ateatro 75.76
Progetti d’Area Associati
Toscana dei Teatri
di Renzo Boldrini, Dimitri Frosali, Dario Marconcini, Gianfranco Pedullà, Riccardo Sottili , Giorgio Zorcù
 

TOSCANA DEI TEATRI – Progetti d’Area Associati è un’associazione fra soggetti teatrali stabilmente operativi tramite una progettualità diffusa in gran parte del territorio toscano. Identità progettuali che operano abitando teatri, gestendoli e/o dirigendoli tramite accordi di convenzione con Enti, Comuni e Province.
Teatri, architettonicamente piccoli e medi, ma storicamente capaci di generare in termini quantitativi e qualitativi una rilevante attività, che, a partire dal lavoro produttivo in ogni singola realtà, costruisce un complesso percorso di lavoro che integra in un solo disegno organico le funzioni di ospitalità, formazione e produzione.
Luoghi e strutture che, praticando logiche di Progetto d’Area, di ottimizzazione delle professionalità e delle risorse, hanno permesso una quotidiana azione di produzione e diffusione della cultura teatrale. Una realtà complessiva, composta da medie imprese a "stabilità leggera", che costituisce di fatto nel panorama regionale un’interconnessione insostituibile fra i cosiddetti poli d’eccellenza e quei teatri medio-piccoli, che tali sono, non tanto per dimensioni strutturali, quanto per vocazione, capacità, necessità progettuali e politico-culturali.
TOSCANA DEI TEATRI rappresenta un segmento intermedio e una funzione dinamica che evita al sistema regionale un disegno afasico e piramidale. Le realtà che la compongono rappresentano una rete di eccellenza del decentramento progettuale che ha determinato un significativo spostamento di attività in senso quantitativo e qualitativo dai Comuni capoluoghi ad aree più provinciali, soprattutto la cosiddetta linea dell’Arno, come ben fotografa la ricerca realizzata dall’IRPET sullo spettacolo in Toscana dal 1980 al 1988.

TOSCANA DEI TEATRI è formata da Accademia Amiata, Associazione Teatro Niccolini, Giallo Mare Minimal Teatro, Occupazioni Farsesche, Teatro di Buti, Teatro Popolare d’Arte; interessa, attraverso l’attività dei soci fondatori, 18 teatri toscani, ha rapporti istituzionali con altrettanti comuni e 5 province toscane.

TOSCANA DEI TEATRI, al suo atto costitutivo, rappresenta quindi un patrimonio concreto consolidato, che, evolvendo verso un sistema strutturato di reti e progetti d’area toscani, non solo conferma la propria vocazione storica al lavoro sul territorio, ma si candida ad essere interlocutore affidabile nel e per il sistema teatrale regionale su differenti operatività ed obiettivi.

Obiettivo 1
Concertare le programmazioni dei teatri medio-piccoli, d’intesa con il Circuito Regionale, tramite mirate azioni di programmazione di eccellenza nei poli avanzati:
- programmazioni agganciate a progettualità di tipo promozionale e formativo rispetto al territorio in cui vengono presentate;
- valorizzazione della produzione toscana;
- promozione di operazioni produttive ad alto rischio culturale;
- contatti con il mercato internazionale.

Ma l’Associazione può parimenti svolgere un ruolo significativo di promozione del pubblico, di rinnovamento della platea e del palcoscenico, in termini di collaborazione con le vere piccole realtà e le aree di "disagio" teatrale, allo scopo di disegnare un complessivo sviluppo dei teatri medio-piccoli della Toscana, indicandoli così come spazio di elaborazione culturale avanzata, e non come circuito marginale e di ripiego.

Obiettivo 2
Valorizzazione del patrimonio produttivo della Rete TOSCANA DEI TEATRI, soprattutto per ciò che concerne la produzione regionale di Teatro Contemporaneo e di Teatro per le Nuove Generazioni.

Obiettivo 3
Implementazione del ruolo storico, svolto da questi teatri come luoghi di formazione e d’incontro fra professionalità della scena e le comunità, le utenze, i pubblici presenti in queste aree di progetto. Teatri strutturati come laboratori permanenti con punte significative legate soprattutto alla Scuola, ai Giovani e all’Area del Disagio.

Anche per quanto concerne il fronte della Formazione Professionale rispetto ai vari mestieri della scena e le professionalità necessarie alla gestione tecnica ed amministrativa dei Piccoli e Medi Teatri, l’Associazione si pone come un polo naturale di riferimento, capace di qualificate operazioni formative su questi particolari spazi di lavoro che rappresentano una gran parte del tessuto architettonico teatrale regionale.

Obiettivo 4
Nel dibattito che sta avvenendo sul sistema teatrale toscano, può promuovere azioni perché si concretizzi un quadro legislativo capace di leggere, in modo più articolato, il concetto di produzione in rapporto a quello di stabilità, amplificandone le tipologie e i modelli.
Un’azione mirante ad intendere la produzione (com’è pratica comune nei nostri teatri) non solo come un prodotto da tourneé, ma come un elemento, fondante, di un più articolato processo di lavoro culturale. Una strategia produttiva che sappia trovare in un teatro e in un territorio occasioni di germinazione, esplorazione, confronto, moltiplicazione del lavoro di allestimento di un atto scenico (prove aperte, laboratori, incontri, etc).
Modalità di produzione che poco hanno da spartire con l’idea di residenza che nella 45/2000 viene ridotta a requisito di bando, ma che al contrario dovrebbe indicare un insieme di pratiche e funzioni progettuali, che il produrre teatro in un territorio può e deve avere.

Una modalità produttiva complessa che, nel nostro caso, si affianca ad indicatori come:
- il rapporto continuativo fra un teatro e una compagnia, da un lato, ed un territorio, con le sue istituzioni ed associazioni culturali che esprime, dall’altro;
- la continuità produttiva, promozionale e formativa realizzate nei confronti delle utenze dei territori in cui si opera;
- un modello gestionale leggero in relazione ad un forte investimento sugli apparati artistici;
- una qualità produttiva capace di far circolare le proprie produzioni con significativi riscontri in Italia e all’estero.

Segni che, nel loro complesso, tratteggiano un modello di stabilità che non si sovrappone, ma arricchisce il quadro regionale e che dovrebbe, almeno come rete, essere riconosciuto come funzione specifica del sistema teatrale toscano.


Renzo Boldrini (Giallo Mare Minimal Teatro)
Dimitri Frosali (Associazione Teatro Comunale Niccolini)
Dario Marconcini (Teatro di Buti)
Gianfranco Pedullà (Teatro Popolare d'Arte/Teatri Aretini Associati)
Riccardo Sottili (Occupazioni Farsesche)
Giorgio Zorcù (Accademia Amiata)


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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