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Assegnato il Premio Internazionale di Architettura Teatrale
A tre progetti di uso e riuso del contenitore teatro
di Redazione ateatro
 

Il Premio Internazionale di Architettura Teatrale, Promosso dalla Fondazione Carima e dall’Associazione "Summa Cavea", è dedicato ai quei progetti che dimostrino attenzione mirata agli interventi di nuovi impianti o alla restituzione alla collettività degli edifici teatrali.
Il Premio intende segnalare ed evidenziare, attraverso le indicazioni della Giuria, progettisti, imprese, ed Enti locali che hanno attuato le migliori iniziative di restauro e di recupero, di Uso e Riuso, o di nuova costruzione del contenitore Teatro, attraverso interventi operativi applicabili al settore dell’ARCHITETTURA TEATRALE.


AMBITI DI VALUTAZIONE
· Nuovi Complessi Teatrali
· Restauro Architettonico Teatrale
· Restauro Decorativo
· Restauro Arredi
· Progettazione Arredi Nuovi
· Interventi di Tecnologia Acustica
· Macchine e Strutture di Scena
· Ricerca e Sperimentazione (ambito Universitario e/o Istituti Ricerca, ecc.)
· Si intendono opere e strutture realizzate e ultimate negli ultimi 3 anni:dal 2001 al 2003.

La giuria, coordinata dal prof. Paolo Marconi (e composta, tra gli altri, dal presidente INARCH Adolfo Guzzini, dal prof. Marino Folin, dallo scenografo Giancarlo Basili, ecc.) ha esaminato più di 50 strutture teatrali e ha poi così deciso per i 3 premi principali

Aldo Rossi Associati, per la Fenice di Venezia
Valeriano Trubbiani per il Sipario Tagliafuoco del Teatro delle Muse di Ancona
Architetti: Stanislaw Fiszer (Parigi) e Jan Raniszewski (Danzica), e al direttore Maciej Nowak per il Teatro Carbonifero di Danzica


Per la categoria PROGETTISTI, il Premio è andato allo Studio Arassociati di Milano, per il Progetto di ricostruzione del Teatro La Fenice a Venezia, lavoro racchiuso nell’idea di Aldo Rossi e portato a compimento dagli architetti: Arch. Marco Brandolisio, Arch. Giovanni Da Pozzo, Arch. Massimo Scheurer, Arch. Michele Tadini – unitamente al Maestro Mario Carosi per l’apparato decorativo.

PREMIO per MACCHINE E STRUTTURE DI SCENA allo scultore Valeriano Trubbiani, per il Sipario Tagliafuoco del Teatro delle Muse di Ancona:
quando la struttura tecnica diventa opera d’arte.


La giuria ha così motivato : per aver dotato un moderno teatro di un’opera d’arte, unica nel panorama europeo, che coniuga sapienza e bellezza con perfezione tecnica e funzionalità. Una grande ed intrigante macchina barocca, evocatrice e rassicuratrice, custode dell’illusione scenica.

PREMIO per PROGETTISTI Architetti: Stanislaw Fiszer (Parigi) e Jan Raniszewski (Danzica), e al direttore Maciej Nowak, per ristrutturazione ed adeguamento del Teatro Carbonifero di Danzica, ai sistemi tecnologici moderni di avanguardia internazionale, in particolare per gli impianti di acustica e scenotecnica.
Il Teatro occupa un ruolo preminente a livello europeo e di massima eccellenza a livello polacco. Degno di nota è l’accostamento, all’interno del teatro, degli elementi stilistici di epoche diverse e di varie provenienze. Le attività teatrali sono rivolte esclusivamente al genere di rappresentazioni drammaturgiche classiche e moderne. L’attività si ispira sul modello di quella svolta a Milano dal Piccolo Teatro di Giorgio Strheler. Il Premio a Fiszer, giunto con volo privato da Parigi, è stato consegnato da Beata Jachiewicz, membro della Giuria, che ha curato i rapporti con l’Ambasciata Polacca.

5 MENZIONI per SPECIFICHE PROFESSIONALITA’

MENZIONE PER DITTE SPECIALISTICHE: Teatro Globe di Roma - collocato a Villa Borghese- a Claudio Devoto, per la ricostruzione del Globe Theatre di Londra, un autentico duplicato di quello shakespeariano, con lo stesso assemblaggio del legno di quercia materia prima della costruzione. Uso esclusivo del legno.
MENZIONE per IMPRESE e management: Alla Fondazione Cassamarca e al suo presidente Dino De Poli
per la costituzione della TEATRI SPA e per il relativo progetto imprenditoriale, quale modello ideale per la valorizzazione architettonica e gestionale del bene culturale Teatro, per la sua migliore fruizione e destinazione d'uso.
MENZIONE per Enti Locali-Al Comune di Pollenza- Teatro Giuseppe Verdi
Due meriti fondamentali: un primo aspetto riguarda il rapporto tipico dei teatri marchigiani con il territorio e con la città, mantenendo una propria riconoscibilità urbana. Il secondo perché si rende omaggio alla figura del suo architetto progettista Ireneo Aleandri, l’architetto dello Sferisterio di Macerata e di molti tra i più bei teatri delle Marche e dell’Umbria.
MENZIONE per recupero e riuso strutture teatrali- TEATRINO DI VETRIANO- Il Teatro più piccolo del mondo recuperato dal FAI (località Carraia-Comune di Pescaglia, prov. di Lucca).


A LOREDANA CIPRIANI CIABATTI, presidente Delegazione di Lucca del Fai, Sovrintendente del Teatrino di Vetriano. Per avere condotto in porto celermente e sapientemente, l’operazione di recupero, dopo anni di incuria e di abbandono. Intervento di restauro architetto progettista Guglielmo Mozzoni.
MENZIONE SPECIALE per Enti Locali -Al Comune di Bitonto e agli architetti progettisti
Arch. Domenico Pazienza, Arch. FrancescoCarbone, Ing. Modesto Lo sito, Ing. Vincenzo Galliani, Ing.Giovanni Tatulli. Il recupero del Teatro Umberto I ha consentito il ritrovamento dei resti della cinta muraria normanna e di un antico accesso alla città (la Porta Cupa). I ritrovamenti archeologici, coperti da lastre di cristallo,sono oggi collegati al rinnovato teatro.


Il Premio Internazionale di Architettura Teatrale, ideato dall’architetto Giancarlo Capici insieme con Gabriella Papini, che ne è anche il direttore, ha la finalità di valorizzare e mettere in luce la capacità progettuale e le professionalità di quanti concorrono alla realizzazione, conservazione e gestione del bene culturale Teatro. Il Premio intende segnalare ed evidenziare, attraverso le indicazioni della Giuria, progettisti, imprese, ed Enti locali che hanno attuato le migliori iniziative di restauro e di recupero, di Uso e Riuso, o di nuova costruzione del contenitore Teatro.


 
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