ateatro 70.45 A proposito di TTV Concorso Italia Una lettera di Fabio Bruschi Direttore di Riccione TTV Festival
Uno dei punti tradizionalmente controversi del Concorso Italia, prima nella fase della selezione, poi nella fase della competizione, è quello che il bando segnala all’articolo 1 come punto centrale del concorso: "l’unico requisito richiesto è che il soggetto del video presentato riguardi il teatro e/o più in generale le arti sceniche"! Ci è stato segnalato in più di una occasione che questa terminologia un po’ vaga (riguardi ecc…) non chiarisca bene quali lavori possono partecipare al concorso e quali no.
Ci si può orientare esaminando la tradizione del festival, ideato nel 1985 da Franco Quadri come un territorio di convergenza (e scontro) tra il teatro e le arti sceniche, i nuovi media e le arti visuali, tradizione che è venuta maturando ben prima del numero zero del Concorso (1995).
Mi pare indubbio che molto spesso la pertinenza ‘teatrale’ di un video o di una installazione derivi dalla biografia teatrale dell’artista o degli artisti che avevano prodotto quell’ opera piuttosto che dall’adesione dell’opera stessa a un genere o a un contenuto ‘teatrale’ più o meno ben definito: non di rado sono stati presentati lavori ‘impertinenti’, che presentavano dimensioni pre o post teatrali, espansioni del teatro in qualcosa d’altro ecc., in continuità con la presenza - nella tradizione del teatro italiano contemporaneo d’arte e ricerca - di un legame forte tra la scena, il mondo delle ‘immagini in movimento’ e le arti visive.
E’ indubbio che questa tradizione produca, nelle opere che arrivano al Concorso Italia, dei margini di ambiguità; tuttavia credo che questa ambiguità sia preferibile a un rigido incasellamento in generi e sottogeneri che dovremmo – dato che fortunatamente questa realtà è in continuo movimento – continuamente inseguire in affanno.
Di conseguenza il bando che il TTV licenzia per questa 17^ edizione del Concorso Italia è sostanzialmente inalterato rispetto alle edizioni precedenti: viene mantenuta la commissione di selezione che avrà il non facile compito di scegliere tra i molti lavori che arrivano a Riccione (circa 150 nella scorsa edizione) i finalisti, che verranno presentati a Riccione dal 26 al 30 maggio, in un contesto che sottolinea la ‘tradizione del nuovo’ del nostro teatro d’arte con Fanny & Alexander, Carloni e Franceschetti, Motus e altri ancora.
Buon 2004 e buon lavoro!
Riccione, 13 gennaio 2004
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