ateatro 30.3 Pubblico TEATRO Pubblico Un manifesto di Teatro Metastasio - Stabile della Toscana A mezzo secolo dalla fondazione del primo Teatro Stabile Italiano, il Teatro Metastasio, stabile da pochi anni e da molti impegnato invece (forse per la problematicità di uno spazio come il Fabbricone) nella de-stabilizzazione di forme teatrali consolidate, intende interrogarsi pubblicamente sulla funzione di un teatro pubblico, sulla natura e sul ruolo attuale di una possibile dimensione di servizio.
Perché se oggi vi è un pubblico che sta crescendo - numericamente secondo alcuni - quel è oggi il Teatro che sta crescendo in esso?
A noi sembra oggi irrinunciabile ritrovare le condizioni perché l'energia che si spende comunque nella Scena rientri in connessione con una realtà che si è mutata. Emozionare, inventare, non intrattenere, non educare. Non ci sentiamo più preposti a formare un pubblico per il Teatro, siamo invece chiamati a ricercare un teatro che sappia nuovamente ritrovare il Pubblico. Tornare al ruolo che storicamente compete al teatro nella nostra civiltà.
Intendiamo porre domande, invece che proporre conferme rassicuranti. Al teatro italiano, e al suo pubblico. Ci interessa un confronto più che una identificazione in ruoli che altri teatri rappresentano assai meglio di quanto non potremmo fare noi.
Intendiamo non assopirci entro un modello artistico egemonizzante - quale che sia - ma frequentare una scena che non tema di fare i conti con identità e differenze, con la complessità della vita. Quella dell'individuo e quella della società.
Intendiamo lavorare per un teatro in cui la tradizione, non il tradizionalismo, costituisca un potente serbatoio per la ricerca e non una misura per classificazioni di merito.
Intendiamo favorire la naturale evoluzione di processi in atto, privilegiare la vitalità di un percorso artistico piuttosto che perseguire la riuscita di un singolo evento, per quanto significativo: credere ai flussi di idee, non a tesi precostituite.
Intendiamo condividere sogni e progetti di artisti e istituzioni di respiro europeo, mantenendo una attenzione non miope per quel che emerge dal nostro territorio, costruire un sistema di vasi comunicanti aperto alle sollecitazioni del reale. Ragionare in termini di progetto invece che di programmazione. Per il semplice, contagioso piacere di fare ed andare a teatro. |
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