ateatro 108.16 Milano candidata al Festival Nazionale del Teatro: il progetto Si riparte dall'Arlecchino servitore di due padroni.... di Giovanna Crisafulli
Chiusi i termini di consegna delle candidature per il Teatro Festival Italia, le città attualmente in gara sono: Milano e Napoli, considerate in pole position, poi Genova, Venezia, Torino, Perugia, Salerno, la coppia Campobasso e Benevento che presentano un progetto comune; e infine FestivalItalia, associazione costituita da quattro festival italiani, il Mittelfest di Cividale del Friuli, il Teatro Festival di Parma, Intercity Festival di Sesto Fiorentino e Arrivano dal Mare di Cervia, sostenuta da Italiafestival, che raggruppa i festival italiani di prosa, musica e danza aderenti all´Agis, dalla Astoi (la rappresentanza confindustriale dei tour operator), e da Sai-Cgil, il Sindacato Attori Italiani (per maggiori dettagli vedi il Forum).
Lo scorso 17 marzo Milano e la Lombardia hanno presentato ufficialmente le linee della propria candidatura a sede del Festival Italia, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il Sindaco Letizia Moratti, il Presidente della Provincia Filippo Penati e il Presidente della Regione Roberto Formigoni, seguiti dai loro rispettivi assessori alla cultura, Vittorio Sgarbi, Daniela Benelli, e Massimo Zanello, accompagnati da Fiorenzo Grassi. Un programma redatto in tutta fretta, per stessa ammissione degli organizzatori, con un tema (Il viaggio), un titolo per il primo anno (Cuore d’Europa) e un’immagine provvisoria (criticati da Sgarbi): non proprio incoraggiante, visto che proprio la comunicazione viene indicata come uno dei punti di forza della città, insieme alla moda e al design.
Più che un programma artistico, quello presentato è un elenco di ragioni per le quali Milano non solo sarebbe la candidata ideale ad ospitare il Festival Italia, ma l’unica città degna di esserlo, senza l’inutile ricorso a un bando. L’atmosfera della conferenza stampa si è surriscaldata quando Vittorio Sgarbi ha spiegato che la città non ammette bocciature, assicurando che il festival si farà in ogni caso. L’ha ribadito il presidente della Regione Roberto Formigoni: «La nostra candidatura ha tutte le carte in regola ma realizzeremo il programma in ogni caso». Uno sfoggio di sicurezza che ha irritato l’assessore alla Cultura, Patrizia Benelli: «È vero, siamo i più bravi, ma io eviterei di sbandierare l’idea che tanto poi il festival ce lo facciamo da soli, perché altrimenti i fondi previsti vanno ad altri meno bravi di noi».
Mlano si candida in virtù del suo articolato sistema teatrale cittadino e regionale, per la presenza di scuole di teatro, di accademie d’arte e di comunicazione di rilevanza nazionale, nonché per il vanto di due eccellenze riconosciute nel mondo come il Piccolo Teatro e il Teatro alla Scala.
Combinando queste due istituzioni, il giorno scelto per l’inaugurazione dell’eventuale festival, il 25 settembre, è quello della prima replica dell’eterno Arlecchino servitore di due padroni alla Scala, evento già inserito nei festeggiamenti dei sessant’anni del Piccolo, così come il convegno ISPA (International Society of Performing Arts) previsto al Piccolo Teatro per il 29 settembre 2007. Tra le altre manifestazioni programma fino al 7 ottobre, viene inclusa la terza edizione di Connections, la rassegna di nuova drammaturgia messa in scena dai ragazzi delle scuole superiori del National Theatre di Londra in collaborazione con il Teatro Litta, coinvolto nel festival anche con il debutto nazionale dell’ultima fase di Solaris di Antonio Syxty. Il calendario di quello che viene indicato come “Palcoscenico Italiano” prevede inoltre la presenza di alcune delle più importanti compagnie di produzione nazionale, e di altre città italiane che saranno chiamate a proporre almeno due spettacoli, di cui uno di ricerca. Per ora viene confermato solo La famiglia dell’antiquario di Goldoni diretto da Lluis Pasqual per il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro di Genova. In programma in questa sezione anche un omaggio alle attrici italiane, con tema conduttore “Generazioni a confronto”, ancora da definire.
Grande spazio viene promesso a una creatività giovanile non meglio identificata, per seguire l’esempio del Fringe Festival di Edimburgo e il Festival Off di Avignone, con una rete di spazi offerti dai teatri cittadini per far conoscere la produzione delle nuove generazioni agli operatori del settore.
A partire dal 2008 il TFI si propone il finanziamento di un bando che incentiverà le coproduzioni tra più soggetti, una o più produzioni di compagnie o artisti giovani che si sono distinte nel teatro di ricerca. Viene inoltre riconosciuta l’esistenza a Milano di realtà che si occupano di arti performative (finora non così sostenute), che saranno quindi coinvolte in una sezione del festival dedicata agli “Incroci”. Per quanto riguarda le ospitalità internazionali “Riflettori sul mondo”, il Festival propone la prima del nuovo spettacolo della catalana Fura dels Baus, dell’Orfeo di Monteverdi messo in scena da Goran Bregovic e le nuove coreografie di Nora Chipaumire, Eva Muilju e Dave Saint Pierre.
Per quanto riguarda le sedi del festival, non solo Milano, ma tutti i capoluoghi e i luoghi di interesse artistico o storico della regione ospiteranno almeno un evento, così come musei, università e l’Auditorium della Casa della Carità. Per il 2008 e il 2009 il già non nuovo tema del viaggio sarà declinato lungo gli ancor meno originali percorsi lungo le grandi vie di comunicazione della storia:
Via Mercatorum, Via Carolingia, Via del Sale, Via Francigena. Strada Regina e Via dei Metalli.
Senza una precisa linea artistica, senza un direttore designato, il Festival ha tutta l’aria di non voler scontentare nessuno dei tanti organizzatori della città, chiamati a presentare quello che già hanno in cantiere per la prossima stagione, in un accumulo di proposte in linea con gli obiettivi piuttosto generici indicati dal Ministero: “incrementare l’interesse e la partecipazione del pubblico, in particolare quello giovanile, al teatro in tutte le sue forme, sia quelle tradizionali sia quelle che sperimentano incroci tra forme e culture diversi, tra linguaggi e spazi all’aperto, al chiuso ed anche in luoghi non tradizionali compresi i siti di valore storico-artistico e di promuovere i nuovi artisti dello spettacolo e che sia - altresì - un’occasione di promozione del turismo culturale e di coordinamento con le iniziative di tutela del patrimonio culturale”.
Nelle prossime settimane cercheremo di raccogliere informazioni sulle altre candidature.
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