ateatro 75.88 La Respublica di Elsinor Racconto di una fusione tra teatri in Lombardia, Toscana , Emilia Romagna di Stefano Braschi
Ho voluto intitolare così questo mia breve comunicazione memore di una conversazione a tavola con Massimo Castri che coniò scherzosamente questa definizione di piccola Repubblica di Elsinor volendo ,penso , sottolineare il carattere indipendente e autosufficiente del sistema teatrale che la fusione tra Fontanateatro di Milano , Teatro dell’Arca di Forlì e Aster di Firenze aveva determinato.
Elsinor non è nata da una strategia o da un progetto a tavolino, al contrario si è trattato dell’esito di una condivisione prima tra Teatro dell’Arca e ASTER e poi con Fontanateatro.
Condivisione di cosa?
Non di un progetto artistico in prima battuta (le linee di programmazione e di storia erano troppo lontane tra le tre realtà), quanto piuttosto condivisione della gestione organizzativa ed economica delle nostre imprese affrontando insieme le sfide che la non facile situazione teatrale italiana imponeva.
Credo che alla base del nostro tentativo ci sia stata una fiducia reciproca che liberava il campo dalla paura di scomparire con una propria fisionomia per ognuna delle strutture storiche di partenza.
Alcuni obiettivi e punti di lavoro scaturiti dai primi quattro anni di esperienza:
1) Razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro e risparmio di una serie di costi fissi
centralizzando varie funzioni e settori : gestione e controllo amministrativo e finanziario, rapporti con le amministrazioni pubbliche, laboratorio scenografico e magazzinaggio, acquisti e gestione dei fornitori e la possibilità di acquisire nuove figure professionali che l’aumento delle dimensioni dell’impresa consentono di sostenere.
2) L’interegionalizzazione è la vera novità del nostro esperimento. Normalmente si è abituati a considerare l’aspetto del radicamento sul territorio solo su base di una unica regione. Essere stabilmente su tre Regioni e tre regioni importanti per il teatro quali Lombardia ,Emilia Romagna e Toscana , significa lavorare sul territorio sapendo che ciò che si fa localmente sta costruendo un circuito nazionale indipendente. Questo nuovo modello di stabilità può essere un piccolo contributo al rinnovamento del sistema teatrale anche in relazione al dibattito su competenze e funzioni tra stato e regioni.
3) Aumento delle possibilità di investimento sia sul piano delle produzioni che sul piano strutturale. Le ultime produzioni di Elsinor nel numero e nella loro qualità non sarebbero state possibili senza il valore aggiunto determinato dalla fusione e così pure la recente ed onerosa ristrutturazione del Teatro Cantiere Florida a Firenze.
4) Mantenere un sano equilibrio tra unità artistica complessiva e autonomia delle singole sedi territoriali consentendo ad ogni Teatro di esprimere una propria immagine distintiva in relazione alla sua storia e al suo rapporto con la città e il territorio.
5) Costruire una modalità di lavoro che sviluppi lo scambio costante di informazioni e di opportunità che lavorare in rete può determinare.
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© copyright ateatro 2001, 2010
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