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Libri & altro: Rivoluzione il ritorno di Vachtangov
Evgenij Vachtangov, Il sistema e l'eccezione. Taccuini, lettere, diari
di Anna Maria Monteverdi
 

La casa editrice ETS di Pisa ha inagurato insieme con la Fondazione Pontedera Teatro, la riproposta della collana Oggi, del teatro, diretta da Roberto Bacci e Carla Pollastrelli e originariamente fondata per la Casa Usher da Fabrizio Cruciani con il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera. Oltre a una selezione dei volumi più significativi già pubblicati nella vecchia collana e da tempo esuriti - strumenti fondamentali per lo studio delle pratiche teatrali del Novecento - si affiancheranno anche nuovi titoli.
Il primo volume pubblicato è quello di Evgenij Vachtangov, Il sistema e l'eccezione. Taccuini, lettere, diari.
La poderosa introduzione di Fausto Malcovati (80 pagine; datata 1984) illustra e contestualizza puntualmente la straordinaria biografia artistica di Vachtangov, soffermandosi sulla pedagogia e sulle regie (tra cui la Turandot, con scenografia di Nivinskij, considerata una pietra miliare nel teatro russo novecentesco). Ci offre inoltre, una chiave di interpretazione per adentrarci adeguatamente nella lettura dei testi selezionati, chiarendo per esempio i rapporti con il maestro Sulerzickij, quelli controversi con Stanislavskij e il suo “sistema” rivisto e corretto dallo stesso Vachtangov a partire già dal 1918, quelli con Mejerchold, e infine l'adesione - sia pur non immediata - alla Rivoluzione.
I testi di Vachtangov in forma di lettere, conversazioni, pagine di diario e note di regia raccolti in questo straordinario volume, ripercorrono la vita del regista-attore fondatore del Terzo Studio (Studio Vachtangov) del Teatro d'Arte e poi direttore anche del Primo Studio (carica affidatagli proprio da Stanislavskij), nonché direttore della Sezione di regia del TEO e dello Studio Habima e che fino all'età di 39 anni non smise mai di fare progetti (la costruzione di una Casa del Teatro per un Teatro del Popolo) e soprattutto di sollecitare la “studietà” per i ragazzi che entravano nel suo Studio e che non avevano alcuna esperienza teatrale: disciplina, mutuo soccorso e mutuo rispetto, dedizione assoluta per il teatro, amore per l'arte:

“Voglio allestire uno Studio dove si possa studiare. Dove il principio fondamentale sia qullo di raggiungere tutto da soli. Dove il maestro sia tutto. Tutti coloro che entrano nello Studio devono amare l'arte in generale e quella del teatro in particolare. Cercare la felicità nell'opera d'arte. Dimenticarsi del pubblico. Creare per sé. Divertirsi per proprio conto. Giudici di se stessi “.

Evgenij Vachtangov, Il sistema e l'eccezione. Taccuini, lettere, diari, Pisa, Ets, 2004.

Vedi anche:

Evgenij B. Vachtangov, La gioia della scena. Diari, lettere, appunti di lavoro, il principe costante, Milano, 2002.


 
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