ateatro 62.14
Francia 2 / Il pozzo di san Maurizio
da Retroscena: il sistema teatrale italiano nell'era Berlusconi in "Hystrio" 1/2004
di Massimo Marino
 

"L’Italia ‘invade’ i teatri di Parigi" titolava pomposamente la Repubblica riferendo dell’iniziativa ideata da Maurizio Scaparro. Una rassegna di teatro, cinema, poesia e cultura italiana a Parigi, con al centro i nostri autori. Il titolo Les Italiens richiama l’appellativo dato in Francia ai comici dell’arte, ma è anche il nome di una compagnia/progetto speciale del regista, già "decollato" con una lunga presenza al Teatro Valle di Roma lo scorso anno. La parte teatrale della rassegna parigina è partita appunto con uno spettacolo di Scaparro dedicato alla commedia dell’arte per arrivare ad autori come Viviani, Testori, Tabucchi, passando per Goldoni, Pirandello Eduardo, fino a scrittori recentissimi quali Scaldati, Celeste, Nevio Spadoni. Tre mesi e passa di spettacoli e iniziative al Théâtre des Champs-Elysées e in altri luoghi della capitale francese.
A guardare meglio, almeno il programma teatrale sembra vecchio e onnicomprensivo, con qualche apertura ma nessuna attenzione al teatro e alla danza contemporanei. Il periodo scelto è proibitivo: in concorrenza con il Festival d’Automne, vero evento parigino della stagione autunnale, ma bisogna stare nel semestre di presidenza italiana della Unione Europea. A osservare a fondo l’operazione appare perfettamente in linea con quelle propugnate all’estero dal governo Berlusconi: vendere la cultura italiana un tanto al chilo, con molta polvere, televisione, moda, mandolini e pastasciutta. Operazione promozionale, di grande spesa, che non si cura di mettere fondamenta per un reale scambio culturale.
Analizziamo i dati della sezione teatrale della manifestazione, la più lunga e cospicua. La fonte è l’Eti che ha finanziato il tutto con un bel po’ di danaro pubblico (secondo "il Riformista" per il solo affitto del teatro si è speso circa un miliardo di vecchie lire). Nelle due sale del Théâtre des Champs-Elysées (Comédie con 624 posti e Studio con 232 posti) si sono tenuti, dal 23 settembre al 30 novembre, 27 spettacoli, per 85 repliche complessive, con un totale di 7114 presenze, con una media di 84 presenze a replica (per alcuni spettacoli dobbiamo immaginare la sala vuota). La rassegna stampa conferma il totale disinteresse della "conquistanda" Francia per Les Italiens (perlomeno per la parte teatrale, ripetiamo). Molti tamburini, qualche rarissima presentazione di "Le Figaro", "France Soir", "Zurban", soprattutto su eventi che si fregiavano di nomi già noti ai francesi (Una giornata particolare, uno spettacolo di Marco Bernardi dal film di Scola, un concerto di musiche di Nino Rota e poco altro), qualche recensione su "Focus Magazine", una rivista degli italiani a Parigi, il totale disinteresse di "Le Monde", "Libération" e dei periodici specializzati. Nessuna recensione, nessun punto sulla situazione del teatro italiano, sugli autori, eccetera. Nessuna scoperta. Ma se guardiamo la rassegna stampa italiana, il quadro è trionfale, fino a risultare smaccatamente pubblicitario e consolatorio.


 
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