ateatro 108.14
Festival Nazionale del Teatro: il progetto vincitore
Napoli capitale italiana del teatro 2007-2009
di Regione Campania
 

DESCRIZIONE PROGETTUALE DELLA PROPOSTA 2007 - 2009


Indice

Premessa
Napoli, una città di arte e cultura
La Centralità della risorsa arte e cultura nelle azioni di politica territoriale della Regione Campania

Sezione Culturale
Napoli, scenario di riferimento
Il Teatro Festival Italia: motivazioni e tratti distintivi
Linee guida della programmazione artistico-culturale
L’evento lancio 2007
Le linee guida 2008-2009
Le sezioni
Piano degli spazi, trasporti e accoglienza
La città del festival
I luoghi del festival
I luoghi da scoprire
Il festival in movimento (piano dei trasporti)
L’accoglienza

Sezione strategica

Obiettivi e linee strategiche
Piano marketing
Il target
Strategia di marketing
Politica dei prodotti accessori
Politica dei prezzi
Politica di distribuzione
Azioni di comarketing

Piano di comunicazione
Linee guida della comunicazione
La carta del Teatro Festival Italia
Il Pass del Teatro Festival Italia
Allestimenti e comunicazione outdoor
Strumenti cartacei
Portale Internet e Web Advertising
Stampa quotidiana e specializzata
Radio
Radio/tele copertura del Festival h24

Piano organizzativo
Le partnership
Governo e struttura organizzativa
Piano economico-finanziario

Allegati
Premessa
Napoli, una città di arte e cultura


Un grande scrittore come Stendhal, tra i più raffinati viaggiatori tra quelli del grand tour, si stupì nella sua tappa napoletana per il gran numero di teatri e per la loro vivacità. Una ricchezza di iniziative paragonabili soltanto ad alcune grandi capitali come Parigi. E di fronte alla maestosità del San Carlo annotò: “...non c’è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea: gli occhi ne restano abbagliati, l’anima rapita...”
Il patrimonio teatrale di Napoli, e del territorio campano nel suo complesso, ha percorso i secoli generando una ricchezza culturale che ha attraversato i generi, realizzando felici commistioni di opere e linguaggi, che si sono espressi, con continuità e qualità, nelle diverse forme dello spettacolo: dal teatro alla musica, dalla canzone al cinema. Dalle antiche origini delle fabulae atellane, considerate antesignane della commedia dell’arte, alle rappresentazioni del Settecento, musicali e teatrali, alla nascita delle compagnie di giro che animano le maschere di Pulcinella e Felice Sciosciammocca, fino al secolo scorso, con le grandi famiglie di teatranti, autrici e interpreti di un’arte eccellente drammatica e comica: i Viviani, i De Filippo, i Maggio, i Taranto, i Giuffrè.
Una tradizione da sempre accompagnata da una forte tensione innovativa, desiderosa di ricercare e stimolare l’intreccio e lo scambio con l’innovazione, la ricerca, la sperimentazione dei linguaggi: la musica classica e lirica, anima del prestigioso Ente Lirico, ma anche quella antica e popolare, linfa di compositori, gruppi e orchestre dalle ricercate esibizioni; il cinema, sperimentato agli esordi del cinematografo da produzioni partenopee, oggi qualificato prodotto nazionale e internazionale per temi, prove d’attore, registi; il teatro, che nella fecondità del rapporto fra tradizione e innovazione, ha dato vita negli ultimi trent’anni a un panorama produttivo intenso e articolato, grazie al confronto (talvolta anche aspro e inventivo) con la più pura tradizione partenopea, reinterpretata da Leo de Berardinis, Annibale Ruccello, Mario Martone, Toni Servillo, Enzo Moscato, Arturo Cirillo, Andrea De Rosa, Antonio Latella (solo per citarne alcuni).
Napoli è, dunque, da sempre patria privilegiata del teatro, che detiene e mantiene questo ruolo ancor più oggi, in un’epoca in cui il teatro ha trovato nuova linfa nelle realtà locali e regionali, con l’attività di importanti e storici teatri e manifestazioni di portata nazionale nei capoluoghi delle province: Salerno con il Teatro Verdi, Caserta con il Comunale, Avellino con il Carlo Gesualdo, Santa Maria Capua Vetere con il Teatro Garibaldi, Benevento con la radicata manifestazione “Benevento Città Spettacolo”.
Uno scenario di vivacità e ricchezza, un patrimonio culturale che, non disgiunto da quello monumentale e paesaggistico, ha prodotto la crescita costante di un pubblico numeroso e attento, che si sposta in uno scenario costituito da numerosi teatri, sale storiche e di recente recupero, ma anche in luoghi diversi come siti museali e archeologici, chiese e cortili, spazi all’aperto come piazze, parchi e arene: tutti luoghi adatti ad essere utilizzati per le più diverse declinazioni dello spettacolo dal vivo. Un patrimonio, materiale e immateriale, alla cui valorizzazione e sistematizzazione si è lavorato in questi ultimi anni per sostenere e promuovere una offerta culturale di qualità, mirata all’attrazione di flussi turistici nazionali e internazionali e alla crescita e sviluppo delle comunità locali.
PREMESSA


La centralità della risorsa arte e cultura nelle azioni di politica territoriale della Regione Campania

Nel corso degli ultimi dieci anni di governo della città e dell’intero territorio regionale – anni difficili, di cui è inutile celare la complessità – le Istituzioni Locali hanno affidato alle azioni di politica culturale un ruolo centrale nel metodo e sistema di interventi, nonché il significato di una grande sfida di lavoro e di investimento, nella ricerca di mezzi idonei e appropriati per la più completa valorizzazione e sviluppo del patrimonio artistico e culturale del territorio (il dato al 2006 vede la Regione Campania capofila in Italia con un finanziamento allo spettacolo di 20 milioni di Euro). È stata intrapresa una politica di sistematizzazione del paesaggio culturale attraverso il recupero, il rafforzamento o la creazione ex novo di luoghi, strutture e servizi funzionali all’articolazione e alla fruizione dei diversi linguaggi artistici, consegnando alla città e alla regione strutture permanenti e di stabilità.
A orientare e caratterizzare le scelte di politica culturale del decennio è stata la costruzione e l’acquisizione di modelli gestionali e di intervento che hanno riconosciuto nel settore un sicuro volano di sviluppo e un imprescindibile elemento di crescita economica e sociale per l’intera comunità. Sono state riconosciute, sollecitate, sostenute, sinergie e risorse del territorio che hanno contribuito a modificare in maniera incisiva lo scenario complessivo, oggi entrato a pieno titolo fra quelli delle principali città d’arte e cultura d’Italia e d’Europa.
Le azioni politiche e programmatiche ispirate alle logiche e alle priorità riconosciute, hanno promosso e potenziato una programmazione culturale su scala regionale di prestigio, indirizzata alla creazione e al perfezionamento di flussi turistici, attratti da una offerta culturale di qualità, supportata da una politica di sostegno e di investimento strettamente integrata al territorio e ai servizi offerti, pubblici e privati, nella logica di una interazione produttiva.
Interventi locali e strategie di sviluppo regionale sono stati concepiti e attuati nell’ambito del ciclo di programmazione 2000/2006 dei Fondi Strutturali Comunitari. Il sistema cultura e beni culturali è attualmente riconosciuto, per l’intervento 2007-2013, obiettivo specifico di una linea prioritaria – asse 1 – il cui contenuto strategico è quello di promuovere modelli innovativi di sviluppo centrati sulla salvaguardia e sulla valorizzazione delle risorse culturali dei territori. Un patrimonio complessivo che fa della Campania la regione del Mezzogiorno con il maggior numero di musei, monumenti e aree archeologiche (206 contro una media di 155), fra cui 9 siti dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Fra gli interventi specifici, in ordine di tempo, dedicati allo spettacolo dal vivo, citiamo l’istituzione, nel 2003, del Teatro Stabile Pubblico della Città, che ha sede nella settecentesca sala del Teatro Mercadante in Piazza Municipio. Un teatro pubblico, il più giovane d’Italia, che in sole due stagioni teatrali ha ottenuto, grazie alla qualità e al peso della sua linea editoriale, il riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Teatro Stabile Nazionale. Le programmazioni e le attività svolte dal 2003 a oggi – ospitalità, produzioni e progetti speciali – hanno attivamente rigenerato e alimentato la rete cittadina dello spettacolo e del suo pubblico, in particolare quello giovanile, promuovendo e incentivando economia e cultura.
PREMESSA
Ma molti ancora sono gli interventi riconducibili a una politica che ha reso la risorsa cultura un elemento centrale in una visione territoriale complessiva di investimento, sviluppo e sistematizzazione: la riapertura, dopo decenni, dello straordinario Auditorium della sede Rai di Napoli, che è tornato ad avere la funzione di grande palcoscenico della città via etere, ma anche aperto a iniziative e manifestazioni sul territorio;
il restauro e l’apertura del teatro San Ferdinando, una sala che restituisce la storia di una città, il recupero di una immensa tradizione teatrale: la memoria della famiglia d’arte De Filippo;
la recente apertura di nuovi siti museali dedicati all’arte moderna e contemporanea, il MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina Napoli) e il PAN (Palazzo delle Arti Napoli), entrambi situati in storici edifici recuperati alla fruizione del pubblico, in particolare quello giovanile;
una delle più grandi opere pubbliche recentemente realizzate in Italia: la Metropolitana dell’Arte, un’opera infrastrutturale e di servizio che diventa palcoscenico dell’architettura e dell’arte contemporanea di grandi maestri nazionali e internazionali;
il progetto dall’architetto Oscar Niemeyer per la realizzazione a Ravello di un Auditorium per la musica, un’opera architettonica e artistica che rappresenta un ulteriore elemento di crescita e valorizzazione per un Festival della Musica di rilevanza internazionale;
il sostegno e la valorizzazione di grandi eventi espositivi presso i principali siti museali della Regione, come la Reggia di Caserta, il Museo di Capodimonte, Castel Sant’Elmo, la Certosa di Padula, etc., scenari di mostre internazionali dedicate ai grandi maestri dell’arte antica e contemporanea (Caravaggio, Tiziano, Luca Giordano, etc.).

Accanto alla progettazione e alla realizzazione di grandi opere, si è parallelamente sviluppata e consolidata l’offerta culturale complessiva della città, sostenuta da una rete di servizi integrata, che ha accompagnato nel corso di questi anni eventi di portata internazionale: il Maggio dei Monumenti, l’Estate a Napoli, la Biennale dei Giovani Artisti, le Notti Bianche, etc. La Regione ha quindi puntato da tempo sul turismo culturale, settore che nel 2005 ha registrato un forte aumento della domanda straniera, incrementatasi più che nelle altre città d’arte italiane. La città di Napoli è anche meta prescelta da un target di giovani che, in conformità alle tendenze attuali del mercato, preferiscono strutture ricettive alternative: rispondendo a questa tipologia gli operatori, già dal 2002, hanno iniziato a investire in strutture extra-alberghiere, come affittacamere e bed & breakfast. Il 2002 infine è anche l’anno di nascita della prima versione di CampaniaArtecard, il biglietto integrato musei e trasporti, che in cinque anni ha registrato la realizzazione di otto card e oltre 400.000 ingressi, confermando la giusta scelta di investimento puntato allo sviluppo del nostro turismo culturale, quale risorsa primaria del territorio.


Napoli, scenario di riferimento

Napoli è una città di mare. Un porto, snodo e punto di incontro tra culture. Un territorio sviluppatosi grazie al ruolo strategico di collegamento nel Mediterraneo e al ruolo produttivo del suo entroterra. Uno spazio caratterizzato dall’apertura verso culture e luoghi diversi e dalla presenza di un vulcano, il Vesuvio, ancora attivo, che sovrasta le cittadine alle sue pendici. Storicamente Napoli è anche luogo di partenze e di grandi migrazioni, di contaminazioni culturali rintracciabili nella “lingua” napoletana. Questi elementi hanno caratterizzato l’immagine della città e hanno dato vita alla “cartolina” di Napoli, espressione delle meraviglie di un territorio, ma anche dell’insieme di contraddizioni che lo popolano. Un continuo rapporto dialettico tra la propensione creativa e la necessità di forme produttive di inquadramento, la storia dei “maestri” e la spinta verso la ricerca di linguaggi e forme di espressione: approdo e partenze, tradizione e innovazione, mestiere e professione, mare e Vesuvio.
Napoli è una città che, dagli anni Novanta in poi, ha scelto la cultura come uno degli asset strategici di sviluppo e ha agito attraverso una varietà di azioni di riqualificazione del patrimonio culturale e umano a sua disposizione, riconquistando progressivamente il suo territorio. Queste azioni hanno riposizionato la città sulla scena culturale nazionale e internazionale.
Traendo forza dal ruolo che la creatività ha ricoperto nella storia del territorio e dalla complessità della sua composizione sociale, la città ha “messo a sistema” le sue peculiarità artistiche e culturali.
La creatività è stata posta al centro di un insieme di politiche che hanno permesso: l’inserimento dei luoghi di natura storico-artistica e archeologica nel circuito del turismo culturale nazionale e internazionale facendo di Napoli una delle città d’arte italiane, azioni “produttive” destinate a valorizzare il capitale culturale del territorio, in particolare nello spettacolo dal vivo e nell’arte contemporanea. È interessante notare che, in controtendenza rispetto all’indirizzo nazionale, negli ultimi cinque anni è stato riaperto circa il 20% delle sale teatrali e dei luoghi dell’arte contemporanea.
Città che spesso balza agli “onori” della cronaca per gli episodi di violenza e di criminalità e per i conflitti e le contraddizioni che agitano il suo tessuto sociale, allo stesso tempo Napoli è oggi una città che, con la sua spinta creativa e vitale, rappresenta un “modello culturale” di riferimento. È un luogo di produzione contemporanea, realizza la metropolitana dell’arte, è meta di flussi migratori dai tanti Sud e, a sua volta, è di nuovo protagonista di migrazioni di parte dei propri giovani verso il centro e il nord. È luogo di riflessione sulla “rigenerazione urbana”, inventa nuovi “contenitori”, rassegne, eventi, musei, rinsalda le relazioni internazionali e conquista nuove fasce di pubblico giovane.


Il Teatro Festival Italia: motivazioni e tratti distintivi

La candidatura di Napoli e della sua Regione come luogo per il Teatro Festival Italia si inserisce nello scenario fin qui descritto.
Prendendo spunto dalla “vitalità sociale” della città e dalla direzione intrapresa dagli “attori” territoriali e regionali nella definizione di un asset strategico culturale con l’obiettivo primario di sviluppo del territorio, Napoli si candida:
per la predisposizione del territorio a essere luogo di incontro tra innovazione e tradizione nelle diverse declinazioni artistiche;
per la capacità maturata nel tempo di inserire lo spettatore e/o il fruitore culturale al centro di una complessa rete di informazioni e offerta;
per l’esperienza e l’attuale competenza in materia di politiche giovanili;
per la rete di partnership strategiche sul territorio nazionale e internazionale costruita nel tempo da operatori culturali e territoriali;
per la consolidata esperienza nella realizzazione di eventi di grande richiamo.
Già nella stesura della candidatura, il progetto Teatro Festival Italia, di seguito descritto, si è avvalso di un Comitato di Progetto composto da Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Napoli, sul fronte istituzionale, e da operatori e organismi culturali quali Teatro Mercadante – teatro stabile di Napoli, Nuovo Teatro Nuovo – teatro stabile d’innovazione, Teatri Uniti, oltre la partecipazione di professionisti di settore, operatori e associazioni di categoria.
Coerentemente con quanto detto, il progetto Teatro Festival Italia si caratterizza:
per la definizione di un tavolo inter-istituzionale con carattere pubblico-privato;
per una programmazione di respiro nazionale e internazionale;
per il ruolo simbolico e concreto ricoperto dal mare in tutta la costruzione progettuale;
per la scelta dei luoghi più rappresentativi della vocazione contemporanea del territorio;
per l’attenzione rivolta ai giovani portatori di esperienze e interessi.
Il progetto Festival coinvolge nel suo “sistema” luoghi nuovi, non deputati, spazi all’aperto e spazi
teatrali, luoghi di ricerca e di aggregazione.

Nello specifico il Porto è la vera e propria città-festival. Per il Teatro Festival Italia il Porto sarà luogo di accoglienza, attivo ventiquattro ore su ventiquattro, luogo di intrattenimento, di informazione e di spettacolo continuo. Permetterà l’articolazione di attività anche in spazi che verranno raggiunti solo via mare e il cui trasbordo sarà un ulteriore momento di aggregazione e di partecipazione artistica. Tappe importanti saranno quelle sulla costa Est del golfo, sul Vesuvio, quelle verso la costa Ovest, la periferia Nord della città e il centro storico - nel quale la zona portuale è strategicamente posizionata - con i suoi teatri, i musei e i siti culturali.ULTURALE


Linee guida della programmazione artistico-culturale

Per tutti i motivi finora trattati, oltre che per quelli più squisitamente sociali e politici, Napoli “reclama” un festival che sia una grande manifestazione nazionale, di respiro e spessore internazionale. Quella del festival è una “forma” che per molti versi sembra essersi “esaurita” nel nostro paese, dopo la rilevanza e la centralità avute prima negli anni Sessanta (ai tempi d’oro dei “due mondi” di Spoleto) e poi negli Ottanta (quando è stata la fucina e il terreno di coltura e promozione del nuovo che veniva reclamato ed elaborato dalle nuove generazioni teatrali, nonché prezioso luogo di sperimentazione per il teatro ufficiale, che poteva “testare” e avviare progetti, iniziative e produzioni che non avrebbe potuto rischiare nell’ambito delle proprie stagioni). Oggi, a parte una decadenza in qualche modo “fisiologica”, la maggior parte dei festival è ridotta a luogo di pura vetrina di “prodotti” teatrali indifferenziati, senza motivazioni più profonde, nella maggior parte dei casi, della propria semplice esibizione.
Napoli invece non nasconde l’ambizione a proporsi – anche per i motivi esposti precedentemente e che denotano quasi il suo codice genetico – come luogo di incontro e confronto tra le diverse forme della tradizione e il rinnovamento che giunge dalle generazioni più giovani di artisti e di spettatori. Usando la propria rete di teatri, una delle più cospicue d’Italia, e gli spazi che già ospitano iniziative di scambio tra i linguaggi artistici diversi. Ma l’elemento nuovo e molto ricco che la città mette a disposizione del Festival è il Porto, inteso non come una semplice o pittoresca location, ma come realtà complessiva e complessa che contiene la storia della città, la sua trasformazione e la funzione strategica (oltre che economica e finanziaria) per il prossimo futuro. Da antica e quasi mitologica “Porta dell’Oriente”, a concreto luogo di scambio tra chi parte e chi arriva, tra passato e futuro, tra il patrimonio della più alta tradizione e la novità e l’energia di chi propone nuove forme di pensiero e di espressione culturale.
Nel porto troveranno posto, in spazi contigui e anche scambievoli, la rassegna Internazionale che mostra in anteprima i maestri e le loro nuove creazioni, ma anche le opere dei più nuovi e sconosciuti tra gli artisti, senza inibizioni né limitazioni alle forme di espressione (che si allargano necessariamente dal teatro alla danza alla musica alle nuove tecnologie) così come alla provenienza geografica.
Come avviene quindi nei maggiori festival internazionali – quelli che aggregano ogni estate centinaia di migliaia di ospiti interessati e motivati – i temi forti di un Festival nazionale del teatro a Napoli saranno i grandi spettacoli e l’anteprima internazionale delle novità. I primi saranno ospitati, nella rassegna internazionale Visioni Vesuvio, nel teatro naturale costituito dalla spianata, oltre la stazione marittima, delimitata dal mare e racchiusa come fondale dal Vesuvio, che a questa sezione si ispira, o (in qualche caso particolare, a seconda della necessità artistica) in una delle prestigiose e meravigliose aree archeologiche di cui la città è ricca: l’Anfiteatro di Pompei, i Campi Flegrei, Cuma, per fare qualche nome. O ancora la Villa Favorita a Ercolano, raggiungibile via mare e punto di partenza per le pendici del Vesuvio, che assieme al Porto è l’altro grande simbolo, incombente e potente, di Napoli. Sempre nel Porto, a poche centinaia di metri a sud della stazione marittima, nell’area dei Magazzini Generali, dove sorgono due grandi spazi coperti e una vasta area scoperta, eventualmente attrezzabile con una tensostruttura, sarà la cittadella del nuovo teatro, dove saranno ricavati spazi multipli per una programmazione fitta e interdisciplinare di quella che sarà la vera fonte di sorpresa del festival, una rassegna che indichiamo ora come Extranapoli, suscettibile di trasformarsi la notte in un luogo di ritrovo e di divertimento collettivo, dotata di attrezzatura tecnica avanzata, con una nave-albergo alla fonda per l’ospitalità dei giovani artisti e del pubblico giovanile. Tenendo presente che uno degli impegni fondanti di questo Festival è di voler rispettare la doppia funzione del pubblico cui è volutamente e principalmente dedicato: il suo essere nello stesso tempo spettatore e protagonista.
Quello della città, con la sua storia complessa, i suoi rapporti con il passato e le sue tensioni verso il futuro, sarà l’elemento dominante nella scelta degli spettacoli internazionali e la chiave per leggere il senso più profondo dell’intera manifestazione napoletana. Non a caso uno dei temi forti su cui questo Festival punta per dare coerenza al proprio progetto sarà quello dell’Emigrazione, quasi fisicamente connesso al sito del Porto. Senza nessuna vocazione al patetico, ma con rappresentazioni, dall’Italia e dall’estero, che propongano in maniera creativa il tema dello sradicamento e dell’inserimento, in una realtà come in una cultura altra. Emigrazione, quindi, come retaggio ancora vivo del passato della città, ma anche come risvolto attuale dell’arrivo a Napoli di coloro che vi migrano da realtà lontane, cercando una nuova vita ma portando anche con sé la ricchezza di altre culture con cui confrontarsi.
Altro tema fondamentale per l’espressione culturale di oggi, che avrà a Napoli particolare attenzione, è l’interazione dei linguaggi artistici, la disponibilità in nuovi soggetti creativi di passare da uno specifico artistico a un altro, facendo interagire a pari titolo di dignità parola, musica, danza, cinema, nuove tecnologie. È una caratteristica della cultura giovanile, e il suo approfondimento non può mancare in un festival che vede i giovani protagonisti. Questa sezione troverebbe sede ideale nelle sale del MADRE, l’istituzione artistica napoletana che, nonostante la sua recente apertura, è già luogo riconosciuto nel mondo di sperimentazione artistica avanzata (vi hanno lavorato grandi nomi dell’arte contemporanea, da Kounellis a Kiefer), e quindi è il luogo più adatto a mettere a confronto artisti ai blocchi di partenza con una traiettoria cosmopolita e proiettata nel futuro.


L’evento lancio 2007

Il periodo
: prima metà di ottobre
Dati i tempi e il budget ridotti, l’esordio del Teatro Festival Italia per il 2007 dovrà necessariamente configurarsi come una sorta di “prologo”, nel quale cominciare a raccontare come il Festival si articolerà nelle successive, vere e proprie, edizioni. Una premessa, della durata di cinque giorni, prevista per la prima metà di ottobre, con inizio il martedì e conclusione il sabato.
Il primo giorno sarà dedicato alla riapertura del Teatro San Ferdinando, completamente restaurato dal Comune e legato alla memoria di Eduardo De Filippo, che ne fu proprietario e vi recitò i suoi testi più famosi. Carlo Cecchi, che di Eduardo fu allievo, potrebbe presentarvi l’anteprima dell’eduardiano Sik Sik, ultimo testo lì rappresentato dal grande artista napoletano. Nello stesso teatro San Ferdinando, nei giorni successivi, andranno in scena, in sequenza, il lavoro realizzato da Marco Martinelli in Senegal a partire dai testi di Jarry con giovani africani, l’ Ubu che lo stesso Martinelli ha invece realizzato nel secondo anno di esperienza con i giovani di Scampia, per conto del teatro Mercadante; e infine il saggio del lavoro teatrale dei ragazzi dell’Istituto di Nisida, cui Eduardo negli ultimi anni aveva dedicato molto interesse e attenzione. Nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì, nel nuovo teatro ricavato al Porto oltre la Stazione marittima, si svolgeranno una serie di eventi. Il primo sarà un grande spettacolo internazionale. Sono in corso contatti con la coreografa tedesca Sasha Waltz, con gli indiani Snake Charmers, con la coreografa cinese Jin Xing. In ogni caso si tratterà di uno spettacolo di grande impatto, fuori dalle tradizionali distinzioni di pubblico.
È stata chiesta la disponibilità di Sasha Waltz, non solo per la potenza comunicativa del suo linguaggio scenico, capace di passare attraverso le differenze linguistiche, ma perché è colei che meglio rappresenta (assieme a pochi altri) il divenire e le possibilità dello spettacolo contemporaneo. In caso di una sua eventuale non disponibilità, non sarebbe meno interessante la presenza di Costanza Macras, di origine argentina ma anche lei operante a Berlino (ospite già in qualche occasione in Italia), che quella doppia ascendenza usa in maniera superba per riportare in scena la pluralità degli stimoli e delle sollecitazioni della cultura contemporanea. La presenza di quest’ultima costituirebbe già il fulcro non di una sezione, ma di un vero focus all’interno del festival napoletano, destinato ad ampliarsi nelle edizioni successive: quello dedicato a emigrazione/migranti, ieri e oggi, da far crescere dentro e attorno al neonato museo dell’emigrazione, con una sede magnifica all’interno del porto di Napoli, tra la stazione marittima e i docks dei container. In alternativa a una delle due coreografe, c’è la possibilità di una “notte indiana” con un ensemble di Snake Charmers (incantatori di serpenti) provenienti dal Rajasthan, un gruppo di sessanta strumentisti diretti da Roysten Abel, capaci di scoprire nuove strade della comunicazione spettacolare. La presenza indiana, come quella della coreografa cinese Jin Xing sul palcoscenico centrale, sarebbe ovviamente preziosa per il coinvolgimento delle numerose comunità originarie di quei paesi e residenti a Napoli, oltre che per sempre più stretti rapporti economici avviati negli ultimi tempi da parte del governo centrale e quello della regione Campania in particolare.
Una serie di ospiti più specificamente teatrali arricchirà questa settimana di eventi con una serie di anteprime al Mercadante e al Nuovo Teatro Nuovo. Tra i titoli possibili Maria Stuarda di Schiller diretta da Andrea De Rosa, con Anna Bonaiuto e Frederique Loliée, e la Trilogia della villeggiatura goldoniana messa in scena da Toni Servillo (in entrambi i casi un incontro con la tradizione da parte di due straordinari registi contemporanei). L’EVENTO LANCIO

Ancora il Porto ospiterà l’evento I cento attori notte per Leo de Berardinis, un omaggio di attori e di artisti al grande maestro della scena.
La vetrina 2007 di Teatro Festival Italia si concluderà il sabato con una grande festa al Porto, che vede protagoniste le comunità straniere residenti a Napoli, che prepareranno e offriranno al pubblico la loro ricchezza culturale, dalla musica al cibo.
Ma parte integrante di tutte le serate al Porto, pronto a diventare la futura città del festival del teatro,
sarà l’organizzazione dell’accesso per il pubblico giovanile.
A sottolinearne il carattere festoso e di spettacolarità totale, sono infatti previsti traghetti in partenza dai quartieri nord e da quelli sud della città, organizzati con dj e vj a bordo.
Al Porto è naturalmente assicurata l’esistenza dei punti di ristoro e di informazione.
Il progetto è quello di creare un vero palinsesto, in grado di coinvolgere pubblici diversi, con orari e luoghi sfalsati, ma che tutti assieme diano un senso e una totalità di quello che sarà il Festival di Napoli. Infatti, a fianco dei titoli indicati, durante tutta la settimana sono previsti incontri, nelle sale della Stazione Marittima, con i grandi maestri riconosciuti della scena internazionale, per tentare subito un incontro/confronto con gli apprendisti/teatranti. Una rosa di nomi non sterminata, ma significativa, della quale potrebbero far parte Patrice Chereau, Peter Stein, Alain Platel, Peter Brook, Jing Xing, Roysten Abel, Declan Donnellan, Carolyn Carlson, Sasha Waltz, Thomas Ostermeier e, tra gli italiani, nomi diversi come Luca Ronconi, Massimo Castri, Pippo Delbono, Romeo Castellucci, e naturalmente Mario Martone e Toni Servillo.
L’EVENTO LANCIO
Le linee guida 2008-2009

Il periodo
: fine giugno, prime due settimane di luglio
Se questa è l’indicazione di massima per l’edizione di lancio del 2007, le edizioni vere e proprie del
festival nel 2008 e nel 2009 avrebbero la compattezza logistica di un luogo fisico forte, quell’area portuale che dell’intera città, della sua economia presente e della sua storia, oltre che del suo immaginario, è davvero il cuore. E che darà la possibilità al festival di articolarsi come vera Città del Teatro nei molti spazi, di diversa caratura ma tutti già oggi efficienti e utilizzabili, situati all’interno della stazione marittima, ma anche in quelli esterni ad essa, come quel “catamarano” (il Piazzale

Razza) sottostante la sua parte centrale. Quell’arena costituirebbe lo spazio principale delle grandi esibizioni, gli spettacoli internazionali commissionati dal festival in grado di attirare, oltre che il pubblico napoletano, quello dell’estate di tutta Italia. Nonché spettatori e turisti (per specializzazione o “per caso”) da diversi paesi europei.
È quello che capita nei grandi festival internazionali, anche se dopo aver approfondito storia e vocazione (e budget e modello organizzativo) nessuno di questi risponde pienamente a quelle che pensiamo possano essere le esigenze di un Festival nazionale del Teatro in Italia. Vale per Edimburgo come per Avignone o per Salisburgo, tutti festival dalla solida storia ma legati ciascuno a una “ideologia” della cultura molto radicata nelle spire di ogni paese lungo il Novecento. Con ognuno di essi l’eventuale Festival di Napoli intende collaborare a progetti e ad approfondimenti, ferma restando la sua peculiarità e la sua autonomia. Una intesa più stretta si potrà trovare (ed è stata già tracciata con la sua direzione) con il festival tedesco Theater der Welt, prossima sede la città di Halle (vicino Lipsia), festival nazionale ma dalla fitta ragnatela di rapporti con l’Europa e l’Oriente. Allo stesso modo non sono da escludere progettazioni e partnership con altre istituzioni culturali fuori del nostro paese, come il festival nazionale portoghese di Almeida, periferia industriale di Lisbona che, oltre a essere una massiccia macchina spettacolare, potrebbe costituire un utile ponte che, attraverso il Portogallo, collega Napoli all’America Latina.
Entrando nel merito del progetto napoletano, si prevede di predisporre per ogni annualità un piccolo numero di produzioni di alto livello internazionale.

Per il 2008, dati i tempi ormai ristretti, gli spettacoli della grande vetrina internazionale saranno soprattutto costituiti da inviti a creazioni che abbiano appena debuttato, oppure titoli nei quali si riesce a entrare nella coproduzione. Ecco allora la presenza di Ariane Mnouchkine (un’altra grande maestra della scena del Novecento) con il suo nuovo lavoro sui migranti, Les Ephemeres, da confrontare con la vitalità che sull’argomento esprimono i gruppi teatrali nostrani più impegnati e combattivi. Altro ospite possibile è Harold Pinter, premio Nobel e scrittore sommo di teatro nel Novecento (non a caso con un suo testo, in quella prossima stagione, si cimenta Fausto Paravidino, il più incisivo e rappresentativo forse dei drammaturghi dell’ultima generazione). Pinter sarebbe sicuramente interessato non solo a portare a Napoli una sua qualche creazione, ma anche a tenere una adeguata lezione sul fare drammaturgia oggi.
Contatti sono stati avviati anche con Pippo Delbono, una delle nostre maggiori “star” di richiamo internazionale, che per il 2008 progetta una nuova grande creazione che ha come partner una importante istituzione francese e il madrileno Festival de Otoño.
Altro artista cui il festival è interessato, è il canadese francofono Robert Lepage, maestro di un teatro IL F
minimale e moltiplicatore di stimoli, come anche autore di kolossal che con molta preveggenza sono
riusciti a portare in scena, con anni di anticipo, la grande migrazione cinese, il dibattito sul Novecento e le sue responsabilità, addirittura (in qualche misura) l’11 settembre, prefigurato due anni prima in una avveniristica performance come Zulu Time. Lepage, autore di molti importanti film e appena insignito del Premio Europa, può avere un adeguato corredo informativo con una rassegna delle sue opere cinematografiche e di teatro televisivo.

Per il 2009, anno per il quale è possibile progettare produzioni nuove espressamente per il festival napoletano, la scelta prioritaria è di chiedere a Alain Platel, maestro riconosciuto dell’ultimo teatrodanza con sostanziose implicazioni antropologico/sociali, di realizzare a Napoli un progetto parallelo a quello realizzato cinque anni fa a Londra nelle vecchie officine ferroviarie della Roundhouse, Because I Sing. Che consisteva “semplicemente nella spettacolarizzazione del canto comune di sedici cori già esistenti nella capitale inglese (dall’Esercito della salvezza alla comunità gay, dalle guardie reali ai fedeli dell’abbazia di Westminster)”. Un progetto che calzerebbe alla perfezione alla cultura e alle pratiche di una città come Napoli.
E, sempre sul piano della commistione tra parola e musica, un altro possibile interlocutore può essere lo svizzero Christoph Marthaler, supremo e sinfonico osservatore, tenero e crudele, del disfacimento del blocco sovietico in Europa. O il russo Lev Dodin, che continua in maniera struggente una sorta di autocoscienza critica sulla fine dell’Urss, attraverso memorabili rappresentazioni. Contatti sono stati avviati con i coreografi Emio Greco e Jin Xing, invitati a condurre veri e propri laboratori che sfoceranno nella creazione di lavori nati all’interno del Festival. Per tutti coloro che saranno coinvolti in questi progetti di grande respiro, si prospetta una ampia fase preparatoria nella stessa Napoli, che può intendersi come una vera e propria “residenza”.


Le sezioni

La sezione VISIONI VESUVIO, ribalta principale del festival, porterà a Napoli le opere dei maestri che più da vicino riguardano i temi privilegiati di questo festival. Spettacoli di lustro sicuro e di attrattiva garantita (per i botteghini come per il gusto del pubblico), necessari anche per porsi come termine di confronto rispetto agli artisti più giovani. Ma la scelta artistica e organizzativa che vuole contraddistinguere il Festival è quella di rendere protagonisti i giovani. Attraverso un bando pubblico internazionale da diffondere tramite la rete, si potrebbe contare su una partecipazione nutrita di nuovissimi artisti, da raggruppare sotto il titolo indicativo EXTRANAPOLI, l’altra “città del festival”, corrispondente in maniera grossolana a quello che è il Fringe di Edimburgo o Avignone. Con un calendario fitto ma rispettoso che somigli a un palinsesto, mentre è previsto un filtro “leggero” per la selezione, vengono garantiti il supporto tecnico e lo spazio per le rappresentazioni, e un modesto rimborso per i partecipanti. L’ambientazione è quella dei Magazzini Generali del Porto, a sud della stazione marittima, dove sarebbe ormeggiata anche la nave/ostello per accogliere i partecipanti. Per l’organizzazione e l’accoglienza dei gruppi ospiti, si coinvolgeranno fattivamente tutti i giovani artisti napoletani, da quelli che operano nei teatrini ai centri sociali. Non solo per renderli partecipi dell’intero progetto, ma perché prendano parte alla maturazione collettiva che il Festival non mancherà di portare.
Un terzo grande ambito del Festival sarà incentrato su un tema che ricorre già in tutto il progetto, quello delle “migrazioni”, inteso nel suo senso più ampio, e su cui si vuole fortemente puntare. È questa la parola chiave che, presente nel dna della città e della regione, informa la struttura stessa, fisica, organizzativa e culturale di tutta l’iniziativa, dalla sua localizzazione principale al Porto agli ospiti privilegiati fino ai temi centrali. Sotto il titolo complessivo FRONTE DEL PORTO, leggibile in molti significati, trovano scansione altre sottosezioni, che declineranno quel tema nei linguaggi e nei valori civili di nuove generazioni di artisti, nonché di spettatori.
Una di queste sottosezioni cercherà di mettere a confronto sul piano della produzione testuale il ricco patrimonio della lingua napoletana, con le sue derivazioni dal francese, inglese e spagnolo. I partecipanti, rappresentativi di quelle aree linguistiche, metteranno a frutto proprio la ricchezza e la novità di testi che crescono, nel teatro più recente, con prospettive relazionali imprevedibili. Fra coloro chiamati a lavorare in questa sezione, coordinandola magari per una annualità, l’esempio più clamoroso potrebbe essere Spiro Scimone che, avendo iniziato a scrivere teatro in dialetto messinese, espugna a neanche quarant’anni la gloriosa Comédie Française, dove è stata rappresentata la sua Festa. Ma ovviamente non mancherà al festival l’apporto dialettico di un maestro più maturo come Enzo Moscato. E poi Vincenzo Pirrotta, Emma Dante, Mimmo Borrelli e i nuovi narratori che emergono ultimamente da Puglia, Lucania, Sicilia. Nonché, da ambiti stranieri, gli autori che lavorano sulle lingue marginali e di microetnie.

Un’altra sottosezione, anche questa di respiro internazionale, sarà dedicata all’incrocio di diversi linguaggi dentro una rappresentazione teatrale. In una accezione ampia e fruttuosa, che sappia accogliere il binomio tradizione/innovazione di cui si è già parlato, ma anche la scala globale/locale, e quella sfida strutturale tra testo e tecnologie, come anche tra teatro, cinema (e teatro che diventa cinema, e viceversa) e altri linguaggi artistici. La sede del MADRE, con il suo patrimonio di ricerca artistica accumulato in pochi anni, può essere luogo ideale per un confronto di questo tipo. Sempre al Porto è da prevedere un altro spazio, non solo fisico, che dia rappresentazione, sulla scena e fuori, agli scambi tra culture che già ci troviamo a vivere. Napoli vuole ribaltare in positivo le diversità e i conflitti che affliggono la convivenza, mostrando la ricchezza di tante culture diverse. In questa terra di partenza e approdo non solo gli spettacoli, ma anche le esperienze di realtà lontane, IL eppure già presenti tra noi, come la Cina, l’India, l’Africa (è evidente il nesso con gli artisti e le opere invitati nelle altre sezioni), troveranno accoglienza e ascolto. Quindi non solo teatro, ma film, concerti, performance e testimonianze dai mondi più diversi.

Per tutte le tre grandi sezioni del Festival, si prevede una “autodocumentazione” (in video o in altra forma, tendendo a escludere il giornale quotidiano di altri festival, che sa troppo di giornalino scolastico) che sia nello stesso tempo una creazione progressiva, magari affidandone ogni anno la responsabilità a un videomaker riconosciuto (una personalità come il francese Pierrick Sorin, per fare un esempio). Attorno a tutto questo, d’intesa e in collaborazione con tutte le altre istituzioni culturali (di Napoli come di quelle straniere presenti a Roma o nel territorio), letture, performance, incontri e laboratori da calibrare col resto del programma, e un appuntamento fisso ogni giorno con un artista (o più artisti) che accettino di scoprire il loro lavoro al pubblico qualificato delle nuove generazioni. E ancora, la possibilità notturna, al termine degli spettacoli, di dare linguaggio artistico alle notti dei giovani ospiti, con musica dal vivo, dj set, video night.
spazi e delle location del festival Il Teatro Festival Italia si avvale di un sistema complesso di luoghi che coinvolge parte del prestigioso patrimonio archeologico e storico-artistico, spazi “ritrovati” e di recente apertura, i luoghi del contemporaneo, piazze, location all’aperto e teatri della città di Napoli e del suo territorio regionale. Facciamo riferimento a un sistema che si compone di: una città-festival, individuata nel centro della città di Napoli e raccordo tra le diverse postazioni dell’offerta culturale;
i luoghi del festival, quindi spazi teatrali, località di natura archeologica e storico-artistica, spazi all’aperto e luoghi non deputati;
i luoghi da scoprire, postazioni come musei, gallerie, palazzi, etc.. che il festival apre e rende accessibili nel periodo d’attività;
il festival in movimento, un sistema integrato di collegamento via mare e via terra dei diversi siti.
Nel corso delle due settimane di attività festivaliera l’obiettivo è di rendere tangibile la presenza di un evento nazionale e internazionale che coinvolga il territorio e la sua popolazione e ospiti un pubblico diversificato per target e provenienza.
Diverse le sinergie messe in campo per garantire una rapida accessibilità ai luoghi del festival attraverso collegamenti via mare e via terra includendo quindi soluzioni di trasporto come il metrò del mare e quello dell’arte. Due esempi di trasporto che caratterizzano Napoli e la relazione con il suo territorio provinciale e soprattutto le relativamente recenti novità in termini di viabilità sul territorio.


La Città-Festival

Il centro nevralgico del Teatro Festival Italia è il Porto di Napoli, testimone dei flussi di migrazione di un tempo, oggi punto strategico di comunicazione e anche prestigiosa cornice di conferenze ed eventi internazionali. Luogo di arrivo e di partenza per le isole, ponte verso il Mediterraneo e approdo di culture diverse.
Il Porto, in occasione del Teatro Festival Italia, è il luogo di snodo e di comunicazione tra: il centro della città, il Vesuvio, gli spazi archeologici, la zona costiera a Est, quella a Ovest e la periferia orientale di Napoli.
È il luogo della città-festival destinato all’informazione continua, alla sosta, all’accoglienza, all’approfondimento, spazio di spettacolo continuo ventiquattro ore su ventiquattro e punto di riferimento dell’intero sistema festival.
Nel Porto i luoghi coinvolti e individuati sono: la Stazione Marittima, i Magazzini Generali presso il Molo dell’Immacolatella.

La Stazione Marittima rappresenta uno degli edifici della storia dell’architettura contemporanea a Napoli, collega visivamente la città e il mare e comprende circa 22.000 mq di spazi all’aperto e circa 6.000 tra sale conferenze e spazi modulabili per diverse destinazioni.
In occasione del Festival, la Stazione Marittima raccoglie al suo interno, tra le location al coperto e quelle all’aperto:
la sede degli uffici del Festival;
i luoghi dell’accoglienza del pubblico (quindi: infopoint, biglietterie, ristorazione, luoghi di sosta e intrattenimento);
la sala stampa;
gli spazi per gli incontri;
spazi teatrali.
Gli spazi esterni sono stati destinati a operazioni di grande richiamo di pubblico e di grande spettacolarità in termini di allestimento.
Per tale destinazione si immagina specificamente l’utilizzo del Piazzale Razza, della dimensione di circa 11.000 mq, già in passato destinato ai grande eventi della città come concerti e manifestazioni di grande richiamo. Luogo, questo, che nell’immaginario cittadino rimanda alle notti di capodanno, alle serate della Notte Bianca, etc.

I Magazzini Generali, individuati nella zona est dello spazio portuale, sono destinati a essere la location di una varietà di proposte “emergenti” cittadine, nazionali e internazionali che vanno dalla performance alla musica.
Il luogo della sezione “ExtraNapoli” prevede l’allestimento di due o più palchi (chiaramente con relative copertura e staff tecnico ad hoc) destinati ad avere la capacità di ospitare la varietà dei generi e delle tipologie performative.


I luoghi del festival

Dalla città-festival le diramazioni del festival sono verso EST e OVEST del golfo, verso il centro della città di Napoli e in alcuni luoghi selezionati della Regione Campania. Tutti i luoghi sono rapidamente raggiungibili dalla città-festival attraverso soluzioni di comunicazione ad hoc.
Di questi proponiamo un primo elenco rappresentativo della varietà tipologica dei luoghi del festival.
Tra i luoghi individuati a EST:
il Vesuvio;
Villa Favorita, villa settecentesca sulla strada del "Miglio d'oro";
Pompei e il suo Anfiteatro.
nella zona dei Campi Flegrei, tra i luoghi individuati a OVEST, fanno parte del circuito festival:
l’Auditorium della Rai di Napoli;
i Campi Flegrei con le Terme di Baia, la zona archeologica di Cuma, l’Anfiteatro Flavio.
nel centro della città segnaliamo:
il Teatro di San Carlo;
il Teatro Mercadante, Teatro Stabile di Napoli;
il Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Stabile d’Innovazione;
il Teatro San Ferdinando, teatro storico di Napoli, aperto dal Teatro Festival Italia;
il Teatro Trianon Viviani, altro teatro di recente apertura;
altri teatri presenti sul territorio.
tra gli spazi del contemporaneo:
il MADRE, Museo d’Arte Contemporanea
il PAN, Palazzo delle Arti Napoli
e inoltre, nella periferia Nord di Napoli:
l’Auditorium di Scampia a Secondigliano.

I luoghi da scoprire
Di questa sezione fanno parte tutti i luoghi che il Festival intende aprire, attraverso formule in cui sono accorpate l’offerta culturale del territorio e gli eventi festivalieri, e che possono arricchire la permanenza sul territorio di un pubblico assolutamente diversificato. Le categorie di riferimento sono: i musei, i siti di natura archeologica, i luoghi della cultura e della scienza. Luoghi tutti compresi all’interno della carta CampaniaArtecard/Festival.


Il festival in movimento

La città di Napoli presenta una rete di trasporti integrata, sia a livello di servizi offerti sia di tariffa, che consente elevati standard di accessibilità ai diversi siti del Festival.
In particolare l’attuale rete dei trasporti urbani si compone di:
3 linee metropolitane
4 funicolari
2 linee tranviarie
100 linee urbane su gomma
Le eccellenze extraurbane presentano ugualmente elevati livelli di accessibilità sia nell’ordinario che in caso di eventi straordinari. È interessante sapere che attualmente in Campania scorrono circa 1.205 km di binari: 933 delle Ferrovie dello Stato, dei quali 427 di interesse locale e 506 di interesse nazionale e circa 272 di ferrovie concesse o in gestione governativa (di cui 70 km a doppio binario). Quest'ultimo dato rappresenta l'otto per cento del totale nazionale (che ammonta a 3.527 km). Ma ancor più significativo è il numero di passeggeri trasportati: sui circa 272 km di binari di ferrovie concesse o in gestione governativa, infatti, transitano ogni anno circa 50 milioni di viaggiatori, ossia circa 1/3 del totale nazionale, che ammonta a 150 milioni di passeggeri.
Nello scenario dei trasporti regionali, il Porto si conferma un luogo strategico di arrivi e partenze, basti pensare alla varietà dei collegamenti marittimi con le isole del golfo (Capri, Ischia e Procida), le località del golfo (la costiera sorrentina, quella amalfitana e quella cilentana), i collegamenti con le isole Eolie e Pontine, oltre alle tratte verso il Mediterraneo.
In occasione del Teatro Festival Italia, il mare diventa un tramite fondamentale per molte delle location
individuate nel golfo di Napoli e oltre.
Il sistema dei trasporti in occasione del Teatro Festival Italia, fa riferimento:
all’utilizzo del Metrò del Mare, sistema innovativo in esercizio da più anni in Campania che rappresenta
una valida alternativa al trasporto terrestre;
alle linee metropolitane con particolare riferimento al Metrò dell’arte, una rete capillare che raccorda i diversi luoghi della città dal centro alla periferia e anche dalla Stazione Centrale ferroviaria al centro della città;
i trasporti su gomma per il collegamento tra Areoporto - Stazione Ferroviaria Centrale - Porto;
le linee speciali e i trasporti ad hoc in relazione alle attività previste dal programma festival sia notturne sia diurne.
Chiaramente, nel periodo del Teatro Festival Italia tutte le linee di collegamento tra i diversi luoghi saranno intensificate e potenziate.
LOCATION
L’accoglienza

Il sistema dell’accoglienza del Teatro Festival Italia si avvale di diverse azioni mirate a ospitare la varietà di pubblico su cui si intende lavorare.
Importante è la scelta del periodo del festival che, per le edizioni 2008 e 2009 è prevista dalla fine di giugno coinvolgendo le settimane a seguire di luglio.
Periodo, questo, di grandi flussi di arrivi e partenze, ma non di sosta sul territorio. Questo permette al sistema dell’accoglienza festivaliera di prevedere soluzioni ad hoc sia in termini di pacchetti turistici veri e propri sia di forti sconti per il popolo del festival.
Di seguito le azioni:
1. innanzitutto, l’individuazione nella zona Porto di un’area per l’accoglienza destinata al pubblico, agli artisti, agli operatori e alla stampa. A tal fine, si prevede l’attracco di almeno due navi, della capienza di tremila posti letto, destinate anche alla funzione di albergo/ostello;
2. sono state avviate convenzioni con gli operatori e le associazioni albergatori (a oggi Napoli presenta una dotazione di circa 12.000 posti letto) al fine di facilitare, in termini di prezzo e disponibilità di posti letto, l’accoglienza del popolo del Festival previsto. Si prevede uno sconto del 40% sui costi ordinari;
3. non mancano accordi con gli ostelli della città e in particolare con la rete di Bed & Breakfast, in questo momento in piena espansione sul territorio cittadino, ad oggi corrispondente a circa 1.500 posti letto.
Chiaramente, tutti i luoghi saranno debitamente collegati con le sedi festivaliere.


Obiettivi e linee strategiche

Il Teatro Festival Italia, intende dare vita a un’offerta complessa e differenziata, proponendo i propri luoghi – significativi sia da un punto di vista storico-artistico sia sociale – le strutture organizzative, le pratiche collaborative al fine di favorire l’incontro tra culture e generazioni di diversa provenienza.
Il Teatro Festival Italia apre il territorio, lo collega allo scenario globale attraverso i linguaggi della creatività e si avvale dell’esperienza di operatori impegnati da tempo sulla scena nazionale e internazionale, occupandosi al tempo stesso della formazione di nuove generazioni di creativi e di figure organizzative.
Al fine di individuare gli obiettivi strategici di riferimento è necessario prendere in considerazione gli elementi di forza relativi alla capacità del territorio come sede del Teatro Festival Italia. Napoli, insieme alla città di Caserta, è la città più giovane d’Italia. Secondo le stime del 2003 si registrano 78 anziani su 100 giovani in Campania, contro i 132 anziani del resto del Paese, con il maggior concetramento demografico proprio nel capoluogo. Inoltre Napoli ospita ben 5 università con un bacino di oltre 150.000 studenti.
Dal 1997 a oggi, l’andamento degli arrivi e delle presenze registra una costante crescita che si caratterizza per l’aumento del tempo medio speso sul territorio. Nel 2005, più che nelle altre città d’arte in Italia, si è riscontrato un forte aumento della domanda straniera (si è registrata una crescita del turismo culturale intorno al 3%) con la presenza di un target giovane in aumento.
Inoltre, Napoli è una città che si caratterizza per il suo patrimonio teatrale. È dotata di un teatro lirico,
il Teatro di San Carlo, della capienza di 1.470 posti, di 22 sale teatrali all’italiana che ospitano 12.600 presenze e di 11 sale tra underground e altra tipologia capaci di accogliere circa 1500 presenze per un totale di più di 15.000 posti. Senza considerare le arene, i luoghi all’aperto di natura archeologica, i luoghi non deputati, variamente frequentati nella stagione estiva. Per un conto complessivo di spettatori teatrali nel 2006 di circa 600.000 presenze.
Ricapitolando: Napoli è la città più giovane d’Italia, ha una grande e crescente capacità di attrazione turistica, è una città teatrale.
In ogni caso, non sono da dimenticare elementi come la disoccupazione giovanile che, secondo le riflessioni proposte dal piano delle politiche giovanili 2006 della Regionale Campania, nel 2005 si attesta intorno al 38,8 % (il riferimento è il target giovane compreso tra i 19 e i 34 anni) a cui corrisponde anche un aumento dei flussi di migrazione verso il centro e il nord, in particolare della fascia tra i 20 e i 34 anni. Va inoltre ricordata la necessità di incrementare la ricettività del territorio.

Alla luce di quanto detto, si elencano qui di seguito gli obiettivi generali del progetto Teatro Festival Italia:
incrementare l’interesse e la partecipazione del pubblico giovanile al teatro;
promuovere i nuovi artisti dello spettacolo;
promuovere la conoscenza dei “maestri” nazionali e internazionali;
favorire la formazione di nuovi operatori dello spettacolo;
portare il teatro ai giovani e i giovani al teatro;
promuovere il turismo culturale;
valorizzare e promuovere i siti di valore storico-artistico e archeologico;
integrare politiche di valorizzazione del territorio attraverso sinergie strategiche;
favorire l’accrescimento culturale dei giovani;
migliorare lo scenario occupazionale giovanile;
migliorare la ricettività del territorio;
favorire un “rientro” delle menti del settore.
Al fine di raggiungere gli obiettivi preposti diverse sono le linee strategiche che il progetto intende perseguire.
Tra le linee strategiche di carattere artistico-culturale il Festival si propone di:
presentare al pubblico un’offerta che coinvolga l’esperienza dei maestri nazionali e internazionali e i nuovi talenti;
favorire momenti di scambio creativo concreto nel confronto di linguaggi e culture, attraverso conferenze, convention, attività e piattaforme digitali volte a favorire e stimolare confronto sia in loco che a distanza;
fornire e creare strumenti per il sostegno alle nuove creatività (attraverso residenze, ospitalità, laboratori, etc.);
creare palchi ad hoc per attività teatrali di realtà emergenti;
favorire momenti di aggregazione attraverso eventi, feste, attività collaterali.
Per ciò che concerne la valorizzazione del territorio e le politiche culturali:
rendere l’operazione Teatro Festival Italia un’occasione di collaborazione inter-istituzionale con la possibilità di coinvolgimento ulteriore di tutti i comuni e le province campane;
rendere l’operazione Teatro Festival Italia un’occasione per favorire l’attività di rete tra gli operatori del territorio;
sviluppare politiche volte al coinvolgimento del turista culturale internazionale;
rafforzare partnership strategiche relative alla promozione turistica e al turismo culturale;
promuovere luoghi inediti del territorio da destinarsi alla cultura e a nuove forme di creatività;
valorizzare le espressioni artistico-culturali e organizzative del territorio;
coinvolgere stabilmente nello scenario festivaliero associazioni e operatori del territorio impegnati in azioni di “animazione territoriale”;
migliorare la governabilità del territorio attraverso le azioni culturali.
Per ciò che concerne le linee strategiche gestionali:
creare un nucleo operativo che stabilmente offra al sistema festival qualità artistica e organizzativa;
realizzare alleanze trans-nazionali finalizzate a co-produzioni e ad attività di networking;
aprire un osservatorio sulle nuove proposte multi-linguistiche e multi-culturali;
conquistare nuove fasce di pubblico, i potenziali nuovi interlocutori, attraverso attività ad hoc. STRATEGIA

Piano di marketing

Obiettivi specifici di marketing:
a) numero di spettatori 50.000 per l’anno 2007, 500.000 per il 2008/2009;
b) numero di spettatori giovani pari al 90% del totale;
c) aumento medio del 10% del flusso turistico del periodo;
d) impatto economico pari a 20 milioni di euro.

Target
Il progetto intende rivolgersi a due target specifici compresi nella stessa fascia d’età, ossia tra i 19 e i 34 anni, e residenti nella stessa area geografica (i residenti in Italia appartenenti a questa fascia d’età sono 12.371.484), anagraficamente simili ma differenti soprattutto per quanto riguarda la fruizione culturale.
Visto che uno degli importanti obiettivi che si pone questo progetto è portare i giovani a teatro e il teatro ai giovani, non ci si poteva esimere dall’includere nei target anche tutti quei giovani che non costituiscono una già acquisita platea teatrale.
Si è riflettuto sulla possibilità di incremento di pubblico giovane e si è stabilito che la vera scommessa di questo progetto è far incontrare un programma artistico di altissimo livello culturale con una platea culturalmente mista, rendendola artisticamente produttiva. Si ritrova anche qui il cuore della città di Napoli, la contraddizione, l’incontro tra diversi che nasce come debolezza ma che si trasforma in forza.
Inoltre in questo modo si sposano le direttive dell’assessorato alle politiche giovanili, nonché quelle della Comunità Europea che chiedono l’incoraggiamento alla partecipazione dei giovani alla vita politico-culturale “senza escludere nessuno”.
I target quindi si possono dividere in due segmenti sui quali attuare delle specifiche strategie di marketing solo in parte integrate: i Cult e i Pop.

Target Cult
Questo segmento di mercato è facilmente delineabile e raggiungibile, in quanto è corrispondente a quel gruppo di giovani spettatori che già affollano le sale teatrali e i festival. Questi, secondo i dati Istat 2003, compongono meno del 20% della popolazione giovane residente in Italia.
Il consumatore Cult risulta essere indifferentemente uomo e donna, con una maggiore frequenza di acquisto per la seconda e una maggiore numerosità in valore assoluto per il primo.
L’età è compresa tra i 19 e i 34 anni, con una leggera maggiore fruizione delle fasce più alte d’età.
Residenti sul territorio nazionale e internazionale. Sono in media single, o comunque non con famiglie strutturate, possessori di un titolo di studio medio-alto, ossia diploma o laurea. Sono studenti, specialmente di facoltà umanistiche, oppure impiegati in prime occupazioni o professionisti. Spesso sono in qualche modo inseriti nel settore dello spettacolo o come artisti, dal livello dilettantistico a quello professionale, o come studenti o come operatori. Hanno un’ampia cultura, sono fruitori di musica, cinema, teatro, festival e beni culturali. Sono attenti alle nuove proposte artistiche emergenti.
Sono attratti da produzioni nuove, basate su testi contemporanei o su artisti contemporanei che guardano i testi classici. Sono viaggiatori, spesso facenti parte della fascia dei cosiddetti “turisti culturali”.
Sono motivati principalmente dalla soddisfazione del bisogno di ampliamento culturale associato allo svago ed unito alla necessità di socialità. Spesso sono vicini al settore dell’associazionismo. Ricercano le informazioni sui giornali quotidiani e sulle riviste specializzate, ma non disdegnano di attenzione i nuovi mezzi di comunicazione come internet.

Non acquistano facilmente gli abbonamenti che li ingabbiano per troppo tempo, ma acquistano mini abbonamenti/card in grado di dare flessibilità e risparmio. Acquistano il biglietto secondo modalità tradizionali e anche attraverso internet, pagando in contanti o con carta di credito. Sono dei costanti frequentatori delle sale cinematografiche, ma saltuari acquirenti di concerti di musica leggera ed eventi sportivi. Riconoscono la qualità come principale pregio del teatro italiano, ma individuano come principali difetti la ripetitività delle rappresentazioni, l’eccessiva presenza di spettacoli classici e i prezzi considerati mediamente alti.
Questo segmento, ancorché servito, presenta ottime potenzialità per il futuro, dato l’interesse mostrato verso la frequentazione culturale, il progressivo aumento del reddito e della quantità di tempo libero che potrebbe permettere una maggiore frequenza nelle sale teatrali.

Target Pop
Questo segmento è composto in egual misura da uomini e donne, di età compresa tra i 19 e i 34 anni, studenti, disoccupati o con una prima occupazione. Residenti sul territorio nazionale. Sono in media single, possessori di un livello di scolarizzazione medio, ossia principalmente un diploma. Non sono mai stati a teatro o comunque non sono frequentatori “spontanei” delle sale teatrali come dei beni culturali.
Non consumano teatro per mancanza di interesse, di abitudine e apparente mancanza di disponibilità finanziaria, che risulta essere più una giustificazione psicologica che una realtà. Li frequenterebbero
di più solo se gli spettacoli fossero più adatti alle nuove generazioni.
Sono consumatori di musica pop, di televisione, di radio e di cinema commerciale. Sono frequentatori di concerti di musica leggera, di eventi sportivi, di discoteche.
Sono motivati nella scelta del modus di impiego del tempo libero principalmente dalla soddisfazione del bisogno di svago associato alla necessità di socializzazione.
Hanno dei sistemi di selezione basati sulla notorietà degli artisti, spesso acquisita attraverso programmi televisivi. Sono da formare attraverso l’avvicinamento graduale al prodotto teatrale e hanno una modalità d’acquisto tradizionale, quindi in spazi dedicati, tramite internet e telefono. Non acquistano facilmente gli abbonamenti ma gradiscono le card giornaliere che permettono di poter scegliere e di risparmiare. Gradiscono le rappresentazioni in spazi alternativi perché a loro più familiari delle classiche sale teatrali.
Recepiscono le informazioni in modo passivo e casuale, ossia attraverso la radio, la televisione, internet, sms e la cartellonistica. Difficilmente sono vicini al mondo dell’associazionismo culturale ma sono molto sensibili al consiglio degli amici, conoscenti e testimonial culturali, come i docenti universitari e i gruppi studenteschi.
Questo segmento molto numeroso, che costituisce più del 50% della popolazione italiana compresa in questa fascia d’età, ossia più di 6.000.000 di giovani, è caratterizzato da un’ampia curiosità latente verso il teatro e gli eventi ad esso connessi, ma da un’altrettanto ampia disabitudine.
Diventa, quindi, fondamentale coinvolgere questo gruppo di potenziali spettatori creando qualcosa che soddisfi tutti i bisogni individuati attraverso una grande semplicità di fruizione e un approccio graduale.


Strategia di marketing

Avendo due target di mercato, la tipologia strategica che si intende adottare è certamente un marketing differenziato. Questa scelta, che porta un maggiore impegno economico e professionale da parte dell’organizzazione, dà indubbiamente maggiori risultati soprattutto in efficacia di azioni.
La differenziazione non è totale, avendo i due segmenti obiettivo dei margini di sovrapposizione, per
cui si prevedono delle aree di integrazione sostanziali.
La differenza fondamentale sulla quale è necessario intervenire è data dalla funzione d’uso del festival per i due segmenti e dalla motivazione d’acquisto di questi ultimi. Come è stato precedentemente detto, il target Cult partecipa alle attività principalmente per ampliare la propria cultura e per passione artistica. Per questo target, quindi, un palinsesto nazionale e internazionale di altissimo livello qualitativo, quale quello presentato, debitamente comunicato e reso accessibile, è sufficiente per motivare l’acquisto.
Per il segmento Pop, invece, il palinsesto può essere non facilmente riconoscibile, anche se interessante.
Il primo problema che ci troviamo ad affrontare per questo segmento è l’emersione di un bisogno culturale dalla incoscienza alla coscienza. In questo caso, quindi, diventano fondamentali i prodotti/servizi accessori per motivare la scelta. Ricordiamo che il primo bisogno che questo segmento sa di possedere è quello di svago sociale, quello dell’esperienza personale, su questo si deve far perno per coinvolgere
il segmento e portarlo alla visione e all’abitudine teatrale.

Politica dei prodotti accessori
In questa ottica tra i prodotti/servizi secondari ha importanza strategica il sistema dei trasporti. Si intende, quindi, trasformare quello che, non sempre a ragione, si ritiene un punto debole della regione Campania, uno dei punti forti del progetto. Gran parte del trasporto sarà via mare e sarà notturno (già questo potrebbe apparire sufficientemente innovativo da attirare i profani della cultura), in più durante il trasporto, in particolare quello via mare, verranno previsti eventi spettacolari sviluppati nel corso del tragitto di andata e di ritorno. All’interno della nave, infatti, si prevede lo sviluppo di veri e propri happening. Questo prodotto secondario può quindi diventare il fattore stimolante, ossia la motivazione che spinge il giovane a partecipare all’evento culturale, che porta una familiarizzazione con lo stesso che in seguito faciliterà l’apprezzamento del teatro in genere.
Altri prodotti accessori fondamentali saranno all’interno della città del festival, che già di per sé rappresenterà una fondamentale attrattiva dei target. Le feste con incontri musicali, lo spazio della sezione “Extra Napoli”, nonché la ristorazione multiregionale e multietnica, la vendita di prodotti tipici e di merchandising unico, che saranno parte integrante del progetto, potranno essere altri elementi discriminanti di scelta da parte soprattutto del target Pop, nonché elementi fondamentali per prolungare l’acquisto del target Cult.
I prodotti ausiliari saranno chiaramente non motivanti la scelta dei target individuati, ma avranno il compito, semplicemente, di aiutare il pubblico nella fruizione.
Fondamentale a questo proposito è il piano di accoglienza.
Punto di forza fondamentale del piano di accoglienza rispetto ai target prescelti è nuovamente sull’acqua. Il piano di accoglienza infatti prevede, per il periodo del festival, un incremento sostanziale dei posti letto della città rivolti ai giovani attraverso l’utilizzo delle navi. Le navi quindi diventeranno anche ostelli, rivolti a tutti i partecipanti attivi al festival, ossia gli artisti di “Extra Napoli”, la stampa, gli operatori e agli spettatori.
Anche il piano dei trasporti via terra sarà adeguato alle necessità del Festival prevedendo un prolungamento dell’orario di funzionamento, nonché dei servizi dedicati per gli eventi di maggior rilievo non raggiungibili via mare. STRATEGIA


Politica dei prezzi

Per quanto riguarda le politiche di prezzo è necessario partire da un presupposto fondamentale, ossia che i nostri target di riferimento non hanno un’ampia possibilità di spesa, per due motivi differenti: o perché non hanno un reddito alto o perché non sono disposti a spendere cifre consistenti per prodotti artistico/culturali (Target Pop).
Partendo da questo presupposto e dal preciso obiettivo di aumentare il numero dei fruitori del teatro, è necessario considerare che i prezzi non devono essere una barriera. Il prezzo per i nostri target non è una spinta motivazionale all’acquisto ma un elemento di accompagnamento alla scelta. Per questo motivo, nonché per gli obiettivi precedentemente individuati tra i quali c’è l’ampliamento culturale e il miglioramento sociale dei giovani, si ritiene maggiormente necessario creare delle ipotesi di prezzo integrato piuttosto che singolarmente basso.
Entrando nello specifico, si prevedono le seguenti politiche di prezzo.
Per quanto riguarda il prodotto primario, ossia il cartellone artistico/culturale, i prezzi dei biglietti saranno assolutamente popolari. Saranno compresi, infatti, in un range che va dai 2 euro ai 15 euro, differenziandoli in base all’evento, alla capienza del luogo che lo ospita e alla fascia d’età degli spettatori. Si possono prevedere eventi gratuiti come l’accesso alle prove, l’incontro con gli autori, le letture, le convention, le conferenze, etc. Questi eventi gratuiti sono motivati proprio dalla creazione di un’abitudine teatrale che può riuscire ad abbattere la quinta parete, ossia quella che si trova tra l’ingresso del teatro e la strada.
L’evento primario, ossia i prodotti teatrali, saranno venduti anche singolarmente. Sarà possibile, quindi, acquistare un biglietto per un singolo evento senza utilizzare i servizi secondari e ausiliari. I prodotti secondari e ausiliari, invece, saranno venduti in modo congiunto a quelli primari. Non sarà possibile accedere alla nave, ad esempio, senza acquistare il biglietto per lo spettacolo.
Innanzitutto, quindi, si legano i prodotti secondari/ausiliari a quelli primari.
L’accesso ai prodotti secondari e ausiliari è quindi subordinato all’acquisto della Festival Pass.
La Festival Pass, carta nominale e giornaliera, prevede la possibilità di accedere a tutti gli eventi teatrali, di viaggiare sui trasporti dedicati, di accedere a tutti i prodotti secondari, ossia feste, happening, spazio “Extra Napoli” e di avere uno sconto del 50% sui pasti nei punti ristoro convenzionati. Questa carta è rivolta solo ai giovani. Il prezzo previsto è di 10 euro.
Si prevede inoltre la possibilità, per le annualità 2008/2009, di creare una Festival Pass nominale con la durata di cinque giorni che, oltre alle offerte già previste dalla giornaliera, aggiunge la possibilità di accedere all’accoglienza dedicata, ad esempio alle navi ostello. Questa carta, al prezzo di 40 euro, prevede inoltre agevolazioni e sconti sui pernottamenti in strutture ricettive.
Chiaramente ci saranno all’interno della città del festival spazi come quelli dedicati alla ristorazione
e alla vendita di prodotti tipici che avranno dei prezzi a consumo.


Politica di distribuzione

Anche lo strumento della distribuzione è uno strumento di ausilio alla fruizione. Un modo per semplificare l’acquisto e l’uso. Per questo motivo è anch’essa una leva strategica soprattutto per il target Pop. Per ambedue i target si utilizzerà una distribuzione intensiva.
La Festival Pass nonché i biglietti per i singoli spettacoli saranno venduti nella maggioranza dei box office presenti sul territorio italiano, sul sito internet, attraverso il telefono direttamente dall’organizzazione del festival, all’interno dei botteghini di tutti i teatri partecipanti e di tutti i partner.
La Festival Pass e i biglietti per i singoli spettacoli saranno poi venduti in biglietterie mobili situate nei gazebo informativi sparsi all’interno dell’area Festival, nonché nelle stazioni e nell’aeroporto. Inoltre, soprattutto in riferimento al target Pop, si prevedono delle azioni di distribuzione mirate attraverso la vendita diretta ai gruppi universitari, alle associazioni studentesche, alle associazioni di lavoratori, etc. Infine si predisporranno pacchetti turistici Festival, integrando in essi l’offerta ricettiva, quella artistico/culturale e quella spettacolare, da distribuire attraverso i canali turistici preesistenti, ossia tour operator specializzati nei segmenti giovanili, ad esempio CTS, e la Fiavet, associazione delle agenzie di viaggio, già nostro partner.

Azioni di comarketing
Una delle principali azioni di comarketing è rappresentata dall’accordo con CampaniaArtecard, attraverso il quale nascerà la CampaniaArtecard/Festival. Questa carta, nominale e con una durata di tre giorni, prevede la possibilità di accedere a tutti i siti culturali del circuito gratuitamente, di avere il 50% di sconto sugli spettacoli e i trasporti gratuiti. Questa carta per i giovani avrà un costo di 10 euro.
Ci sarà anche una CampaniaArtecard/Festival dedicata agli adulti che prevede per tre giorni un accesso gratuito a due siti a scelta, il 50% di sconto sugli spettacoli e i trasporti festival gratuiti ad un prezzo di 15 euro.
La CampaniaArtecard/Festival utilizzerà i canali distributivi nazionali e internazionali della CampaniaArtecard. Inoltre l’organizzazione CampaniaArtecard garantirà un efficace servizio informazioni/prenotazioni per tutto ciò che riguarda il programma Teatro Festival Italia.
Le altre azioni di comarketing che il festival si prepone di sviluppare sono molteplici e compositamente articolate. Riguarderanno convenzioni e accordi con il sistema ricettivo del territorio, il sistema del commercio, dell’industria e bancario, il sistema della ristorazione, della logistica e dei trasporti, il sistema turistico nazionale e internazionale, le Università, i Festival, i beni culturali, i teatri, le associazioni culturali e di categoria. Con alcuni di questi attori si prevedono progetti strutturati di marketing e comunicazione, come la costruzione di pacchetti turistici dedicati ai giovani del Festival.


Linee guida della comunicazione

L’ampia proposta turistico-culturale della nostra Regione, che vanta un altissimo numero di musei, siti archeologici, arene, teatri e spazi all’aperto, ci consentirà di sfruttare a pieno i “luoghi del festival” che, oltre a diventare per l’evento meravigliosi contenitori di rappresentazioni sceniche e di spettacoli, continueranno ad assolvere la loro funzione primordiale donando al pubblico momenti di svago e di crescita.
L’offerta abbraccia dunque diverse fasce di utenza e risulta immediatamente appetibile anche per i non estimatori del teatro, o per eventuali accompagnatori del “target cult” o per quello che è stato precedentemente definito “target pop”, tutti facenti parte di un pubblico che coglierà l’occasione “festival” per visitare la Regione e godere del suo immenso patrimonio storico-artistico. La carta del Teatro Festival Italia
Per favorire la sinergia tra il Teatro Festival Italia e l’offerta turistico-culturale della Regione sarà lanciata e distribuita per tutta la durata dell’evento la CampaniaArtecard/Festival.
Come già descritto, si tratta di una evoluzione della già esistente carta della Regione creata ad hoc
per il Festival.
Come la sua progenitrice ha già ampliamente dimostrato, la carta rappresenterà un importante veicolo di promozione e di valorizzazione del patrimonio culturale e agevolerà il pubblico del Festival nei servizi correlati alla visita al patrimonio culturale.
La CampaniaArtecard/Festival sarà corredata da un kit promozionale e informativo che ne illustrerà le diverse modalità di consumo e l’offerta proposta. Il Pass del Teatro Festival Italia
Per accedere agli spettacoli e ai servizi della cittadella sarà distribuito un apposito pass.
Al momento della vendita il pass sarà corredato da un form che consentirà di ottenere e archiviare i dati anagrafici e “non” dell’acquirente. Per ogni possessore si potrà delineare quindi un profilo socioculturale che ci servirà per affinare il tiro nelle edizioni successive del festival. La raccolta dei dati di tutti gli acquirenti sarà uno strumento prezioso per una mailing list. I “facente parte” potranno quindi essere aggiornati e informati costantemente sulle novità e le curiosità del festival.
Sarà possibile prenotare il pass compilando l’apposito modulo informativo anche sul sito.
Allestimenti e comunicazione outdoor
Principale veicolo di promozione del Teatro Festival Italia sarà proprio il suo luogo ospitante, la città, con la sua comprovata tradizione, con i suoi bellissimi teatri e siti all’aperto, con i suoi numerosi spazi di accoglienza e partecipazione, con i suoi poliedrici mezzi di comunicazione, sempre più protagonisti dell’arredo urbano.
In tale occasione Napoli non sarà relegata a semplice testimone dell’evento, non si limiterà ad
accogliere messinscene, rappresentazioni e spettacoli, ma diventerà parte integrante del sistema di
promozione culturale, luogo espositivo in ogni dove.
Prima e durante l’evento, la città sarà “addobbata a festival” sprigionando le molteplici energie che confluiranno nei luoghi dedicati. Arazzi, steli, poster e gonfaloni, posizionati in punti cardine della città e in prossimità delle location del festival, delineeranno i percorsi di fruizione dell’offerta culturale e di intrattenimento e offriranno una guida visiva per chi vuole assistere agli spettacoli. STRATEGIA Segnaletica e percorsi dovranno confluire nel centro nevralgico del festival, il quartier generale: la cittadella. Di ogni luogo del Porto sarà infatti identificata e inequivocabilmente delineata destinazione e funzione operativa. Sarà così facile e rapido orientarsi tra gli spazi dell’informazione, dello spettacolo, dell’approfondimento, della sosta e dell’accoglienza.
Ciò consentirà allo spettatore di muoversi agilmente e celermente e di fruire quindi di tutta l’offerta, non trascurando le attività a latere e i servizi accessori.
L’immagine veicolante la manifestazione sarà ovviamente presente anche nei luoghi del festival (spazi teatrali, siti archeologici, spazi all’aperto ecc..), in quelli che abbiamo definito luoghi da scoprire, e sui sistemi di collegamento e trasporto. L’appartenenza di tali siti alla geografia del festival dovrà essere chiaramente e immediatamente comunicata da allestimenti esterni ai teatri e alle location in generale, nel rispetto delle diverse configurazioni delle strutture ospitanti.
Saranno installate strutture gemelle (tipo gazebo) in luoghi chiave e punti di ritrovo.
Le strutture, che recheranno l’immagine scelta per comunicare il Teatro Festival Italia, assolveranno alla duplice funzione di creare attrazione sull’evento e divulgare materiale informativo. Strumenti cartacei
I gazebo daranno, infatti, asilo a personale dedicato che illustrerà il programma generale, con le formule di abbonamento, distribuirà il materiale promozionale e informativo realizzato per l’occasione (pieghevoli, flyers, cartoline, mappe, locandine, etc.), e si dedicherà alla vendita dei gadget personalizzati. Stesso materiale informativo sarà presente nei luoghi canonici e istituzionali, in quelli deputati alla vendita e in quelli di cultura /spettacolo e di accoglienza (Ept, librerie, bar e alberghi, teatri, cinema, ticket- office, etc.).
Sarà realizzata e veicolata una guida al festival che, al pari del programma, rappresenterà uno strumento indispensabile per orientarsi e documentarsi sull’evento.
La guida sarà provvista di piantine della città e illustrerà in dettaglio le linee dei trasporti che collegano le location, gli sconti, i vantaggi e le convenzioni, le info su biglietteria e prenotazioni, gli alloggi e le sistemazioni.
Ricco di approfondimenti, foto e biografie sarà il catalogo del festival, cui sarà affidato anche il compito di comunicare la missione programmatica dell’evento, le diverse forme d’espressione dei temi trattati, gli artisti, i luoghi e la loro storia.
Portale Internet e Web Advertising
Considerata la natura, l’ampiezza e la dislocazione geografica del target, strumento fondamentale di informazione e promozione del festival sarà il portale bilingue.
Il progetto si svilupperà prevalentemente attraverso la creazione di uno strumento promozionale permanente: un portale internet interamente dedicato al festival in grado di assicurare l’erogazione di servizi differenziati per i diversi operatori.
Il pacchetto informativo si completa attraverso la diffusione delle informazioni sulle sezioni, sugli artisti, sui luoghi, sull’organizzazione, sui partner istituzionali e non.
Sarà possibile consultare biografie, tour e foto degli artisti, scaricare la guida e il programma della manifestazione, ricevere info sui luoghi, sulla card del festival e sulla “logistica del soggiorno” (raggiungibilità della città e di tutte le location, strutture ricettive presenti, etc.).
Ampio spazio sarà poi destinato all’offerta turistico/culturale della città e dei dintorni.
In prossimità di ogni location del festival sarà quindi possibile conoscere cosa accade e cosa si può visitare, beneficiando sempre di itinerari suggeriti con la possibilità di “linkare“ con i siti di maggiore interesse culturale, turistico e istituzionale. STRATEGIA
Oltre alla presenza di un motore di ricerca interattivo, che semplificherà la consultazione dei documenti disponibili, il visitatore potrà comunicare con un indirizzo e-mail in modo da richiedere informazioni di dettaglio ed, eventualmente, formulare suggerimenti.
A tale scopo saranno animati gruppi di discussione attraverso l’apertura di un blog, spazio virtuale ove pubblicare notizie, informazioni e soprattutto opinioni sul festival e dialogare con i navigatori.
Grazie alle valutazioni su visitatori e opinioni espresse, il blog in futuro costituirà anche un importante strumento di riflessione e di feedback sul target del festival.
Le caratteristiche tecniche del portale Teatro Festival Italia possono essere sintetizzate come segue:
fruibilità legata all’ampia e crescente diffusione dello strumento informatico (accessibile a livello nazionale e internazionale);
diffusione capillare con costi contenuti per l’utenza;
elevatissima fruibilità tra persone, istituzioni, associazioni, realtà imprenditoriali, etc.;
interattività, con effetti benefici in termini di feedback sulle attività;
facilità di gestione e aggiornamento, con un sensibile miglioramento del rapporto costi/risultati nel medio e lungo periodo.
La promozione del sito internet e in generale del festival verrà attuata, oltre che registrando dominio e parole chiave presso i principali motori di ricerca, e nelle principali directory nazionali, pianificando banner o inserendo il proprio link sui siti tematici di maggior consultazione (drammaturgia.it, italiafestival.it, delteatro.it, scanner.it, close-up.it, tuttoteatro.com, etc.) e su quelli maggiormente visitati dal target (repubblica.it, style.it, ticket.it, tkts.it, helloticket.it, ebay.it, youtube.com, video.libero.it, studenti.it, alice.it, msn.it, etc.).


Stampa quotidiana e specializzata

La comunicazione dell’evento, e degli spettacoli di volta in volta rappresentati, sarà completata dai mezzi di comunicazione tradizionali come avvisi di diversi formati su stampa quotidiana e periodica specializzata.
Per promuovere il festival su larga scala saranno pianificati inserti monografici con IL SOLE 24 ORE e LA REPUBBLICA, testate particolarmente attente al pubblico teatrale.
Si tratta di opuscoli formato tabloid ricchi di anticipazioni, approfondimenti e notizie sul festival distribuiti sull’intero territorio nazionale in allegato ai quotidiani, con la possibilità di raggiungere un cospicuo numero di contatti grazie alle altissime tirature.
In particolar modo saranno pianificati avvisi pubblicitari su free-press ad altissima diffusione come “City” e “Leggo” (un milione di copie per “Leggo”, 700.000 per “City”). Queste testate, distribuite gratuitamente e capillarmente in luoghi ad alto flusso cittadino (stazioni ferroviarie e metropolitane, bar, università, supermercati ed enti pubblici), sono lette e apprezzate da un pubblico giovane e attento a cosa accade in città, quindi da entrambe le tipologie di target.
Non saranno trascurati i lettori/estimatori dell’offerta teatrale e di quella turistica, parte consistente del target cult. Saranno quindi pianificate pagine pubblicitarie su testate tematiche come SIPARIO, (mensile di teatro, cinema, balletto, musica, arti visive diretto da Mario Mattia Giorgietti), ART'O (trimestrale di cultura e politica delle arti sceniche, diretto da Gianni Manzella), HYSTRIO (trimestrale di teatro e spettacolo diretto da Claudia Cannella), etc.


Radio
Il mezzo tradizionale, con un’alta vocazione alla continua ricerca di nuove forme espressive, che in assoluto ci consentirà di coprire il più alto numero di contatti è la radio.
Montecarlo, 101, Deejay, Dimensione Suono sono solo alcune delle emittenti a diffusione nazionale che da sempre, con il loro palinsesto e con le numerose rubriche, raggiungono un’audience composta per lo più da giovani, molti dei quali appartenenti al target da noi definito pop. Spot su Radio 24 e Radio 2 saranno destinati invece al target cult.
Numerosi passaggi quotidiani, della durata di 30”, prima e durante la manifestazione, comunicheranno eventi, spettacoli e iniziative.
Radio/tele copertura del Festival h24 e partnership con i mass-media.
Per garantire una copertura h24, in accordo esclusivo con un network radiofonico o con uno dei colossi della tv via cavo e digitale (Rai, Mediaset, La Sette, Sky) sarà prevista una postazione fissa dell’emittente nella città-festival che seguirà e trasmetterà la diretta dell’evento, commentandone le parti salienti, rammentando gli appuntamenti quotidiani, intervistando attori e operatori e intrattenendo il pubblico in loco e da casa.
Si tratta di una forma di comunicazione alternativa ma ampiamente sperimentata da manifestazioni di successo come il Festival del Cinema di Venezia o la Festa del Cinema di Roma. L’iniziativa è di sicuro richiamo per il nostro target pop e ne soddisfa a pieno il citato bisogno di svago associato alla necessità di socializzazione.
Inoltre, in linea con le azioni di co-marketing già citate nella prima parte di questa sezione strategica, ci si prepone di raggiungere un accordo duraturo e continuo, una vera e propria partnership con un mass-media, un legame riconosciuto e rinnovato nelle successive edizioni, con uno di questi network.
Sfruttandone poi la visibilità e la fruizione di molti di essi, attraverso i propri canali satellitari (Es. Rai Sat) o grazie al web, mezzo attraverso cui è possibile godere dell’offerta radio e televisiva, si promuoverebbe l’evento a livello internazionale.


Partnership

Sin dall'inizio, il progetto Teatro Festival Italia, ha sviluppato, dal punto di vista artistico, gestionale e organizzativo, un sistema di lavoro, con l'obiettivo primario di costruire un "format-festival" attingendo a collaborazioni, diversamente qualificate, sul territorio regionale e nazionale.
Il comitato di progetto si avvale quindi di partner diversi, istituzionali e non, allo scopo di realizzare una rete integrata a sostegno e ottimizzazione delle risorse e dei servizi.
Punto di forza è la stesura e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra le massime Istituzioni di governo locale, Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Napoli, documento con il quale le rappresentanze istituzionali si sono congiuntamente impegnate al sostegno finanziario della manifestazione e a mettere in atto azioni di coordinamento e cooperazione, attraverso gli assessorati preposti e competenti, con tavoli tecnici, interistituzionali e conferenze di servizio.
La concertazione degli organi preposti al governo locale si è estesa alle rappresentanze istituzionali delle quattro province campane, alle quali è stata richiesta una adesione al progetto che possa prevedere in futuro forme di collaborazione alla realizzazione della manifestazione (ospitalità, utilizzo di teatri, spazi e servizi, cooproduzioni artistiche).
Fra le principali partenership del progetto, sono senz’altro da evidenziare l’Autorità Portuale di Napoli e la Terminal Napoli S.p.A., in considerazione della scelta logistica e progettuale, di insediare nel Porto e nelle sue strutture la Città del Festival. Questa collaborazione consente la realizzazione di un sistema di perfetta integrazione fra luogo ed evento attingendo a servizi già esistenti e sperimentati e inserendo quelli più propriamente dedicati agli eventi del Festival, ottimizzando l'accoglienza dei flussi turistici e festivalieri.
All’obiettivo di costruire un "format-festival", inteso come integrazione fra luogo ed evento, risponde la concertazione attuata con le diverse tipologie e rappresentanze del settore pubblico e privato, istituzioni culturali, operatori del settore, compagnie artistiche e strutture ospitanti, rappresentanze di eccellenza del settore imprenditoriale e di categoria. Una concertazione che ha lo scopo di convogliare risorse e servizi verso la più completa compartecipazione all’evento. Sono così state contattate Istituzioni pubbliche e private, Associazioni di categoria, Istituti Bancari, imprese, consorzi e fornitori di servizi, con la richiesta di adesione al progetto e manifestazioni di intenti al suo sostegno (finanziamenti, offerta di servizi, azioni di co-marketing). Massima attenzione è stata dedicata in particolare alla possibilità di realizzare un sistema di agevolazioni e di scontistica di servizi (ospitalità, trasporti, pubblici esercizi, consumi culturali) rivolti soprattutto alle fasce giovanili.


Aderiscono e sostengono

Provincia di Napoli e Comune di Napoli (protocollo d’intesa)
Autorità Portuale di Napoli
Terminal Napoli spa
Acea
AGIS Unione Regionale della Campania
Altanus
Ansaldo Trasporti
Ascom Confcommercio
Ascom FIPE
Associazione degli Albergatori Napoletani
Banca Popolare di Ancona
Camera di Commercio di Napoli
Consorzio Unicocampania
Fiavet
Film Commission Regione Campania
Firema
Gesac
Metropolitana di Napoli spa
Rai Radiotelevisione Italiana – Centro Produzione di Napoli
San Paolo Banco di Napoli
Unione Industriali Napoli
Unione Industriali Sezione Turismo della Provincia di Napoli


Governo e struttura organizzativa

L’importanza del progetto nella sua duplice valenza di avvenimento di portata internazionale e di opportunità di valorizzazione territoriale non solo locale presenta considerevoli complessità sul piano della gestione e comporterà il presidio di due dimensioni fondamentali:
il modello di governo strategico, direzionale e istituzionale dell’intero programma pluriennale, con la determinazione delle diverse titolarità dei diritti collegati; la formula di produzione esecutiva della globalità degli eventi e il modello di gestione e funzionamento organizzativo dell’intero programma e di tutte le sue attività dirette e indirette.
Per quanto concerne il “modello di governance” del Festival, anche in ragione della forte componente pubblica e istituzionale presente nel gruppo di progetto, esso dovrà garantire:
la determinazione delle regole e delle linee di condotta dell’intero progetto;
l’alto profilo culturale, artistico e sociale dell’offerta complessiva;
l’economicità e la sostenibilità del progetto;
la gestione coerente e flessibile di ogni attività collaterale e accessoria collegata;
le precise responsabilità e titolarità delle iniziative e di ogni diritto prodotto e acquisito, soprattutto in merito al loro sfruttamento;
la leggerezza per la stipula di accordi con ogni altro soggetto;
l’ottenimento degli obiettivi primari di valorizzazione e promozione del territorio e la possibilità di generare dal progetto una brand territoriale da utilizzare in futuro a livello nazionale e internazionale. A tale scopo la soluzione individuata identifica la costituzione formale di un Comitato di scopo, giuridicamente costituito, derivante dal gruppo di progetto che ha predisposto la presente proposta.
I vantaggi legati alla creazione del Comitato per il governo di questo progetto sono legati alla snellezza e alla leggerezza tecnico-giuridica dello strumento in questione, a cui si deve aggiungere l’elemento della provvisorietà. Quest’ultimo elemento può risultare utile in una fase in cui il presidio giuridico avviene in modo prevalentemente convenzionale fra i soggetti coinvolti, specie se di natura pubblicoprivata, con riserva di meglio verificare sul campo e su un orizzonte temporale a medio-lungo termine lo sviluppo e il consolidamento del progetto e i giusti equilibri di partnership; ciò senza dover allo stesso tempo rinunciare a un luogo formale di regia condivisa. Laddove, però, si volesse diversamente potenziare la struttura di governo con uno strumento giuridico più definitivo, l’opzione Associazione rappresenterebbe quella di gran lunga preferibile.
Il Comitato sarà composto dagli enti territoriali Regione Campania, Comune di Napoli, Provincia di Napoli, Camera di Commercio Industria, Agricoltura, Artigianato di Napoli e da altri enti e organismi interessati ad avere un ruolo di partenariato sostanziale e di sostegno anche finanziario diretto al progetto. Il compito di presiedere il Comitato è affidato alla Regione Campania in quanto soggetto proponente.


Al Comitato spettano i compiti di:
titolarità del progetto e dei diritti;
indirizzo strategico;
definizione delle politiche di progetto;
coordinamento generale e controllo;
raccolta e provvista dei fondi pubblici e privati;
gestione e sfruttamento della brand e dei diritti collegati al progetto;
rapporti istituzionali;
attuazione delle convenzioni.
La funzione di produzione esecutiva, intesa come il presidio di tutti i processi di definizione dei programmi, pianificazione, realizzazione, promozione e comunicazione del Festival, viene delegata al Teatro Mercadante - Teatro Stabile di Napoli in quanto organismo in possesso delle capacità e dell’organizzazione strutturale adeguate.
La struttura del Teatro Mercadante sarà rafforzata da un apposito team di progetto, formato da professionalità con riconosciuta esperienza nel settore per quanto concerne le posizioni e i ruoli di responsabilità e supportata da eventuali giovani operatori, provenienti da alcune significative esperienze formative presenti nel territorio (Università di Napoli, Master Cuma), in modo che il progetto costituisca anche una occasione di affinamento e perfezionamento professionale per nuovi quadri dell’organizzazione culturale, successivamente spendibile sul territorio per altre iniziative.
Il team di progetto sarà strutturato in quattro aree di lavoro:
una area di produzione, con il compito di sviluppare la programmazione artistica, curare calendari di produzione, gestire l’organizzazione degli spettacoli, provvedere agli allestimenti tecnici, alla parte tecnico, alla predisposizione delle location, gestire la logistica di artisti e spettacoli, presidiare il funzionamento dei diversi spazi, realizzare le eventuali iniziative collaterali;
una area di marketing e comunicazione, con il compito di sviluppare il fund raising, definire gli aspetti di partenariato e sponsorship, valorizzare il marchio dei soggetti partner, progettare e implementare le azioni di comunicazione, promozione e immagine, sviluppare le politiche commerciali, di comarketing e di vendita;
una area amministrativa, preposta ai compiti di gestione degli aspetti economici, finanziari, giuridici, amministrativi e connessi ai permessi e alle autorizzazioni, in stretto raccordo con i soggetti finanziatori e con l’amministrazione del Teatro Stabile in quanto soggetto formale avente in carico le obbligazioni con soggetti terzi in sede contrattuale;
una area segreteria generale, preposta al funzionamento del back office e di supporto alla direzione artistica.
Il team di progetto avrà una propria sede operativa e funzionerà con un organico essenziale nell’arco dell’anno per essere rafforzato in prossimità e durante il Festival. All’occorrenza le strutture e il personale dei teatri coinvolti nel partenariato potrà svolgere funzioni operative e di supporto su iniziative e location specifiche.
Per quanto riguarda la parte artistica, il Festival identificherà una apposita Direzione Artistica con il compito di procedere alla selezione e programmazione di spettacoli ed eventi delle diverse sezioni. Essa potrà essere costituita da una o più professionalità di significativa e autorevole esperienza anche a livello internazionale, coadiuvata sia da eventuali curatori di progetti e/o sezioni, sia dal contributo dei diversi teatri e artisti della città di Napoli già coinvolti in sede di elaborazione della presente proposta.


Aspetti economico-finanziari

L’impostazione economico-finanziaria del progetto parte dal presupposto di costruire una architettura mista e articolata di forme e fonti di ricavi e di proventi, sia in termini di apporti monetari sia come fornitura diretta di mezzi e prestazioni di servizio, tali da garantire la sostenibilità del progetto e della sua infrastruttura organizzativa e nel contempo assicurare le adeguate forme di promozione e comunicazione dell’avvenimento su scala internazionale.
Per quanto concerne la struttura dei ricavi, il mix di introiti e contributi, erogati sotto diverso titolo e forma, può riassumersi in sede progettuale e previsionale nel sottoindicato schema: Procedendo a una disamina delle diverse voci, alla luce dei primi contatti esplorativi, delle adesioni e lettere di impegno di soggetti istituzionali e delle ipotesi di collaborazione affrontate in modo interlocutorio, si ritiene che ragionevolmente si verificheranno le seguenti condizioni.
Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici la previsione di entrata è, al momento attuale, la seguente:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – previsione come da bando;
Ministero per gli Affari Esteri DGRPC – sostegno per tramite degli accordi bilaterali tra Italia ed i Paesi presenti nel programma del Festival;
Regione Campania impegno sul 2007 per 300.000,00 Euro;
Comune di Napoli impegno sul 2007 per 100.000,00 Euro;
Provincia di Napoli impegno sul 2007 per 100.000,00 Euro;
Per il biennio 2008-2009 l’impegno finanziario di Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Napoli sarà complessivamente equivalente a quello del Ministero (ai sensi dell’ Art. 2 lettera E dell’avviso pubblico), ossia sarà pari a Euro 2.000.000,00.
La somma graverà sui tre Enti nella stessa percentuale del 2007.
nuovi prodotti e
canali distributivi
finanziamenti
pubblici
entrate
commerciali
finanziamenti
privati
co-marketing partecipazioni
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura sostegno confermato con importo da definire
per il triennio;
Ambasciate di Paesi esteri (delle compagnie e artisti presenti al Festival) sostegno con organizzazione diretta di iniziative di accoglienza e comunicazione (catering, incontri stampa, incontri con il pubblico, etc.) e/o piccoli contributi cash dove possibile;
Organismi culturali di paesi esteri (British Council, Istituto Cervantes, AFAA, Alleance Francaise, Goethe Institut, etc.) assunzione diretta di alcuni costi vivi dove possibile (viaggi preparatori e sopralluoghi, viaggi e accoglienza della troupe, diarie, conferenze stampa, promozione mirata mezzo loro mailing list.
I finanziamenti da fonti private, intendono proventi derivanti da soggetti soprattutto di natura imprenditoriale, sotto forma di:
sponsorizzazione e partenariato in denaro;
sponsorizzazione in prestazioni di servizi, fornitura di beni, scambio merci.
Nel primo caso si suppone la possibilità di reperire importi cash da aziende e organismi privati a fronte del riconoscimento di benefit inerenti alla presenza e partecipazione di loro ospiti mediante ingressi omaggio, printings su strumenti e materiali di comunicazione, personalizzazione di spazi nelle location, organizzazione di eventi comunicazionali collegati a beneficio degli sponsor.
Nel secondo caso le sponsorship potranno invece riguardare: sponsorship tecnologiche e tecniche (legate a forniture per allestimenti e produzione tecnica all’interno delle location o nella predisposizione di spazi festival come la sala stampa), sponsorship logistiche (legate a servizi di transfert, accoglienza e ricettività alberghiera per gli artisti e le delegazioni delle compagnie),
sponsorship di servizi puri (ad esempio nel settore assicurativo), media partner (costituiti da organi di informazione e media radiotelevisivi, internet e blog-site).
Alla data odierna sono stati interpellati con una adesione di massima seppure senza una quantificazione precisa del loro impegno le seguenti realtà:
Confcommercio,
Metropolitana di Napoli,
Gruppo Ansaldo,
Alenia,
Associazione Armatori.

Nel momento in cui il progetto venisse approvato e finanziato, una delle prime attività sarà una campagna di sponsorship, anche su scala nazionale, per la valorizzazione del marchio e della presenza di imprese idealmente collegate ai temi e alla missione del Festival.
A tutte le aziende sarà chiesta una spesa extra budget in comunicazione istituzionale per dare visibilità corporate al sostegno all’iniziativa.
I proventi da partecipazioni comprendono le eventuali coproduzioni di alcuni spettacoli o creazioni, nelle diverse forme (coproduzione diretta, cofinanziamento a progetti) realizzate con altre strutture e festival nazionali e internazionali e presentati in Anteprima o Prima (nazionale, europea, mondiale) a Napoli.
Sono altresì apporti da partecipazioni quei partenariati di natura socio-culturale che potranno essere attivati con altri sistemi e soggetti culturali del territorio, in particolare con il settore cinematografico (sistema delle sale, cineclub) e con la rete dei musei e delle arti, a partire dal Museo MADRE. Il festival potrà altresì sviluppare forme di co-marketing collegate a servizi specifici e in particolare a strumenti come card, convenzioni e facilitazioni di accesso, come illustrato e nello sfruttamento di canali e mezzi di comunicazione.
Oltre alla CampaniaArtecard il comarketing potrà coinvolgere accordi e scambi con l’associazionismo (culturale, di categoria, di imprese anche su scala locale), il sistema dei trasporti e della mobilità (ad esempio in particolare con Metropolitane), il sistema di intermediazione, bancario e delle carte di carte di credito, il sistema dei gestori di telefonia mobile e fissa, i sistemi dell’accoglienza e della logistica (ad esempio l’Ente Porto), il sistema fieristico, i web provider.
Particolare attenzione potrà essere data su progetti strutturati di marketing e comunicazione con soggetti ritenuti prioritari nel campo turistico, come ad esempio CTS.
Relativamente alle entrate commerciali, esse identificano:
introiti dalla vendita di biglietti, card e titoli di ingresso;
introiti correlati ad eventuale attività di licensing del marchio del Festival e/o alla concessione di
servizi in affidamento in prossimità delle location (salvo accordi diversi) come la ristorazione;
proventi derivanti da iniziative collaterali e accessorie.
Infine i ricavi collegati a nuovi canali e prodotti derivano da accordi specifici che potranno realizzarsi su progetti appositi legati in particolare al tema dell’educational, della formazione e della didattica e rispetto a canali tematici internet, web tv, telefonia, satellite, oltre che all’eventuale portale web che potrà essere realizzato per il Festival. Anche in questo caso una precisazione dell’ordine di grandezza dei ricavi, al netto dei costi operativi collegati, saranno oggetto di valutazione in sede operativa.
Per ciò che concerne l’individuazione dei ricavi nelle diverse fonti, si fa riferimento a introiti di natura commerciale ed entrate proprie, gli introiti derivanti da fonti private, partecipazioni, comarketing, controvalore di partenariati tecnici e altri canali distributivi e le sovvenzioni e contributi di natura pubblica.
Per quanto riguarda la struttura dei costi, essi sostanzialmente saranno modulati avendo chiara l’entità dei ricavi e delle opportunità di servizi e partenariati a disposizione oltre al progetto culturale ed agli obiettivi dati.
Le tre macro voci di costo fondamentali saranno costituite da: costi di produzione del Festival (entro cui confluiranno i compensi agli artisti e alle compagnie, l’acquisto di diritti, la logistica in entrata e in uscita di persone e materiali, diarie e accoglienza, allestimenti tecnici, degli spazi e costi di service audio-video-luci, personale tecnico e di servizio, affittanze, oneri di conduzione degli spazi, viaggi di preparazione e sopralluoghi, spese organizzative pure);
costi di funzionamento della macchina organizzativa (rappresentati dai compensi dello staff organizzativo,
dalle spese generali, amministrative, telefoniche, dalla direzione artistica);
costi di comunicazione, immagine e marketing (incluso ufficio stampa, promozione, editoria) su quest’area si investirà maggiormente in occasione dell’evento lancio 2007 e rimarrà una voce di costo centrale per le edizioni 2008 e 2009.


Piano degli spazi

Schede di approfondimento
Stazione Marittima
Teatro Mercadante
Teatro San Ferdinando
Nuovo Teatro Nuovo
Museo Madre
Teatro di San Carlo
Luoghi e siti storici, archeologici e naturali
Auditorium di Scampia
Auditorium Rai
Cartine dei luoghi e dei trasporti
Mappa dei luoghi Napoli (quadro di unione)
Napolie Campi Flegrei (quadro di unione)
Mappa dei trsporti Campania
01 / 04 dettagli luoghi e trasporti Napoli
05 / 06 dettagli luoghi e trasporti Campi Flegrei
07 dettaglio trasporti da Napoli a Pompei
Strumenti
Festival Pass
CampaniaArtecard/Festival
Partnership
Protocollo d’intesa
Lettere di intenti e collaborazioni
Report video
Report fotografico
Libretto Unico CampaniaArtecard
Newsletter CampaniaArtecard
Piano degli spazi

La Stazione Marittima
Centro del festival
La Stazione Marittima di Napoli è il cuore del settore crocieristico dello scalo partenopeo. L’edificio è stato terminato nel 1936, su progetto dell’architetto Cesare Bazzani, e inizialmente era destinato ad accogliere gli emigranti meridionali diretti verso l’estero, soprattutto l’America e l’Australia.
Negli anni è diventata prima residenza degli uffici portuali e poi, dall’inizio degli anni Ottanta, sede degli approdi delle navi da crociera del Porto di Napoli. Attualmente la Stazione Marittima è gestita da Terminal Napoli Spa, e dall’agosto 2006 è sede di un nuovissimo centro congressi.
Il festival destina questa struttura a suo centro nevralgico, sia dal punto di vista artistico-culturale sia logistico-operativo.
Spazi interni
La struttura, dopo importanti lavori di restauro e di ripristino di molti suoi settori, conta quattro sale: una di 160 mq, da 80 posti; due di 310 mq ciascuna, a capienza variabile, da 200 a 400 posti; una, di 1.040 mq circa da 900 posti.
Caratteristica delle tre sale maggiori è la modularità: sono, infatti, a seconda delle necessità d’uso, divisibili in moduli minori, differenti per estensioni e capienze, grazie a un sistema di pannelli mobili e di binari ai soffitti.
Le sale sono dotate di impianti audio-video forniti delle più moderne tecnologie, e tutte contemporaneamente controllate e gestite da una regia centrale.
La Sala Maggiore ha il soffitto parzialmente apribile con sistema elettro-idraulico, consentendo un aumento in altezza dello spazio.
Tutta l’area congressuale è raggiungibile tramite due scaloni e due ascensori, e il lato delle tre sale minori affaccia, tramite grandi vetrate, su Piazza Municipio, con vista sulla città collinare. Lungo il percorso esterno, tra le scale e i grandi corridoi e camminamenti della struttura, si succedono una serie di grandi ambienti attrezzati, con sedute per il pubblico, capaci di ospitare proiezioni, dibattiti, dimostrazioni e conferenze. Sempre lungo i corridoi al piano alto sono collocati ambienti ad uso uffici per staff, organico, etc.
Una parte rimanente della struttura è in fase di profondo restyling tecnico-funzionale, e ospiterà attività commerciali sul modello dei terminal aeroportuali, aperti a tutti e non solo ai viaggiatori.
Spazi esterni
Gli spazi esterni della Stazione Marittima sono due: il Piazzale Angioino, l’area posta tra la Stazione Marittima e Piazza Municipio con una estensione di circa 20.000 mq, già noto al grande pubblico, soprattutto giovane e notturno, per eventi spettacolari di grande richiamo.
Il secondo spazio è una vera e propria arena, delimitata dalla facciata interna della Stazione Marittima e da due imponenti camminamenti, con una veduta prospettica che guarda al mare e al Vesuvio. Lo spazio è chiamato Piazzale Razzi e ha una estensione di circa 14.400 mq., e un perimetro di circa 120 x 120 m.
Altra, straordinaria area di spazi esterni è quella dei Magazzini Generali, a est della Stazione Marittima che, tra capannoni ed esterni, copre circa 30.000 mq. Intorno ad essa si estende un paesaggio di ambienti di forte suggestione, lungo un itinerario intervallato da una vera e propria cittadina di container.
Collegamenti
Il Porto, comprensivo delle zone Festival individuate, è rapidamente raggiungibile dalle diverse zone della città oltre a essere centro di snodo per il collegamento dei luoghi festivalieri sulla costa Est e Ovest. Tra i collegamenti: la funicolare centrale, le linee metropolitane e in particolare il Metrò dell’Arte, il Metrò del Mare, i trasporti su gomma sull’asse Areoporto - Stazione Ferroviaria Centrale - Porto.
ALLEGATI
Piano degli spazi
TITOLO: Mercadante, Teatro Stabile di Napoli
TIPOLOGIA: teatro all’italiana
Sala Mercadante: capienza 500 posti
Platea: 233 poltrone
Palchi di IIIIIIe IVordine: 267 posti
Sala Ridotto: capienza 98 posti con struttura modulare fissa o mobile
SEDE
Piazza Municipio

DESCRIZIONE
Il Teatro Mercadante – la sala teatrale in Piazza Municipio, a pochi metri dal Porto, dal Castel Nuovo (Maschio Angioino), dal Teatro di San Carlo, da Palazzo Reale e da Piazza del Plebiscito, nel cuore del centro storico, architettonico, museale, alberghiero, turistico e dello shopping della città – è sede, dal 2002, dell’Associazione Teatro Stabile della Città di Napoli.
In due anni di attività e di programmazione – varati con la stagione 2003/2004 – la nuova struttura conquista, nel giugno del 2005, il “Riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Teatro Stabile ad Iniziativa Pubblica”, portando a 17 i Teatri Stabili italiani.
Ente pubblico di produzione, promozione, distribuzione e valorizzazione del teatro e delle drammaturgie d’autore e d’interesse culturale – sia di tradizione sia contemporanee, del territorio come nazionali e internazionali – le linee e gli indirizzi programmatici proposti e realizzati dallo Stabile in quattro anni hanno garantito, in piena coerenza con il suo mandato, un risultato complessivo d’eccellenza, rintracciabile su ognuna delle funzioni e dei compiti preposti. Non esclusa, inoltre, la felice ricaduta, in senso propulsivo e sinergico, per strutture, artisti (teatrali come di altre discipline) e operatori del territorio.

DESTINAZIONE FESTIVAL
Il Teatro Mercadante è la struttura di riferimento istituzionale del festival, il cui ruolo e la cui collocazione lo destina ad accoglierne appuntamenti e protagonisti d’eccellenza.

COLLEGAMENTI
Il teatro Mercadante usufruisce dell’intera rete viaria e marittima della città e, per il 2008, anche della rete metropolitana con la stazione, in via di conclusione, di Piazza Municipio.
ALLEGATI
Piano degli spazi
TITOLO: Teatro San Ferdinando
TIPOLOGIA: teatro all’italiana
CAPIENZA: posti 486 distribuiti tra platea, un piano di palchi e il loggione
SEDE
Piazza Teatro San Ferdinando
DESCRIZIONE
Il Teatro San Ferdinando ha avuto nella storia dello spettacolo popolare a Napoli un ruolo di prim’ordine.
Ma è dalla seconda metà degli anni Cinquanta – precisamente dal gennaio del 1954 – che la sala edificata dal Re Ferdinando IV nel 1791, si candida a diventare uno dei luoghi mitici per la cultura teatrale di tutto il mondo. Dal 1954, infatti, il Teatro San Ferdinando diventa la casa del teatro di Eduardo De Filippo, la sala napoletana dove il drammaturgo e maestro della scena del Novecento ha rappresentato e consegnato alla storia teatrale l’intera sua opera. Qui, nel 1979, a pochi mesi dal terremoto del 1980 che ne decretò poi l’ultima chiusura, Eduardo recitò, un’ultima volta, il suo Sik Sik , l’artefice magico.
Riaprire dopo 25 anni, in un festival di teatro, la sala che fu di Eduardo – in tutto il mondo sinonimo stesso di teatro, di cultura e di Napoli – è senza dubbio l’evento che, solo, è già circostanza di rilievo e valore internazionali.

DESTINAZIONE FESTIVAL
Il Teatro San Ferdinando è la sala che il festival riapre al mondo: un doppio evento realizzato presentando il debutto di un testo di Eduardo De Filippo affidato a un grande protagonista della scena italiana.

COLLEGAMENTI
Il Teatro San Ferdinando usufruisce della rete tranviaria e metropolitana della città; per la sua prossimità è di immediato raggiungimento dalla Stazione Ferroviaria e dall’Aeroporto di Capodichino. Inoltre, collocato a pochi metri dall’Orto Botanico e dall’Albergo dei Poveri, gode degli itinerari e circuiti turistici del territorio.
ALLEGATI
Piano degli spazi
TITOLO: Nuovo Teatro Nuovo - Teatro Stabile d’innovazione
TIPOLOGIA: teatro all’italiana
Sala Teatro Nuovo: posti 270
Sala Assoli: posti 98
SEDE: Via Montecalvario, 16 ai Quartieri Spagnoli - Centro Storico
DESCRIZIONE
Il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli ha di recente festeggiato il suo venticinquesimo anno di attività, dalla riapertura del 1980.
Sul territorio metropolitano è il Centro di Cultura e di Produzione Stabile aperto alle nuove generazioni e ai nuovi linguaggi della scena.
Collocato in uno dei più irruenti e difficili quartieri della città, la sua attività e i suoi programmi si distinguono per la qualità e la ricchezza, sia sul fronte delle produzioni sia su quello delle ospitalità, nazionali e internazionali. Punto di ritrovo e di incontro storico nel paesaggio dello spettacolo, gode di un pubblico attento e “giovane”, non solo dal punto di vista anagrafico.
La struttura è costituita da una sala superiore, di teatro all’italiana, di 270 posti e, al di sotto di questa, dalla sala Assoli, spazio non canonico e di grande seduzione, con una capienza di 98 posti. Nel corso delle stagioni le due sale vivono simultaneamente, in un articolato calendario di spettacoli opportunamente distribuiti.
DESTINAZIONE FESTIVAL
le due sale del Teatro Nuovo sono destinate ad accogliere spettacoli e performance di artisti impegnati sui nuovi linguaggi della scena, insieme a formazioni o realtà dedite ad allestimenti e progetti di respiro più “residenziale”, disciplinare, didattico.
COLLEGAMENTI
il Teatro Nuovo è collegato alla rete metropolitana (Stazione di Montesanto), funicolare (Piazzetta
Augusteo), tranviaria (Piazza Matteotti) e, per la sua prossimità al Porto, facilmente e immediatamente
raggiungibile a piedi.
ALLEGATI
Piano degli spazi
TITOLO: MADRE Museo d’Arte Donna Regina
TIPOLOGIA: Museo d’arte contemporanea
SEDE
Via Settembrini, 79 - zona centro storico - Napoli
DESCRIZIONE
Il MADRE, acronimo di Museo d’Arte Donna Regina, è il Museo d’arte contemporanea di Napoli inaugurato nel giugno 2005.
L’edificio che ospita il museo è una interessante testimonianza delle stratificazioni storiche che caratterizzano larga parte del patrimonio storico-artistico partenopeo.
Il MADRE raccoglie alcuni tra i maggiori contributi dell’arte contemporanea nazionale e internazionale.
Costituiscono il primo nucleo della collezione permanente le dodici monumentali opere realizzate da Luciano Fabro, Jeff Koons, Anish Kapoor, Rebecca Horn, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Richard Serra, Richard Long, Sol Lewitt, Domenico Bianchi, Francesco Clemente e Jannis Kounellis in 14 differenti sale del primo piano. Collezione che si completa al secondo piano con oltre 100 opere di artisti che hanno determinato negli ultimi quarant’anni la storia dell’arte contemporanea, come Lucio Fontana, Piero Manzoni, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Bruce Nauman, Mario Merz, Cy Twombly e tanti altri.
Il MADRE è dotato di bookshop, biblioteca, una caffetteria ristorante, una sala polivalente, sale dedicate ai bambini e uno spettacolare terrazzo dal quale si gode un particolarissimo scorcio di Napoli.
DESTINAZIONE FESTIVAL
Il MADRE è la sede che il festival individua per la sezione incentrata sulle performance legate ai linguaggi del corpo e della body-art.
COLLEGAMENTI
Il MADRE è raggiungibile attraverso:
la metropolitana dell’arte stazione museo;
in circa 10 minuti a piedi dalla stazione marittima;
la fitta rete di tram e bus che collegano il centro storico di Napoli.
ALLEGATI
Piano degli spazi
Tra i luoghi della città che il Teatro Festiva Italia indica tra le sedi per il suo programma vi sono:
TITOLO: Teatro di San Carlo
TIPOLOGIA: teatro all’italiana
CAPIENZA: 1400 posti circa
SEDE: via San Carlo
DESCRIZIONE
Primo in Europa per anni di attività e più grande Teatro Lirico d’Italia (1737), a pochi passi dalla Stazione Marittima, il Teatro di San Carlo, per prestigio e ruolo, è tra le sale d’eccellenza della manifestazione.
TITOLO: Cortile del Castelnuovo (Maschio Angioino)
TIPOLOGIA: spazio all’aperto
CAPIENZA: fino a 2000 posti
SEDE: Piazza Municipio
DESCRIZIONE
Vera e propria sala teatrale naturale, acusticamente protetta, capace di ospitare fino a 2000 spettatori, il Cortile del medievale Maschio Angioino è praticamente di fronte alla Stazione Marittima, e si presta a tutte le forme di spettacolo dal vivo: dal teatro alla danza, dai concerti alle performance letterarie fino agli assoli d’attore.
COLLEGAMENTI
Entrambe le strutture, per le rispettive locazioni, sono raggiungibili a piedi e godono, comunque, di tutti i servizi e le tipologie della rete dei trasporti della città.
ALLEGATI
Piano degli spazi
Luoghi e siti storici, archeologici e naturali
Dalla Stazione Marittima, il Festival estende e moltiplica gli spazi per i suoi appuntamenti ed eventi lungo un doppio percorso, di grande impatto e fascino, che muove a Ovest e a Est della città: i Campi Flegrei e il Vesuvio.
A Ovest di Napoli
I Campi Flegrei
“Qui si resta sbalorditi tra eventi della Natura e della Storia”. Goethe
“Nessun altro luogo al mondo è più splendente del golfo di Baia”. Orazio
Terra affascinante, con la sua miriade di crateri spenti, alle cui attività vulcaniche sono connessi i fenomeni di bradisismo e termalismo, i Campi Flegrei (il cui nome viene dal greco phlegraios, cioè ardente) si estendono da Pozzuoli a Baia, Bacoli fino a Miseno. Accolgono straordinari siti archeologici e storici tra i quali il Castello di Baia, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, l’Acropoli di Cuma, la Solfatara di Pozzuoli. Luoghi di grande richiamo turistico, nei quali il Festival farà tappa con appositi eventi e appuntamenti tematici.
Tra i tanti luoghi dell’area, certamente andranno coinvolti:
L’Acropoli di Cuma, che dista 20 km circa da Napoli ed è raggiungibile con la Ferrovia Cumana di Napoli scendendo alla stazione “Fusaro” e proseguendo con il pullman locale della Sepsa; L' Anfiteatro Flavio, che dista 10 km circa da Napoli ed è raggiungibile con la Metropolitana di Napoli (scendendo alla stazione “Pozzuoli-Solfatara” e proseguendo per circa 100 metri a piedi) o con gli autobus della Sepsa che partono da Piazza Garibaldi (Napoli).
Per i collegamenti, oltre quelli previsti già dai percorsi turistici del territorio e la rete tranviaria (Cumana e Metropolitana), in occasione del Festival saranno attivati quelli appositi dalla Stazione Marittima per gli approdi via mare.
A Est di Napoli
Tra il Vesuvio e il mare: l’Anfiteatro di Pompei, il Vesuvio, Villa Favorita
L’itinerario Est del festival muove verso luoghi eterni, simbolo della regione Campania.
Luoghi, appunto, come l’Anfiteatro di Pompei e il Vesuvio che certo non hanno bisogno di presentazione.
Da millenni legati l’uno all’altra, presenti nell’immaginario collettivo di tutto il mondo, l’Anfiteatro Romano di Pompei e la sommità del vulcano che domina Napoli sono due tra le tappe ineludibili del festival. Ad esse, nel percorso via mare, si aggiunge la recuperata residenza di Villa Favorita, la settecentesca villa con giardino a mare, nuova tappa del già ricco percorso lungo le Ville Vesuviane del Miglio d’Oro. La villa, con il suo attracco, verrà raggiunta dal pubblico via mare.
COLLEGAMENTI
I principali collegamenti per Pompei sono:
in treno: Ingresso Porta Marina o Piazza Esedra: Circumvesuviana Napoli-Sorrento (fermata Pompei Villa dei Misteri); Ingresso Piazza Anfiteatro: Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino (fermata Pompei Santuario) – FS Napoli - Salerno (fermata Pompei)
in bus: Ingresso Porta Marina o Piazza Esedra: SITA da Napoli e da Salerno – STP n. 4 da Salerno – STP celere da Salerno (via autostrada)
in auto: autostrada A3 Napoli-Salerno (uscita Pompei ovest) – autostrada A3 Salerno-Napoli (uscita Pompei est)
Il Vesuvio gode della rete turistica regionale. Per il festival sono previste linee di autobus con partenza dalla Stazione Marittima.
ALLEGATI
Piano degli spazi
La periferia
TITOLO: Auditorium di Scampia
TIPOLOGIA: sala all’italiana
CAPIENZA: 300 – 400 posti
SEDE
Viale della Resistenza, Scampia (Napoli)
DESCRIZIONE
Un altro percorso che il festival traccia a partire dalla cittadella della Stazione Marittima, è quello delle periferie. Una postazione rappresentativa del vasto circuito delle periferie disagiate della città è, in questo senso, l’Auditorium di Scampia a Nord di Napoli.
Lo spazio, unica sala per lo spettacolo del più vasto quartiere periferico della città, è stato aperto nel maggio del 2005 - ospitando le prove, i laboratori e poi la rappresentazione dello spettacolo Pace da Aristofane – con il progetto promosso dal Mercadante Teatro Stabile di Napoli, Arrevuoto: Scampia- Napoli, a cura di Roberta Carlotto e diretto dal regista Marco Martinelli.
A partire dal buon risultato conseguito dal progetto triennale – vincitore del Premio Ubu 2006 quale migliore progetto teatrale italiano, del quale è in corso la seconda edizione – il festival assegna allo spazio il compito di ospitare uno degli appuntamenti del suo programma che sottolinei le problematiche legate al disagio delle periferie.
COLLEGAMENTI
L’Auditorium è collegato alla città dalla rete di pullman e metropolitana.
Per il pubblico del festival sono previsti collegamenti ad hoc.
ALLEGATI
Piano degli spazi
TITOLO: Auditorium Rai
TIPOLOGIA: sala all’italiana
CAPIENZA: 930 posti
SEDE
Viale Marconi 9
DESCRIZIONE
Lungo il percorso dei luoghi del festival indicato a Ovest, prima di lasciare la città e di entrare nell’area
dei Campi Flegrei, incontriamo l’Auditorium della Rai.
L’Auditorium del Centro di Produzione Rai di Napoli è una delle location storiche della storia dello spettacolo televisivo italiano. Qui hanno visto la luce memorabili trasmissioni legate soprattutto alla musica leggera e all’intrattenimento.
La riapertura della sala, dopo la nuova ristrutturazione, risale al 23 ottobre 2005 con un concerto dell’Orchestra Sinfonica della RAI. Il restyling è stato apportato sia alla parte strutturale e ambientale della sala, sia a tutti gli impianti di tecnologia, che consentono di rispondere alle più diverse esigenze di produzione, di ospitalità e di ripresa.
La Sala dispone di:
Telecamere da studio, leggere e pesanti, equipaggiabili con gamma completa di lenti.
Regia tecnica, grazie ad un sistema di interconnessione centralizzato, può essere diversa a seconda delle esigenze e della tipologia di produzione.
Pullman di ripresa.
Regia TV1 per produzioni con numerose telecamere e gruppi musicali;
Regia TV2.
La platea di studio è corredata di impianto di illuminazione scenica con proprio controllo.
La ripresa musicale ed il service di sala sono gestiti da equipaggiamenti mobili, installati in un locale attiguo o direttamente in sala.
L'impianto di distribuzione dell'energia elettrica per i corpi illuminanti è dotato di 240 canali differenti.

DESTINAZIONE FESTIVAL
l’Auditorium della Rai è destinato ad accogliere gli eventi del festival legati all’esecuzione di concerti o di altre manifestazioni musicali

COLLEGAMENTI
L’Auditorium della Rai di Napoli è facilmente raggiungibile e gode di tutta la rete dei trasporti pubblici della città. Dall'Autostrada Roma – Napoli si raggiunge seguendo la Tangenziale (Uscita Fuorigrotta) direzione Stadio. Viale Marconi, 9.


 
© copyright ateatro 2001, 2010

 
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