ateatro 127.39 Pasolini e il teatro: convegno a Casarsa e Bologna 5-6 novembre e10-11 novembre di Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Incontri, proiezioni, letture
Casarsa della Delizia (PN)
Centro Studi Pier Paolo Pasolini – Casa “Colussi” e Teatro Comunale
venerdì 5 – sabato 6 novembre 2010
Bologna, Auditorium DMS
mercoledì 10 – giovedì 11 novembre 2010
A 35 ANNI DALLA SCOMPARSA DI PIER PAOLO PASOLINI, IL TEATRO ITALIANO RIFLETTE SULLA DRAMMATURGIA E SULLA VOCAZIONE SCENICA DEL GRANDE POETA: UNA INCONFONDIBILE «LIBERTÀ DRAMMATURGICA NON COSTRETTA DA SCHEMI» (LUCA RONCONI)
“Il teatro che vi aspettate, anche come totale novità, non potrà mai essere il teatro che vi aspettate. Infatti, se vi aspettate un nuovo teatro, lo aspettate necessariamente nell’ambito delle idee che già avete; inoltre, una cosa che vi aspettate, in qualche modo c’è già (…) Oggi, ciò che si mette in discussione è il teatro stesso. I destinatari del nuovo teatro non saranno né divertiti né scandalizzati dal nuovo teatro, perché essi, appartenendo ai gruppi avanzati della borghesia, sono in tutto pari all'autore dei testi”
Pier Paolo Pasolini
Manifesto per un nuovo Teatro
marzo 1968
“Pasolini non è un uomo di teatro [...] è un poeta che scrive testi teatrali”
intervista a Stanislas Nordey
in Pasolini Pier Paolo, Teatro, "I Meridiani"
Mondadori, Milano, 2001
CASARSA – A trentacinque anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, i registi che hanno dato voce nel tempo al suo ‘nuovo’ «teatro di parola», portando in scena le tragedie borghesi nate in opposizione al «teatro della Chiacchiera e dell’Urlo», si incontrano venerdì 5 e sabato 6 novembre a Casarsa (Pordenone), in occasione di “Pasolini e il teatro”, il cartellone di incontri, tavole rotonde, proiezioni e spettacolo che troverà riferimento nel Centro Studi nato proprio nei luoghi di Pier Paolo Pasolini, e che ha sede nella storica abitazione della famiglia materna di Pasolini, casa Colussi. Due giorni che registreranno la partecipazione, fra gli altri, di Giorgio Pressburger, Andrea Adriatico, Massimo Castri, Roberta Nicolai, Antonio Syxty, Renato Palazzi, Italo Moscati, Oliviero Ponte di Pino, Paolo Puppa, e le testimonianze filmate di Armando Punzo, Luca Ronconi e Federico Tiezzi. Un percorso che giungerà a conclusione a Bologna, in un’ideale staffetta pasoliniana, nelle giornate di mercoledì 10 e giovedì 11 novembre: negli spazi del Dams, per iniziativa del Fondo “Pier Paolo Pasolini” -Cineteca di Bologna sarà organizzato un convegno internazionale di studi recenti sul teatro pasoliniano.
“Pasolini e il teatro” è un progetto ideato da Angela Felice, direttore del Centro Studi Pasolini di Casarsa, e da Stefano Casi, docente al Dams di Bologna e autorevole studioso del teatro pasoliniano, ed è organizzato con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, della Provincia di Pordenone, della Città di Casarsa e dell’Erdisu-Università degli Studi di Udine, insieme al patrocinio del Teatro Nuovo Giovani da Udine e della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine.
Pier Paolo Pasolini condensava nel suo Manifesto per un nuovo teatro, pubblicato nell’anno di svolta epocale del 1968, il progetto teorico che sta alla base del suo impegno per il teatro, e che il doppio appuntamento di Casarsa e Bologna intende sviluppare, con attenzione mirata alla drammaturgia e all’impegno teatrale pasoliniani. In genere il sospetto della letterarietà, del preponderante impianto concettuale e quindi della limitata praticabilità scenica grava sul corpus delle opere pasoliane scritte per il teatro. Un pregiudizio che, rispetto ai tanti canali espressivi del genio pasoliniano, ha portato talora ad attenuare quanto meno in ottica strettamente scenica il valore anche dei sei magnifici esempi di tragedie borghesi in versi - Calderon, Pilade, Porcile, Orgia, Bestia da stile e Affabulazione - concepiti durante la “ferita” della malattia che nel 1966 costrinse Pasolini ad un periodo di forzata immobilità fisica e di forsennata scrittura. La diffidenza nasce anche dal rigido carattere programmatico dello stesso “Manifesto”, con la sua radicale opposizione tra il teatro di parola, e di parola alta e “sublime”, e quello della Chiacchiera e dell’Urlo, cioè da un lato, della scena borghese e ufficiale e, dall’altro, di quella sperimentale e alternativa.
L’appuntamento “Pasolini e il teatro” si propone appunto di correggere in ottica teatrologica, queste chiavi di lettura e mettere in luce le sorprendenti fertilità dell’impervia scrittura teatrale pasoliniana, di pari dignità rispetto agli altri multiformi canali in cui ha trovato espressione il genio del grande poeta. Per il suo teatro si può parlare anzi di una lunga “vocazione”, che fiorì già dagli anni friulani, dove esso è assestato nel cuore di interessi e iniziative anche pratiche, e in seguito proseguì in un’incessante sperimentazione, tra arresti, improvvise accensioni, entusiasmi, ripensamenti, contaminazioni con il cinema, il cabaret e la musica. Per Pasolini il teatro è una sfida con se stesso e un riferimento necessario per poter entrare in contatto con la società tramite la forza eversiva e controcorrente della parola alta e difficile: un crocevia incandescente tra ossessioni autobiografiche e passione a suo modo pedagogica. E non per nulla, in virtù di queste vitali e intense pulsioni interne, dopo Pasolini alcuni grandi uomini di teatro ne hanno raccolto il carattere di rischio, valorizzandovi – sottolinea Ronconi- una inconfondibile «libertà drammaturgica non costretta da schemi». Da lì alcuni memorabili allestimenti, tra i più folgoranti e perturbanti della scena contemporanea.
Venerdì 5 e sabato 6 novembre, a Casarsa, fra il Centro Studi – casa Colussi e il Teatro Pier Paolo Pasolini, si parlerà innanzitutto dell’esperienza di grandi registi che hanno affrontato la parola teatrale di Pasolini: “Il mio Pasolini” titola appunto la tavola rotonda (ore 15) che vedrà protagonisti Andrea Adriatico, Massimo Castri, Roberta Nicolai, Giorgio Pressburger e Antonio Syxty, coordinati dai critici Renato Palazzi e Angela Felice, con videoproiezione delle testimonianze di Armando Punzo, Luca Ronconi e Federico Tiezzi. Si proseguirà con la videoproiezione del “Mosaico Calderòn”, a cura dell'Archivio Pasolini di Bologna, commentato dal critico e saggista Italo Moscati, profondo conoscitore dell’opera pasoliniana nella particolare lettura che ne diede Ronconi.
E nell’evento dedicato al teatro di Pasolini non potevano mancare le locandine, i manifesti, i programmi di sala che hanno raccontato e illustrato storici spettacoli pasoliniani: il pubblico potrà scoprirli o ritrovarli nella mostra "Tracce di teatro" che sarà allestita a Casa “Colussi”, un percorso espositivo che schiuderà anche molte copertine di testi teatrali di Pasolini pubblicati all'estero, e che sarà realizzato anche in collaborazione con l’Ert Fvg, l’Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, per il coordinamento del suo direttore Lorenzo Salveti, Associazione Mittelfest, Nuovoteatronuovo-Napoli, Teatridithalia – Milano, Teatri di Vita-Bologna, Teatro Franco Parenti-Milano,Teatro Litta –Milano, Teatro Mercadante-Napoli, Teatro OutOff-Milano, Teatro Triangolo Scaleno-Roma e con il Teatro Mercadante di Napoli. Vernice venerdì 5 novembre alle 19.15.
Ai"Dialoghi friulani", per la prima volta proposti in lettura nella mise en espace affidata alle voci degli attori Francesca Ballico e Fabiano Fantini, per le musiche del chitarrista Denis Biason, sarà dedicata la serata teatrale di venerdì 5 novembre: sipario alle 20.30 al Teatro Pasolini, con introduzione di Maura Locantore, che ai “Dialoghi”, custoditi in autografo nell’Archivio del Centro Studi, ha dedicato i suoi studi recenti. Un appuntamento importante per conoscere gli incunabili della sensibilità teatrale di Pasolini, che in questi esercizi proto-drammaturgici databili tra il 1943 e il 1944 affidava al contraddittorio allegorico tra due dialoganti quel motivo del doppio che pervade tanta parte dell’opera pasoliniana e che rimanda a evidenti dialettiche drammaturgiche in bozzolo .
Infine, nella mattinata di sabato 6 novembre, inizio alle ore 9.45, una riflessione dedicata al “Teatro di Pasolini: utopia o concretezza?” arriverà con la tavola rotonda che prevede interventi di Stefano Casi, Renato Palazzi, Oliviero Ponte di Pino, Paolo Puppa e Giacomo Trevisan, con una comunicazione di Isadora Cordazzo, coordinati da Mario Brandolin.
Il convegno sarà concluso infine dal racconto di Nico Naldini, a testimonianza degli anni giovanili del cugino Pier Paolo, che particolarmente negli anni friulani maturò una precoce sensibilità allo scrivere e al fare teatro.
Nelle giornate di mercoledì 10 e giovedì 11 novembre, il Convegno internazionale di studi recenti sul teatro di Pasolini, per la cura di Stefano Casi e Gerardo Guccini, si svolgerà nelle sedi del Dams di Bologna: previsti interventi di Martina Banchetti, Andrea Biasi, Paola Bignami, Alessandro Cadoni, Stefano Casi, Barbara Castaldo, Marialaura Chiacchiararelli, Roberto Chiesi, Fabrizio Di Maio, Angela Felice, Anne Julie Fett, Silvia Giuliani, Gerardo Guccini, Paolo Lago, Gigi Livio, Davide Luglio, Lorenzo Mango, Massimo Marino, Amandine Melan, Daniele Micheluz, Laura Nascimben, Maria Rita Nepomuceno, Gian Luca Picconi, Irina Possamai, Stefania Rimini, Dario Tomasello, Giacomo Trevisan.
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