Relazione di M. Crescenzi, Direttore ASVI:

       Conosci te stesso? Chiedi e ti sarà dato….

                           Indice dell’intervento

Ringraziamenti

Riferimenti

1.    Le competenze di Fund Raising, Marketing e Comunicazione per gli operatori della cultura e dello spettacolo.

2.    Gli elementi di consapevolezza per lo sviluppo dell’organizzazione

3.    Perché noi? Posizionamento e mappe cognitive dell’utenza

4.    Conosci la tua associazione?

5.    Cheeck list: siamo pronti per il fund raising?

 

                                                      (www.primosole.net  corsi@primosole.net 06 50795838)

 

 

 

Relazione di Marco Crescenzi.

Direttore ASVI -Agenzia Italiana per lo Sviluppo del Non Profit.

(Relazione a  carattere divulgativo)

 

 La relazione è scaricabile a richiesta dal sito:   www.primosole.net o richiedibile via e.mail ad asvi@primosole.net.

Progetto NOFRET (Networking to Outfit Fund Raising for Employment in the Third sector) – Commissione Europea, D.G. Occupazione e Affari Sociali – Convegno del 28/09/2001 a Bologna, Sala del Consiglio Comunale di Palazzo D’Accursio

 

 

Ringraziamenti

 

Ringraziamo tutti i partner e consulenti del progetto, in particolare Scienter, Thomas Consulting Group, Moonlight Club, per l’opportunità d’intervento su temi così significativi e per gli stimoli interessanti anche a livello di ricerca fornito dai ricercatori dell’Università di Modena). Un saluto particolare al collega Massimo Coen Cagli, certamente uno tra i primi tre  esperti di Fund Raising oggi in Italia, primo ed “ iniziatore” del grande pubblico ad un tema oggi  forse - direi eccessivamente –di  “moda”.

 

Riferimenti

 

Parte del materiale è stato fornito in concessione dalla direzione didattica del Master On line  in “Responsabile Fund Raising, Comunicazione e marketing nelle ONP” tenuto dall’ASVI. Le sezioni relative alla cheeck list “siamo pronti per il fund raising” e  “conosci la tua associazione” sono stati gentilmente forniti dalla Fund Raising Italia (Ref. Dott. Leonardo Tirabassi, O55 571698, 328 6862769) www.fundraisingitalia.it, struttura di consulenza per le ONP partecipata dall’ASVI. I pezzi sul marketing sono tratti in parte dal volume “Il Manager del Non Profit  a cura di M. Crescenzi per ASVI, Sperling e Kupfer ed. Milano 1988.

 

 

  1. Prepararsi nel Marketing, Comunicazione, Fund Raising

 

Le funzioni di Marketing, Comunicazione e Fund raising, sono strettamente interconnesse. Ad es., come possiamo sperare che qualcuno ci “supporti” con dei fondi, se non abbiamo svolto una valida azione di comunicazione della nostra organizzazione/attività/iniziativa? E come possiamo compiere una valida azione di comunicazione, se non abbiamo un piano (marketing), in cui siano chiari dove vogliamo andare, quali sono i nostri punti distintivi (posizionamento), quali sono i  “target” a cui ci rivolgiamo?

Più siamo bravi nel marketing  (anche se fatto in casa), più riusciamo a reggerci su entrate “commerciali” ad es. “spettatori paganti” (una delle possibili fonti di supporto dell’organizzazione).Che tuttavia quasi mai sono sufficienti. “Buttarsi” sul fund raising senza una strategia di marketing e comunicazione molto ben pianificata, e seguendo una moda oggi imperante,  può rivelarsi un gravissimo errore di strategia.

L’operatore-tecnico  dello spettacolo e della cultura, così  come l’operatore del sociale, così come l’artigiano “artista”, nel momento in cui lavora per sé e crea una propria organizzazione,  deve cambiare in parte pelle: diventare meno “tecnico” e più “manager”. Se è disposto ad effettuare questo investimento su di sé, e a sviluppare competenze gestionali (nelle aree del marketing,  comunicazione e f.r.), può avere successo nel gestire una “propria”  struttura (questo vale anche se si è in piccola cooperativa o piccola associazione, compagnia o altra tipologia.

Altrimenti, la soluzione migliore è quella di “lavorare per altri”, svolgendo esclusivamente  il proprio  lavoro di tecnico (attore, psicologo, operatore sociale, artigiano, o altro).

E’ velleitario e destinato all’insuccesso “mettersi in proprio” senza la consapevolezza di una necessità d’integrazione di competenze (in chiave manageriale). Proprio ad esigenze come queste, oltre che per ri-qualificare chi già lavora come manager nei settori in oggetto, è stato sviluppato  il Master in “Responsabile Fund Raising, Comunicazione e marketing nelle ONP” (per info: d.ssa B.Loi, corsi@primosole.net) .

 

 

 

 

 

2. Quali sono gli elementi  di consapevolezza fondamentali di un piano di sviluppo “sensato”?

 

  1. Qual è lo specifico della nostra organizzazione (mission, modello d’intervento, dove la vediamo tra qualche anno)…
  2. Quali risorse ci servono per arrivare dove desideriamo (professionali, tecniche, d’attrezzature, umane, finanziarie, di rete)…..
  3. Chi sono i nostri utenti/clienti (e perché dovrebbero venire da noi)….
  4. Cosa gli offriamo di diverso, in più, rispetto alla concorrenza (Prodotto)
  5. A quali prezzi -determinazione del prezzo in base ai costi ed alla concorrenza- (Prezzo)
  6. Come comunichiamo /promuoviamo l’immagine dell’organizzazione (Brend, posizionamento)  a livello strategico e nelle singole attività/iniziative (Promozione)
  7. Quali sono i modi /luoghi migliori  d’erogazione delle nostre iniziative/servizi/attività (Placement)
  8. Quali possono essere i nostri partners e supporters, e perché dovrebbero supportare noi (lista dettagliata)
  9. Quali possono essere i nostri concorrenti-loro punti distintivi, di forza e debolezza rispetto a noi).

 

2. Perché  noi?

Ma “gira gira”, tutto gira intorno ad una (meta) domanda:

Perché noi  ?

Perché…. uno spettatore dovrebbe venire a vedere un nostro spettacolo? (e quale spettatore: bambino, giovane,adulto, anziano; single; coppia sposata senza figli;  famiglia con figli piccoli, famiglia con figli più grandi a casa, nido vuoto),

Perché…. un supporter dovrebbe aiutarci ? (e quale supporter:  amministratore locale, singoli individui, associazioni, enti, opinion leaders, aziende del territorio, aziende nazionali, aziende multinazionali, partner di progetto, utenti, famiglie degli utenti, personale di riferimento, decision maker)

Perché …. un’Agenzia di Consulenza per la Comunicazione, Marketing e Fund Raising dovrebbe prendervi come clienti (non basta dire “perché paghiamo”: intanto, sicuramente potrete pagare poco: e  infatti c’è in Italia in problema della consulenza per le piccole e medie ONP; e poi, per  altre considerazioni, come quelle legate a probabili insuccessi a causa di una scarsa cultura organizzativa, che rendono comunque un ritorno d’immagine negativo ai consulenti che hanno legato il loro nome alle vostre organizzazioni. Per cui è lecito chiedersi –vedi scheda apposita più avanti- “siamo pronti per il fund raising”?-)

 

Quindi, non possiamo rispondere a questo perché”esistenziale” se non siamo in grado di rispondere ai due altri quesiti “esistenziali” connessi:

 

Chi siamo-dove andiamo?  Chi  sono i nostri partners (spettatori;utenti; supporters) e cosa ottengono di significativo  da noi (che non ottengono dagli altri)?

 

Chi siamo: quali sono i nostri “plus” (ai vari livelli citati, prodotto/servizio, comunicazione, erogazione, prezzo etc), cosa offriamo che sia percepito dai nostri partners in più e di diverso dalla concorrenza (ribadisco:percepito dai nostri partners attraverso una rilevazione, non autocreato solipsisticamente.).

Come ci posizioniamo in termini d’offerta e comunicazione?

Chi sono i nostri utenti: Più approfondita sarà l’entrata nella “testa” (mappa cognitiva in senso ampio) del nostro partners (spettatore o supporter), e  ciò presume un’indagine del fabbisogno ed una conoscenza del comportamento dei consumatori e dei supporter, maggiore l’offerta e le modalità con cui la promuoviamo, eroghiamo, prezziamo-rimanendo nell’ambito della ns identità, missione, etc. sarà d’impatto e coerente. Ci sono diversi semplici modi economici per effettuare tale analisi del fabbisogno, quali l’intervista ed il focus group.

Ecco alcuni utili strumenti di “consapevolezza” (a cura di Fund Raising Italia)

 

CONOSCI LA TUA ASSOCIAZIONE,

la sua mission, i suoi punti distintivi.

 

1)    La missione deve essere definita chiaramente, compresa completamente e accettata da tutti.

2)    La missione (ruolo specifico di un’organizzazione) deve servire a differenziare nettamente la tua associazione da ogni altra.

La missione non è quello che si fa, ma consiste nella differenza che noi apportiamo alla vita delle persone.

3)    I servizi della tua associazione devono essere definiti e si devono differenziare da quelli di ogni altra associazione.

4)    I punti di forza della tua associazione devono essere pubblici e pubblicizzati al massimo: non devono essere patrimonio di pochi né rimanere chiusi all’interno dell’associazione.

5)    I punti di debolezza devono essere visti per quello che sono, non vanno tenuti nascosti, ma devono essere analizzati, sviscerati e risolti mediante un piano di azione accettato e condiviso da tutta l’organizzazione.

Ogni punto debole si deve trasformare in punto di forza!

6)    E’ necessario stendere un prospetto chiaro, preciso e puntuale dei supporter (individui, associazioni, enti, opinion leaders, ditte, partner di progetto, utenti, famiglie degli utenti, personale di riferimento, decision maker ecc,) dell’associazione che sono interessati, coinvolti o per lo meno favorevolmente impressionati da quello che noi facciamo.

Identificare i supporter sempre!!

Chi ha a cuore la nostra organizzazione fino a darci i soldi?

Diversificare in chi usufruisce delle nostre azioni, servizi, prodotti e chi sta intorno ad essi.

Definire spazialmente l’area dei servizi e quindi dei donatori.

7)    I fund raisers devono conoscere precisamente il budget dell’associazione ed in modo particolare il budget delle azioni di fr.

 

 

8)    E’ necessario sempre massimizzare l’entrate e la redditività di esse.

9)    La ns associazione deve disporre di un piano strategico chiaro e definito a cui devono fare riferimento le campagne di fund raising:

Perché abbiamo bisogno di soldi? Quale tipologia di capitale occorre?

A breve, medio, o lungo termine?

Per fare che cosa?

10)Conosci la tua associazione e sii convinto delle sue attività.

Senza conoscenza, non si può chiedere! Ma senza convincimento non si può massimizzare il risultato dei nostri sforzi!

 

N.B.

1)    Missione

2)    Notorietà

3)    Reattività e prontezza

4)    Conoscenza e utilizzazione

5)    Pianificazione e budget fr

6)    Economicità ed efficienza

7)    Visione strategica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Dieci verità basilari del Fund Raising

(a cura di Fund Raising Italia)

 

 

 

1)    Le associazioni non hanno diritto ad essere supportate. Si devono guadagnare ogni EURO

2)    Le azioni di raccolta fondi hanno successo solo se alla base vi è un duro lavoro di preparazione svolto da persone motivate e preparate

3)    FR non è raccogliere soldi, ma coltivare amici.

4)    Non si trovano soldi pregando, ma se si racconta agli amici la nostra associazione.

5)    Chiedere, chiedere, chiedere…

6)    Il momento giusto per chiedere è ora.

7)    I responsabili del fr. non chiedono soldi, dicono ad altri di farlo.

8)    FR richiede tempo, pazienza e pianificazione.

9)    I donatori sono come clienti in un business e così vanno trattati.

10) Ringraziare, ringraziare, ringraziare, ringraziare, ringraziare, ringraziare, ringraziare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Siete pronti per il fund raising?

(a cura di Fund Raising Italia)

 

Alcune semplici domande di partenza:

 

1)     – La vs. associazione ha mai fatto un qualche tipo di fr?

 

2)     – Qualcuno vi ha mai donato qualcosa? Avete una lista completa o parziale di donatori?

 

3)     – Avete mai usato dei consulenti per costruire una campagna di fr?

 

4)     – La vs associazione ha un programma di  quote sociali annuali?

 

5)     – Qualcuno della vs organizzazione ha mai raccolto fondi per un progetto?

 

6)     – Una ditta profit ha mai sottoscritto un evento condotto da voi?

 

 

La vs organizzazione ha gli elementi necessari per realizzare campagne di fr?

 

1)     – Siete una ONLUS?

 

2)     – State rendendo un servizio alla comunità?

 

3)     – Avete un gruppo di volontari?

 

4)     – Hanno abbastanza forza da supportarvi nella vs azione?

 

5)     – Potete identificare 25-30 leader della comunità di riferimento che possono supportarvi o che già vi aiutano?

 

Vi sentite pronti, pieni di buona volontà, abili e degni di fiducia per imbarcarvi in un programma di fr?

 

1)     - Comitato, staff e volontari sono convinti e supportano il piano di fr?

 

2)     – C’è entusiasmo per il programma presente?

 

3)     – Il comitato si impegnerà in un programma di fr e continuerà nel tempo a supportarlo? Siete

sicuri che non tornerà sulle proprie decisioni alla prima difficoltà?

 

 

Inviare sotto forma di mail a : asvi@primosole.net   oggetto: Convegno Bologna - questionario.

 

Indicare anche nella mail :

nome compilante,

telefono;

nome organizzazione, tipologia (associazione, cooperativa, se Onlus) data di fondazione.

Attività prevalente dimensioni/fatturato

località

                            Per motivi tecnici non potranno essere accettate presentazioni prive dei dati indicati

 

In bocca al lupo!