ateatro 2.4 Metafore, metonimie e sineddochi Un mail su Lolita videogame di Stefano Bartezzaghi
(cfr. Lolita videogame di Oliviero Ponte
di Pino su "ateatro 1")
caro
Oliviero,
"ateatro" è una bellissima idea, e ha anche una sua
eleganza, sobria e comme il faut. Bravo!
per Lolita ho visto che sei partito da un punto molto
elevato, teorico, si vede che non sentivi ditero le tue spalle l'occhio
aggrottato del caporedattore pronto a dirti: la notizia! gli
addetti ai lavori! i sempliciotti che ci leggono!
nello specifico, vedi che segui Jakobson e Lacan considerando
metonimie le sineddochi: per carità, basta intendersi, ma come
in tutti gli equivoci c'è sotto qualcosa. La metonimia in realtà nomina
qualcosa attraverso qualcosa che gli sta accanto, che gli è contiguo,
una sua pertinenza collaterale (esempio manuale: "Per la
lezione di domani portate il vostro Cesare",
intendendo il De Bello Gallico: l'autore per il
libro) mentre è la sineddoche che prende la parte per il
tutto e il tutto per la parte: la porta per la casa, eccetera.
Non mi intendo molto di termini cinematografici, ma forse per
fare una metonimia ci vuole un carrrello e per fare una
sineddoche ci vuole uno zoom. Il curioso è che si possono usare
gli stessi termini anche per l'operazione ronconiana su Lolita:
la riduzione teatrale è una sineddoche del testo, ma - ammesso
che Ronconi abbia ridotto qualcosa - la sua operazione
fondamentale è uno spostamento (portare L. a teatro).
l'oggetto più delicato di questo spostamento - secondo me - era
una certa merce da imballaggio che Nabokov fa sempre circolare
nei rapporti fra i personaggi e delle varie istanze di
enunciazione: qualcosa che possiamo chiamare ironia, scontando la
solita penuria nominale e la maledizione del doversi pur
intendere in qualche modo. Mi sono chiesto dove potesse comparire
questa bolla di vuoto in una realizzazione teatrale, e ho visto
che Ronconi ha scelto una via di amplificazione: il cursore
che va dalla sfumatura al grottesco in Nabokov si
assesta su valori di quattro decimi e in Ronconi sta
verso l'otto.
Ricorderò l'Humbert Humbert che cade culo a terra alla
vista di Lolita come una delle scelte più forti di Ronconi. |
© copyright ateatro 2001, 2010
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