ateatro 100.57 Diverse abilità in scena a Roma L'isola che c'è de "I Gulliver" di Andrea Balzola
Il gruppo teatrale “i Gulliver” nasce nell’ambito dei progetti terapeutico-riabilitativi a favore di persone con disagio mentale, dalla collaborazione tra il Centro di Salute Mentale Distretto 12 della ASL Roma C e l’Associazione Culturale “Diverse Abilità” in cui operano professionisti da molti anni impegnati nel settore del teatro integrato. Si tratta, infatti, di un gruppo integrato con attori professionisti che ha già prodotto uno spettacolo dal titolo “I viaggi di Gulliver” (Teatro Cometa Off di Roma nel giugno 2004 e nel maggio 2005) grazie al lavoro svolto nei Laboratori Teatrali Permanenti attivi presso il CSM dal 2000.
Il nostro nuovo lavoro “L’isola che c’è”, con la regia di Alessandra Panelli, scritto da Andrea Balzola, è nato grazie ad una sinergia con il progetto Officina Laurentino e con il Dipartimento XIX del Comune di Roma, all’interno di un progetto di Animazione Territoriale.
L’idea che guida il nostro lavoro, infatti, è quella di un teatro inteso come elemento potenzialmente trasformatore del Sé e della realtà, un luogo dove si sperimentano comportamenti, si accoglie la trasgressione e la diversità, uno strumento conoscitivo del mondo interno ed esterno, in cui l’”oggetto” della conoscenza e della trasformazione non è necessariamente “il paziente psichiatrico” ma tutti coloro che entrano interattivamente nell’esperienza (operatori, sanitari, tecnici, spettatori). Il filo conduttore della nostra ricerca artistica e terapeutica è rappresentato dal tema del viaggio: occasione di uscita dalle proprie abitudini, di esplorazione e di conoscenza di mondi e persone diverse, di confronto con le proprie paure, i limiti e le risorse, un’esperienza psicologica ed esistenziale fondamentale per la formazione individuale e collettiva.
Se il tema di Gulliver era l’uscita e l’allontanamento da casa, la scoperta di altre dimensioni e della loro relatività , questo “viaggio dentro casa” ci offre lo spunto per viaggiare dentro il quartiere, insieme al pubblico, al nostro nuovo Gulliver ed ai suoi “marinai”, esplorando questa realtà etichettata come difficile (sarebbe più giusto definirla complessa) ma così poco conosciuta, cercando uno scambio reale con gli abitanti, con le attività, le potenzialità, le risorse vive e vitali che lo animano.
Teresa Mastroianni - psicologa
Alessandra Panelli - regista
VIDEOVIAGGIO DENTRO CASA
Il progetto artistico L’Isola che c’è. Viaggio dentro casa, che Alessandra Panelli e io abbiamo ideato, si articola in due parti strettamente collegate fra loro: lo spettacolo teatrale e il video. Le riprese video sono state realizzate con lo scopo di esplorare il quartiere Laurentino 38, svelandone luoghi, situazioni e personaggi e raccogliendo spunti per creare la drammaturgia dello spettacolo. Vivendolo dall’interno attraverso le testimonianze delle persone che ci abitano e dei professionisti che ci lavorano, alla ricerca delle risorse umane che vogliono e progettano il riscatto di un quartiere periferico con grandi problemi ma anche con molte potenzialità.
Con un’idea di base: il Laurentino è come un’isola con una strada perimetrale centrale attraversata da ponti, si trattava di percorrere questa “isola” ponte dopo ponte, intrecciando il documento reale con l’interpretazione poetica, la dimensione sociale con quella simbolica. Quindi abbiamo usato un attore come esploratore-guida nel quartiere e gli attori della compagnia integrata Diverse Abilità che hanno interpretato testi originali e citazioni tratte dagli scrittori a cui sono dedicate le vie del quartiere. Ci hanno accompagnato le note ruspanti di un gruppo di musicanti nomadi, la fantasia trasfigurante dei bambini e dei poeti.
Il video, che non ha quindi un carattere esclusivamente documentaristico, costituisce un’opera autonoma rispetto allo spettacolo, ma nello stesso tempo dialoga e si completa con esso.
Dal video sono infatti ricavate alcune sequenze che sono proiettate nello spettacolo e che interagiscono con l’azione scenica, in un’idea di teatro come luogo concreto di integrazione, delle persone e dei linguaggi.
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