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L u c a M a s a l i
Penelope, Goering e l'Innominato

intervista di Simone Tosoni

 

Luca Masali è uno degli autori più popolari della nuova fantascienza italiana. Il suo I biplani di D'Annunzio, vincitore del premio Urania 1995, ha riscosso all'uscita un enorme successo. Il merito sta nella capacità dell'autore di giocare con sapienza con i fili della storia. In un rocambolesco what if che coinvolge futuro, presente e passato, potenze economiche e internazionali tentano di cambiare l'esito della Prima guerra mondiale per costruire inquietanti scenari nel futuro. A tentare di contrastarli, un manipolo di ribelli, un aviatore dell'esercito degli Imperi Centrali e - con simpatica irriverenza - il Vate in persona.

© Trax

Trax
Per prima cosa sbrighiamo le formalità: chi è Luca Masali, da quali
esperienze arriva e come è diventato scrittore di fantascienza?

Luca Masali
Luca Masali est un informatico torinese, che per la crudeltà della vita si trova ora a fare il redattore di una rivista di settore, Internet news, in quel di Milano. Visto che il suddetto non è mai stato più di un anno nello stesso posto, e che i fatidici dodici mesi son già passati, credo e spero che in un prossimo futuro tornerà finalmente a casa. Prima dei Biplani ho scritto solo articoli scientifici (dalla biologia all'archeologia) per chiunque pagasse: La Stampa, le riviste tecniche varie, l'enciclopedia De Agostini delle scienze, libri (ormai introvabili) di medicina tradizionale e tribale.
La fantascienza l'ho sempre letta con piacere, quindi è ovvio che volendo provare a scrivere un romanzo mi son trovato a scrivere una storia di SciFi.
Il primo romanzo, Il Libro della Sintesi, l'ho sottoposto al Premio Urania, uscendone subito nelle fasi preeliminatorie. Questo disastro mi è servito a capire che: A. per scrivere non basta improvvisare, bisogna studiare i personaggi, le situazioni e i presupposti tecnicoscientifici di quel che si sta facendo. B. Bisogna avere anche un pò di culo. ;-)
Quindi ho ripensato tutto il ripensabile, e in soli tre anni ho rifatto tutto
il rifacibile. Il risultato è stato pell'appunto I Biplani. Ho vinto solo perché ho avuto culo.
Trax

Il panorama della fantascienza (ma non solo) italiana sembra essere in fibrillazione: cosa sta succedendo?
LM
Che era appena ora! Prima di Evangelisti, la SciFi italiana era roba da cantinari, non c'era una cultura editoriale pronta a riceverla e nemmeno opere particolarmente interessanti. Ora sta avviandosi con una velocità spaventosa a riprendere il suo posto, al fianco di qualsiasi altra corrente letteraria.
Trax

Masali, Vallorani, Evangelisti: l'impressione che date è quella di essere un gruppo piuttosto compatto...
LM
Be', in effetti è così... Abbiamo molto in comune, non solo la passione per lo scrivere e per la fantascienza, ma anche una certa visione del mondo.
Trax
Ahi! Qui siamo praticamente obbligati a punzecchiarti su questa visione del mondo... Vedi un po' tu...
LM
In due parole: la letteratura di genere è certamente letteratura d'evasione, ma non è politicamente neutra. Storicamente, soprattutto in Italia e negli USA, la SciFi è stata in larga parte letteratura di destra, spesso nazista senza mezzi termini. È ora che anche la sinistra si riappropri di questo fondamentale mezzo espressivo.
Trax
Parliamo un poco dei Biplani di D'Annunzio, col quale hai vinto il Premio Urania nel '95. Come è nato e che risposta ha avuto?
LM
La risposta è stata superiore a ogni aspettativa. Oltre a essere stato di gran lunga il più venduto romanzo italiano di SciFi di tutti i tempi, e aver venduto più del doppio di qualsiasi Urania recente, mi ha causato un sacco di lusinghiere recensioni da tutte le parti... Il culo di cui parlavo prima; in effetti a pensarci bene tutta la faccenda si snoda su una quantità incredibile di colpi di culo:
Botta di culo 1: Ho vinto il premio.
Botta di culo 2: Urania proprio in quel momento si rinnovava, passando da una veste grafica tristissima a diventare una vera collana di romanzi con qualche chance di imporsi all'attenzione dei lettori. Per combinazione, in quel mese I biplani usciva assieme a un titolo di scarso interesse (i Delfini di Pern), quindi per la prima volta nella storia un italiano è stato dato in pasto al Mass Market: supermercati, librerie, autogrill... Qui devo dire che ho ricambiato il culo, perchè da quel momento anche gli altri vincitori del premio avranno questa occasione, che significa una permanenza sul mercato di qualche mese e moltissime copie vendute in più.
Botta di culo 3: Avevo appena vinto il premio (ma il libro non era ancora uscito) che un amico di Torino, giro centri Sociali per capirsi, organizza una tavola rotonda a cui partecipano quattro gatti... ma tra i relatori c'era Evangelisti in persona! Diventiamo subito amici, e lui mi insegna come fare a presentare il romanzo alla stampa.
Botta di culo 4: Tra i quattro gatti c'è pure Sandrone Dazieri, che sta avviandosi a diventare uno dei più grandi scrittori italiani del dopoguerra, giornalista del Manifesto e quant'altro, che è così gentile da scrivermi una splendidosa recensione.
Botta di culo da paura: per puro caso Tedeschini, il più importante giornalista aerospaziale italiano, trova alla stazione di Roma I Biplani, e lo compra per sopravvivere alla noia di un viaggio Roma-Milano, dove doveva incontrarsi con la contessa Caproni in persona (nipote del sommo Gianni Caproni): da questo ne discende mezza pagina di splendida recensione su La Repubblica, che apre la strada agli altri quotidiani nazionali.
Il culo imperversa: per puro caso il correttore di bozze della rivista per cui lavoro è un generale dell'aeronautica in pensione... Quindi I Biplani vengono recensiti da TUTTI, dico TUTTI! i mensili aeronautici italiani (Volare, Panorama Difesa, JP-4 e troppi altri)
... e il culo continua; per caso una copia dei Biplani arriva in USA, creando interesse e attenzione da parte di editori americani; in futuro, se son rose, pungeranno.
Trax
Decisamente impressionante... Tornando a noi: il gusto di giocare con la storia sembra un filo rosso che accomuna la nuova fantascienza italiana. Cosa ne pensi?
LM
Vero.
Trax

Nel tuo romanzo i riferimenti al volo e al funzionamento degli aerei della Prima guerra mondiale sembrano piuttosto precisi e dettagliati , così come la ricostruzione del periodo storico e le ipotesi fantastoriche che tratteggi. Che lavoro di preparazione sta dietro al romanzo?
LM
Be', il fatto è che io per hobby progetto e faccio volare aeromodelli radiocomandati. Si tratta a tutti gli effetti di aerei, perchè volano secondo gli stessi principi e per le stesse leggi fisiche che tengono su i Jumbo. Per cui nella mia vita mi son trovato a dover gestire una tal quantità di piantamenti di motore, viti non intenzionali, stalli a bassa quota, cedimenti strutturali e situazioni di merda che avrebbero ucciso una generazione di piloti veri... Quindi è ovvio che parlo con cognizione di causa!
Trax

Come hai organizzato trama e materiali narrativi?
LM
Il mio modo di scrivere è degno di figurare in un libro dal titolo Come NON si scrive un romanzo! Come Penelope, scrivo e distruggo; spesso impiego un mese per scrivere una scena, poi la cancello definitivamente se appena non mi soddisfa. Quando comincio non ho la più pallida idea di dove andrò a parare, e nemmeno se e come finirò il romanzo. Spesso i personaggi li aggiungo a metà; nei Biplani, D'Annunzio l'ho aggiunto solo nella terza stesura... I serbi, cuore del tessuto narrativo, sono arrivati a metà romanzo, e così via. A volte i personaggi sono miei amici nella vita reale (a volte con nome e cognome, come il giornalista Internet Matthew Warburton) con le loro caratteristiche e i loro difetti. La documentazione la raccolgo in corso d'opera, col risultato che spesso devo riscrivere intere parti del libro per adattarle ai cambiamenti avvenuti a valle.
Altro esempio, ne La Balena del Cielo, la protagonista femminile non appariva fino alla stesura definitiva!
Trax
Nei Biplani c'è un dialogo tra Goering e Hans, il protagonista, che suona più o meno così: "(...) Lei ha studiato la letteratura anglosassone? (...) Solo quello che si studia a scuola , Herr Goering. Che so, Melville, Byron, Chaucer, Shakespeare... Goering scosse la testa.- Quella è cultura. Spazzatura. Quando sento parlare di cultura, prendo la mia Browning. Piuttosto, che mi dice di Wells?".
Sembra quasi una dichiarazione di guerra...
LM
È una dichiarazione di guerra! Io contesto alla scuola, di ogni ordine e grado, la SPAVENTOSA RESPONSABILITÀ dell'analfabetismo italiano. È ovvio che nel nostro Paese due adulti su tre non hanno mai aperto un libro, se penso che io da bambino, studiando l'Ottocento ho dovuto subire cialtroni spaziali come Pascoli e il suo degno complice Carducci. Finché dei totali incapaci, dei cialtroneschi buffoni come quelli sono proposti come modelli, c'è da meravigliarsi come quel povero adulto su tre continui a trovar piacere nella lettura. Per limitarsi a quel periodo letterariamente debosciato, è insopportabile veder snobbati Autori come Salgari: uno splendido visionario, il creatore di miti immortali come Sandokan e il Corsaro Nero sacrificato alle pietose lagne di un bigotto lombardo che avrebbe fatto meglio a annegarsi nell'Arno, invece che sciacquarci i panni! E che dire di Carlo Lorenzini, senza dubbio il più grande scrittore mondiale del suo tempo? Niente. La scuola continuerà con le masturbazioni mentali di pastori erranti per l'Asia, pistolotti moralisti e cretini come quelli che riusciva a mettere insieme un pirla come Tasso. Quale altro personaggio femminile della letteratura italiana può stare alla pari con la splendida Fosca, la donna bruttissima che trovò parole immortali come -Voi che amate gli animali, non trovate nel vostro cuore un po' d'amore anche per me? - ma no, certo che no! Continuiamo a farci del male, con la sventurata che rispose. Ma chi se ne frega della Monaca di Monza! Dateci delle emozioni, non ce rumpete i coglioni con Lucia! Se l'Innominato avesse avuto i coglioni, l'avrebbe stuprata e buttata a crepare in quel ramo del lago di como, insieme a Renzo e a Manzoni.
Insomma, l'ammuffito concetto della letteratura che hanno i soloni della scuola nostrana distrugge nei ragazzi ogni curiosità per la lettura, uccide ogni emozione sulla carta...
Io sogno la fine della scuola, la fine della tortura, dell'incredibile ignoranza della classe insegnante in toto, dall'ultimo bidello trimestrale al ministro Berlinguer.
Quindi l'allegra soluzione finale di Goering mi sollucchera il velopendulo... ma temo che il pachiderma pasticcione della scuola riuscirà a triturare tutto, spappolando pure la povera, dolce, ignorante e indifesa fantascienza... pensa che orrore, se un tema da maturandi comincerà (con la sua solita prosa illetterata e cialtronesca) con frasi come:
"Il candidato rifletta sulla visione del robot dell'Asimov, mettendo in relazione l'affanno dell'esistenza artificiale con la fase storica che stiamo vivendo"... Giuro, se mai dovesse succedere una cosa del genere, passo alla lotta armata.
Trax

Cos'hai in agenda per il prossimo futuro?
LM
Oh, un paio di cosette mica male. innanzitutto, a ottobre uscirà la più
splendida antologia di fantascienza mai pubblicata in lingua italiana (da
parte di Urania). Conterrà lavori dei maggiori scrittori contemporanei, con
nomi impressionanti: Michele Mari (!), Dario Voltolini (!!), Nicolò
Ammaniti (!!!) e tanti altri. Scrittori non di genere, quindi, ma
Scrittori con la S maiuscola che per una volta si cimentano nella
fantascienza, come a voler dire che la quarantena è finita, la SciFi fa parte
della grande famiglia della letteratura italiana e non è più Cenerentola.
In questa splendida raccolta ci sono anch'io, Evangelisti e la Vallorani, a
rappresentare invece la cosiddetta "nuova fantascienza italiana". È ovvio
che io non sono neanche degno di pulire le scarpe a gente come Mari,
Voltolini e Ammaniti. Posso solo sperare di non sfigurare troppo. Quel che è più importante è che questa raccolta segnerà una pietra miliare nella fantascienza, non solo italiana; per la prima volta, un editore dell'importanza di Mondadori scommette sulla fantascienza come arte maggiore.
In futuro, uscirà un mio romanzo (sempre Urania) dal titolo provvisorio Pensiero Selvaggio, o forse Il Codice dei Credenti, imperniato sulla figura del dodicesimo Imam, figura sacra del pensiero islamico Sciita. Gli Imam erano i successori di Maometto, guida dell'Islam (un po' come il pontefice per i cattolici). Il dodicesimo Imam, verso l'888 (era Volgare) si "nascose al mondo", per tornare come Mahdi (messia) nel giorno del giudizio. Gli Sciiti chiamano questo personaggio "Signore del Tempo": un nome che non può assolutamente lasciare indifferente uno scrittore di fantascienza, ti pare?

 

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