ateatro 84.80
21/04/2005 
Il nuovo cda dell’ETI
Ovvero Le bombe di ateatro
di Redazione ateatro
 

Il consiglio d’amministrazione dell’ETI è in scadenza. Il ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani con la caduta del governo rischia il posto, a favore – dicono – di Franco Zeffirelli o di Ferdinando Adornato, promosso dalla commissione cultura della Camera, o ancora il figlio d'arte Giorgio La Malfa (aspettiamo il vostro parere...).
Che fa in questi casi un ministro che, come lo yogurt, sta per scadere? Dovrebbe dire: “Beh, quel che dovevo fare l’ho fatto (o almeno ci ho provato!). Adesso lascio campo libero al mio successore perché possa costruire qualcosa”.
Manco per niente. Il professionista della politica usa subito tutte le fettine del potere che ancora controlla per condizionare il proprio successore.
Che cosa avreste fatto voi, nei panni del ministro, a proposito dell’ETI? In primo luogo, avreste nominato un nuovo consiglio d’amministrazione, quasi uguale al vecchio, ma con qualche ritocco. Al posto di Luca Doninelli, Emanuele Banterle, stessa area politica ma più pragmatismo e meno slanci utopici e grilli per la testa. Però uno scrittore, un vero intellettuale di prestigio, in un consiglio d’amministrazione ci fa sempre la sua bella figura… Ma tra gli scrittori disposti ad arruolarsi nel centrodestra, con il vento che tira, chi ci troviamo oggi? Alain Elkann va senz’altro benissimo, elegante, mondano, brillante, cosmopolita… (insomma, uno dei pochi presentabili).
Accanto a queste new entries, dovrebbero essere confermati i veterani Maria Bolasco De Luca e Massimo Pedroni. La ciliegina sulla torta? Anche se non era in scadenza immediata, a scanso di equivoci meglio proprogare (con decreto ministeriale apposito) il mandato del presidente-zio Domenico Galdieri…
Così si dice stia andando all’ETI. Ma la nuova commissione prosa, quella che decide il FUS? Beh, se ci aiutate a completare il quadro, nella prossima puntata vi daremo qualche anteprima (perché qualcosa già sappiamo...).
Anche se oggi ci sembra di esere un po’ come Aldo Biscardi, il re del teatrino del calcio italiano, quando annunciava “Le bombe di Mosca!”


 
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