un’altra velocità.


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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