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L u c a C e r i z z a
Cross

 

Cross è una rivista - anzi, ormai una ex-rivista - che si attraversa e legge come se fosse una mostra, un’infilata di locali in cui trovare condensate le ricerche di artisti e critici giovani e non, chiamati a discutere sui temi selezionati dal curatore Luca Cerizza. Il primo numero uscì il 28 gennaio 1999 durante una festa-happening con sampling video, proiezioni e installazioni sonore, all’insegna dell’ibridazione e del crossover mediale e concettuale, vessilli attorno ai quali si raccoglievano i collaboratori di Cross.
Il primo numero, interamente dedicato all’Italia, analizza e sonda il tema dello Zero e quindi via con la freddezza, l’impersonalità, il minimalismo, la sospensione, l’azzeramento, l’inespressività.
A Massimo Bartolini, Luisa Lambri, Mario Milizia, Norma Jeane, Luca Pancrazzi, Rudolf Stingel spetta il compito di illustrare visivamente l’idea dei Zero Gradi Centigradi; mentre Amedeo Martegani, Carlo Antonelli, Gianfranco Maraniello, Francesco Scarpelli, Mariuccia Casadio, Franco Cervi, Andrea Lissoni, Guido Molinari e il Teatro della Valdoca giocano con le parole e, come prestigiatori, estraggono dall’immagine dello Zero i concetti e le riflessioni più spericolate, dall’inespressività del tardo Battisti fino alla semiotica del nulla. Infine, a mettere un po' d'ordine, intervengono l'editore Giulio Lacchini e l'art director Alessandra Ricotti, che trasformano le idee e le trovate di artisti e critici in un concreto progetto editoriale. 
Trax pubblica il comunicato stampa-manifesto con cui Luca Cerizza presentò le strategie e le motivazioni di questo allora-nuovo-oggi-defunto progetto editoriale.

Cross was an Italian magazine dedicated to art and visual culture. The first issue was published at the end of January 1999 and it analysed from various perspectives the image of cold and 0°. Cross collected writings from the most interesting Italian art critics, critics, artists.

© Luca Cerizza

Cross
Trimestrale di arti visive e cultura contemporanea

In inglese (to) cross significa attraversare, incrociare, ibridare; ma anche scontrarsi, arrabbiarsi con qualcuno, interferire. Riunisce il doppio significato di una concordanza, un unione (seppur ibrida) e di uno scontro: un dialogo e una polemica contemporaneamente. Allo stesso modo Cross ricerca il dialogo, ma provoca lo scontro, la polemica con la necessaria faziosità dettata dall'urgenza del contemporaneo.

Cross nasce dall'esigenza di uno spazio nuovo in cui suggerire dei percorsi di aggiornamento e ricerca sui linguaggi visivi contemporanei, in Italia e all'estero. Quindi arte contemporanea, ma non solo, perché mai come oggi questa attinge da ogni disciplina moduli linguistici e formali, idee e strategie ed è a sua volta fonte di ispirazione per altri linguaggi visivi e della comunicazione. Allora moda, design, architettura, i linguaggi della comunicazione pubblicitaria e televisiva, il cinema, il teatro, sono parte di Cross.

L'analisi di questi linguaggi specifici non deve isolarsi in categorie delimitate a priori, anzi spingersi ad analizzare spazi in comune, le tangenze, gli incroci, le necessità espressive che li attraversano, senza alcuna demarcazione tra culture "alte" e "basse".

Più importante è la tensione alla ricerca e all'attualità, all'aggiornamento dei linguaggi. Come in una mostra d'arte contemporanea, nello spazio di Cross, si creano collegamenti, legami, collisioni e scontri. Cross vuole suggerire dei percorsi possibili, non una sola strada percorribile e tenterà di svolgere un ruolo di aggiornamento e analisi di protagonisti e linguaggi che penetrano magari con lentezza e difficoltà in Italia.

Cercherà di essere strumento di crescita ed emancipazione di una categoria sempre ambigua (soprattutto in Italia) come quella del "giovane" e dei suoi linguaggi. Cross vuol farli crescere e, se possibile, renderli autonomi e forti; non rinchiuderli nei ghetti delle sottoculture o dei trend.

Struttura e contenuti

Ogni numero avrà un tema, un pretesto molto elastico e trasversale, intorno al quale raccogliere contributi diversi legati alla contemporaneità: arti e comunicazione visiva in generale (quindi cinema, teatro, architettura, design, moda, televisione, pubblicità), in stringente dialogo con quanto avviene in altri campi come la musica, la letteratura, il pensiero scientifico, l'indagine sociologica e antropologica. Non esisteranno divisioni in rubriche fisse, ma nuclei ricorrenti di analisi che dialogheranno, direttamente o indirettamente, tra loro, seguendo il pretesto della mostra tematica. Più che cronaca ci saranno articoli di approfondimento, per delineare situazioni che ne oltrepassino i confini spesso troppo ristretti.

Ogni numero di Cross risulterà, alla fine, come una mostra che si svolge nello spazio piatto delle pagine, anziché in quello tridimensionale di una galleria o di un museo. Di una mostra d'arte contemporanea avrà la libertà delle ibridazioni e del dialogo tra i diversi contributi, la collaborazione anche di diversi curatori dall'Italia e dall'estero, allo scopo di arricchire il dialogo tra il nostro paese e le realtà internazionali più stimolanti.

Incoraggerà la partecipazione diretta degli artisti (nel senso più lato del termine) accentuando in questo modo la valenza militante della pubblicazione.

Quindi, localismo e internazionalità, territorialità e globalizzazione, guideranno Cross. Grazie anche a una mirata distribuzione all'estero e alla pubblicazione bilingue (italiano/inglese), Cross potrà svolgere un ruolo di ambasciatore della situazione italiana all'estero e, contemporaneamente, essere punto d'incontro per coloro che vogliono lavorare al rinnovamento dei linguaggi in Italia.

Il tema del primo numero, interamente dedicato all’Italia, sarà 0° C: freddezza, impersonalità, minimalismo, sospensione, azzeramento, inespressività nelle loro eccezioni e diramazioni più ampie, visti attraverso la lente dei linguaggi più diversi della cultura contemporanea (arti visive, musica, moda, design, teatro, cinema ecc.).

 

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