ateatro 79.80 Sabato, Domenica e Lunedì di Eduardo De Filippo su RAI2 il 25 dicembre Ma intanto la Rai rischia di perdere i diritti sul teatro di Eduardo di Redazione ateatro
La commedia di Eduardo De Filippo del 1959 è diventata un film per la televisione diretto da Paolo Sorrentino a partire dall’allestimento teatrale realizzato da Toni Servillo.
Sabato Domenica e Lunedì, prodotto da Teatri Uniti per Raidue Palcoscenico e RaiTrade, andrà in onda in prima visione assoluta il 25 dicembre su RAI2, alle ore 23.50. Reduce dai successi de Le conseguenze dell’amore, unico film italiano in concorso all’ultimo festival di Cannes, con Toni Servillo nel ruolo del protagonista, ancora in programmazione con sorprendenti risultati (oltre un milione di euro incassati secondo i recenti dati Cinetel), Paolo Sorrentino si accosta per la prima volta al mezzo televisivo attraverso il capolavoro eduardiano ‘riletto’ per il piccolo schermo.
"Il motore primario – dichiara il regista napoletano - che mi ha spinto a filmare Sabato Domenica e Lunedì è stata la fascinazione a misurarsi, rispettandola, con la scrittura perfetta di Eduardo, un'occasione per me rara e stimolante, allo stesso tempo pericolosa e rassicurante. C'era poi l'annosa questione di riuscire a rompere attraverso la dinamica delle immagini l'aspetto più statico del teatro, una bella sfida che ho affrontato scegliendo di stare il più possibile sul palcoscenico, condividendo lo spazio degli interpreti e abbandonando il punto di vista dello spettatore in platea".
Da sinistra, Francesco Silvestri, Anna Bonaiuto e Toni Servillo.
Una sfida resa ancor più interessante dal fatto che proprio questo sia l’unico dei grandi capolavori eduardiani di cui non resti traccia filmata, essendo purtroppo andate perdute le immagini della trasposizione televisiva che lo stesso Eduardo realizzò per la RAI nel 1963. Con la produzione di Sabato, domenica e lunedì, ripreso durante le repliche al teatro Mercadante di Napoli, Teatri Uniti prosegue inoltre un proprio peculiare percorso particolarmente attento alle relazioni fra cinema e teatro, che ha già portato alla creazione di opere filmiche legate a spettacoli particolarmente significativi quali Rasoi, Finale di partita e Teatro di guerra di Mario Martone e L’uomo di carta di Stefano Incerti.
Sabato, domenica e lunedì, nella versione tv così come in quella teatrale unisce in scena, ad Anna Bonaiuto e Toni Servillo nei ruoli di Rosa e Peppino Priore, una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni (Alessandra D’Elia, Roberto De Francesco, Enrico Ianniello, Gigio Morra, Monica Nappo, Betti Pedrazzi, Tony Laudadio, Marcello Romolo, Francesco Silvestri, Mariella Lo Sardo, Salvatore Cantalupo, Ginestra Paladino, Antonello Cossia e Antonio Marfella). La regia teatrale è di Toni Servillo, quella televisiva di Paolo Sorrentino, la fotografia di Mario Amura e Pasquale Mari, il montaggio di Giogiò Franchini e Maria Valerio, le scene dello stesso Servillo e di Daniele Spisa, i costumi di Ortensia De Francesco.
La versione teatrale di Sabato, domenica e lunedì, prodotto da Teatri Uniti, con il sostegno della Regione Campania, ha raccolto unanimi consensi di pubblico e critica in Italia e all’estero, raggiungendo i vertici degli incassi ed ottenendo i più importanti riconoscimenti. Tra essi quattro Premio Ubu, il Premio della Critica Teatrale, il Premio Hystrio, il Premio Flaiano, due Premi ETI/Olimpici del Teatro. Dopo aver inaugurato, nello scorso mese di ottobre, le stagioni teatrali del Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere e del Mercadante di Napoli, lo spettacolo sarà nuovamente in tournèe nazionale, al Piccolo Teatro di Milano dall’1 febbraio 2005 (fino al 6 marzo), poi a Verona, Lucca, Roma e Prato.
Nel frattempo la Rai rischia di perdere i diritti per 27 commedie negli allestimenti televisivi curati dallo stesso Eduardo, tra cui Filumena Marturano, 'Non ti pago, Uomo e galantuomo: il contratto è infatti scaduto circa un anno fa e non è ancora stato rinnovato. Secondo il "Giornale dello spettacolo", «le contrazioni di budget imposte dai vertici aziendali hanno determinato la rinuncia ai prodotti meno redditizi. Ed il teatro di Eduardo è diventato un "lusso" insostenibile. Tanto che in mancanza di accordo, nemmeno un fotogramma può essere utilizzato».
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