ateatro 84.91
Jan Fabre a Udine: una personale dedicata all'artista belga
Spettacoli, incontri & altro dal 7 al 18 maggio
di Ufficio Stampa CSS Udine
 

PROGETTO JAN FABRE
omaggio a un artista totale
Udine 7 – 18 maggio 2005


un progetto
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG/Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine
in collaborazione con Fondazione CRUP e illycaffé

Stagione Teatro Contatto 04-05
- XXIII edizione

Incontro ravvicinato con un artista totale: con tre spettacoli della sua più recente produzione e una conversazione aperta al pubblico, il CSS di Udine con la collaborazione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine dedica a Jan Fabre una sezione speciale della Stagione Teatro Contatto.

Per esplorare le forme e i linguaggi in cui si declina l’eclettismo e la tensione creativa dell’artista fiammingo, ospiteremo a Udine Quando luomo principale è una donna, assolo di danza di Lisbeth Gruwez, splendida danzatrice dal fascino androgino, il capolavoro corale Je suis sang, un affresco vivente ispirato alla tradizione figurativa del suo paese e attraversato da forti pulsioni contemporanee, e la performance Angel of Death, manifesto multimediale sul concetto di artista come “guerriero della bellezza”. Ospite a Udine assieme alla sua compagnia Troubleyn di Anversa, Jan Fabre sarà protagonista di una conversazione con il pubblico su arti visive e arti sceniche.

7,8 maggio 2005 ore 21
Udine, Teatro Palamostre
QUANDO L'UOMO PRINCIPALE È UNA DONNA
regia e scenografia Jan Fabre
coreografia Jan Fabre, Lisbeth Gruwez
danzatrice Lisbeth Gruwez
musica Maarten Van Cauwenberghe
disegno luci Jan Fabre, Pieter Troch
costumi Daphne Kitschen
una produzione Troubleyn/ Jan Fabre (Antwerp - Belgium)
in co-produzione con Théâtre de la Ville, deSingel

13,14 maggio 2005 ore 21
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
JE SUIS SANG - prima nazionale
testo, regia, scenografia, coreografia Jan Fabre
assistente alla regia e drammaturgia Miet Martens
assistente alla regia e alla coreografia Renée Copraij
attori, danzatori, musicisti Linda Adami, Tawny Andersen, Vincente Arlandis, Dimitri Brusselmans, Katrien Bruyneel, Annabelle Chambon, Cédric Charron, Sebastien Cneude, Anny Czupper, Stijn Dickel, Barbara De Coninck, Olivier Dubois, Els Deceukelier, Ivana Jozic, Marina Kaptijn, Guillaume Marie, Dirk Roofthooft, Maria Stamenkovic-Herranz, Geert Vaes, Helmut Van den Meersschaut
disegno luci Jan Dekeyser, Jan Fabre
costumi Daphne Kitschen, Jan Fabre
produzione Troubleyn / Jan Fabre (Antwerp / Belgium)

14 maggio 2005 ore 12
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
CONVERSAZIONE CON JAN FABRE

16, 17 maggio 2005 ore 21
18 maggio 2005 ore 19 e 22
Udine, Teatro Palamostre
ANGEL OF DEATH
concetto, regia e testi Jan Fabre
performer del film William Forsythe/ performer dal vivo Ivana Jozic
una produzione Troubleyn/ Jan Fabre (Antwerp / Belgium)
in co-produzione con deSingel

GLI SPETTACOLI

7,8 maggio 2005 ore 21
Udine, Teatro Palamostre
QUANDO L'UOMO PRINCIPALE È UNA DONNA
regia e scenografia Jan Fabre
coreografia Jan Fabre, Lisbeth Gruwez
danzatrice Lisbeth Gruwez
musica Maarten Van Cauwenberghe
disegno luci Jan Fabre, Pieter Troch
costumi Daphne Kitschen
una produzione Troubleyn/ Jan Fabre (Antwerp - Belgium)
in co-produzione con Théâtre de la Ville, deSingel



Cantando i primi versi di “Volare”, Lisbeth Gruwez, danzatrice androgina, prepara il suo corpo a spiccare il volo, cospargendosi di olio d’oliva. Stretta in un completo giacca e pantaloni (da cui si libera presto), la danzatrice disgrega con grazia tutti i confini (formali e intellettuali) fra l’uomo e la donna. Nella visione di Jan Fabre infatti la mascolinità è inscindibile dalla sua componente femminile, se non altro perché durante la sua esistenza pre-natale, “ogni uomo è necessariamente parte di una donna”.
Sotto un cielo pieno di bottiglie dalle quali goccia incessantemente dell’olio d’oliva che trasformerà il palcoscenico in una vasca lucida e riflettente, Lisbeth Gruwez mette in gioco il suo corpo androgino e vibrante di energia pura, riempiendo lo spazio scenico con una voracità animale.
Jan Fabre attribuisce all’olio diverse connotazioni, mediche, cosmetiche, cristiane. L’ulivo come la Madre terra, come vecchio albero indistruttibile, un balsamo per il mondo, ma anche, per contrasto, ricordando come i suoi frutti fossero usati un tempo come contraccettivo. Quando l’uomo principale è una donna è un’ode alla forza e alla potenza delle donne, un assolo imbevuto di una straordinaria leggerezza.


13,14 maggio 2005 ore 21
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
JE SUIS SANG - prima nazionale
testo, regia, scenografia, coreografia Jan Fabre
assistente alla regia e drammaturgia Miet Martens
assistente alla regia e alla coreografia Renée Copraij
attori, danzatori, musicisti Linda Adami, Tawny Andersen, Vincente Arlandis, Dimitri Brusselmans, Katrien Bruyneel, Annabelle Chambon, Cédric Charron, Sebastien Cneude, Anny Czupper, Stijn Dickel, Barbara De Coninck, Olivier Dubois, Els Deceukelier, Ivana Jozic, Marina Kaptijn, Guillaume Marie, Dirk Roofthooft, Maria Stamenkovic-Herranz, Geert Vaes, Helmut Van den Meersschaut
disegno luci Jan Dekeyser, Jan Fabre
costumi Daphne Kitschen, Jan Fabre
produzione Troubleyn / Jan Fabre (Antwerp / Belgium)



A discapito dello sviluppo della coscienza, dell’evoluzione razionale e scientifica, della stessa globalizzazione, sembra che molto poco sia cambiato, per gli esseri umani, dai “tempi bui” del Medioevo. Ecco perché c’è ancora una volta il corpo, con le sue pulsioni, fissazioni, gioie e sofferenze, al centro di uno spettacolo di Jan Fabre. Assieme, come in un mantra misterioso, i protagonisti di Je suis sang fanno risuonare la bruciante voce del corpo come fonte di stimoli e di tabù sociali, naturalmente legati al sangue: ferite, mestruazioni, stigmate. Perché l’uomo è votato alla religione del proprio sangue, l’unico fluido capace di purificarsi da solo e, privo finalmente del peso della carne e delle ossa, aspirare a diventare l’essere del futuro: un corpo fatto soltanto di sangue. Diciannove attori, danzatori e musicisti mettono così in scena una grandiosa storia umana raccontata in una sequenza di tableaux viventi, ora estatici ora lirici ora estremi, attraverso passato, presente e futuro. Un’impostazione visiva - dai costumi agli oggetti utilizzati, alle stesse azioni sceniche – che sembra fortemente influenzata da reminiscenze dell’immaginazione bucolica tardo medioevale di Hieronymus Bosch.


14 maggio 2005 ore 12
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
CONVERSAZIONE CON JAN FABRE


16,17 maggio 2005 ore 21
18 maggio 2005 ore 19 e 22
Udine, Teatro Palamostre
ANGEL OF DEATH
concetto, regia e testi Jan Fabre
performer del film William Forsythe/ performer dal vivo Ivana Jozic
una produzione Troubleyn/ Jan Fabre (Antwerp / Belgium)
in co-produzione con deSingel



Un “guerriero della bellezza”, per Jan Fabre, è chi possiede un’aura, un marchio di immortalità capace di trasformarlo in un’icona nell’immaginario collettivo. Angel of Death è un crocevia fra tre diverse figure d’artista - Andy Warhol, William Forsythe e lo stesso Fabre – che si ritrovano immerse in una “installazione totale” che è incessante dialogo fra le arti: musica, performance dal vivo, immagini, video scioccanti, danza e recitazione. Sotto la guida di una strana e meravigliosa creatura, l’angelo fanciulla del titolo...
Quattro video pareti circoscrivono uno spazio all’interno del quale la danzatrice croata Ivana Jozic entra in una relazione di dialogo provocante con quanto appare sugli schermi. Da quattro diversi punti di vista e da molteplici angolazioni di ripresa che si intersecano e si dissolvono gli uni negli altri, le immagini riprendono il coreografo William Forsythe mentre danza e recita L’Angelo della morte all’interno del museo anatomico di Montpellier. All’interazione fra le immagini si sovrappongono le sequenze di gesti e parole messe in gioco dal vivo dalla performer e gli interventi sonori e musicali composti dal sassofonista Eric Sleichim.

Archivio: Jan Fabre su ateatro

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