ateatro 76.7
La lettera di Paolo Aniello (Tedarco) al Direttore generale dello Spettacolo Nastasi
In risposta al comunicato ANSA dell'8 novembre scorso
di Paolo Aniello
Presidente Tedarco

 

Riassunto delle puntate precedenti. Cominciano a circolare voci inquietanti sulle decisioni della Commissione Consultiva, dalle quali si deduce che l'area dell'Innovazione sia stata punita con pesanti tagli. La Tedarco risponde con una Lettera aperta al Ministro Urbani, cui fanno seguito una seconda Lettera aperta dei gruppi che hanno subito i tagli più pesanti e una terza Lettera aperta al Direttore generale dottor Nastasi (presentata nel corso dell'incontro del 6 novembre).
L'8 novembre è lo stesso dottor Nastasi a rispondere alla Tedarco, attraverso un Comunicato all'ANSA.
Questa la replica di Paolo Aniello. Ulteriori pareri e valutazioni nel forum Nuovo Teatro Vecchie Istituzioni. E potete anche dire la vostra...


Nel ringraziare il Direttore Generale dott. Nastasi per la pronta risposta alla nostra lettera e in attesa di un prossimo incontro, credo che sia necessario, per avviare un confronto serio e misurato, evitare di equivocare sulle cifre e invece assumersi responsabilità sia tecniche che di scelte di politica culturale.
I "conti" che propone il dott. Nastasi sono quasi giusti se si considerano sia le assegnazioni alla produzione che quelle alla stabilità; ma sarebbe come dire, assommiamo le assegnazioni alle stabilità pubbliche e/o private con quelle della produzione privata e vediamo che conti tornano. Tutto potrebbe avere un senso, ma non in questo contesto normativo e contributivo, che è ciò su cui si esercitano scelte e si costruiscono progettualità.
Nella lettera al signor Ministro abbiamo chiaramente fatto riferimento alle compagnie di produzione di ricerca e di teatro per l'infanzia e la gioventù: man mano che si completa il quadro ufficioso delle assegnazioni si aggrava la situazione di questo settore. Infatti al momento, per i dati che ci sono stati comunicati, l'ambito delle compagnie di produzione che nel loro operare fanno riferimento all'innovazione dei linguaggi teatrali, hanno visto perdere (al saldo tra incrementi e decrementi delle assegnazioni) poco meno di 300.000 euro, per un valore di tagli complessivamente vicino ai 400.000 euro. Questi sono dati che, ancora prima di entrare nel merito di come e perché sono stati effettuati tagli, riduzioni o incrementi, parlano da soli, rappresentano una scelta precisa di disinvestimento su questo settore fondamentale del teatro italiano; semplicemente perché non sono stati nemmeno reinvestiti su altre compagnie di questo ambito teatrale. E' prima di tutto su questo piano, di politica teatrale, che ci attendiamo una risposta e una posizione chiara da parte del Ministero.
Trovo ancora senza risposta un'altra domanda che riteniamo importante: come ha potuto ritenere la Direzione Generale di operare questi tagli nel mese di ottobre? non ritiene che il ritardo con la quale sta operando (non mi interessano in questo momento le motivazioni che hanno portato il ritardo, il dato finale è che riceveremo le comunicazioni ufficiali a novembre inoltrato) avrebbe dovuto comportare un po' più di rispetto per decine e decine di operatori professionistici?
Rispetto alle scelte operate dalla Direzione Generale nel dettaglio, credo che si debba trovare lo spazio per una revisione di queste decisioni, che a noi, come a gran parte di chi opera nel teatro e conosce chi ha subito i tagli, risultano nella maggior parte dei casi incomprensibili e ingiustificati su un piano tecnico e artistico.
Paolo Aniello
Presidente
Teatri d'Arte Contemporanea


 
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