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  J u l i e S t r a i n
Cromature

 

Julie Strain is the true post human woman: there is more silicon in her than in the whole valley of California. Here is her story: first love, fifth grade, first kiss at the mall, riding accident (no pun intended), amnesia, waitress career, redneck marriage,  new bosoms, new lips, rubber, B movies, hard core, soft porn, more movies, celebrity skin - pure californication style.

© Trax

Un metro e ottantacinque senza tacchi (due metri spaccati con addosso i suoi stivali sadomaso preferiti), Julie è una forza della natura, ma anche un miracolo della chirurgia estetica. È vera e falsa insieme. È letteralmente fatta per il cinema. Ma Julie si è creata da sola, e il suo corpo modificato è un’icona di forza e dominazione. Nei suoi film interpreta torride scene di sesso e violenza inguainata in tanto latex da tenere in piedi da sola l’industria del petrolio. La chiamano Scream Queen ma lei punta più in alto: vuole essere proclamata Regina di Tutti i Media. American dream, magari S&M, ma pur sempre American dream, quello di Julie. Viene da una famiglia a basso reddito di una zona rurale in mezzo agli Stati Uniti. All’età di 11 anni esce a fare una passeggiata a cavallo, cade, prende un calcio in testa: amnesia totale. Si ricostruisce lentamente una storia e una personalità (poi passerà al corpo). A 25 anni sposa un redneck veloce di mano. A 28 lascia lui e il paesello. A 31 è Pet of the Year per Penthouse. Questa è la sua storia.

Dopo l’incidente mi sono svegliata in ospedale e ho chiesto: "Chi sono?". Poi per un mesetto sono andata in una scuola per ritardati a imparare di nuovo a leggere e a scrivere. Tutto quello che avevo imparato… le paure che avevano provato a ficcarmi in testa, quei freni che cercano sempre di inculcarti… tutto quel lavaggio del cervello se n’era andato. È per questo che sono una persona così libera. Poi a 25 anni mi sono sposata con uno che voleva sempre controllare tutto quello che facevo, tipo che per bere un bicchiere di vino in casa mia dovevo chiedergli il permesso. Quando ho beccato i soldi dell’assicurazione per la caduta da cavallo, io e le mie amiche ce ne siamo andate a Las Vegas. Eravamo a un incontro di boxe, Sugar Ray Leonard contro Duran, quanto un tizio mi ha detto "Ehi! Sei proprio una bella fagiana! Vieni a Los Angeles che ti faccio diventare una star." Io volevo farlo con tutte le mie forze. Ma non sapevo come. Quando avevo 28-29 anni ho ficcato tutti i miei vestiti in un sacco dell’immondizia, l’ho caricato sul mio pickup e me ne sono andata a Los Angeles. Ho fatto la fame. Ma lo avevo scelto io. Questo mestiere l’ho iniziato un po’ più tardi di tutte le altre, e non è che avessi studiato o altro, per cui facevo qualsiasi lavoro mi proponessero. Mi chiamavano per un pubblicità da 100 verdoni, io pigliavo il mio pickup e ci andavo. Mi chiedevano di mettermi nuda? Lo facevo. Quando ho fatto la comparsa in Bugsy mi hanno pagata 35 dollari! Facevo tutto quello che capitava. È così che è cominciato tutto… e adesso ho il culo ben piazzato sulla cima dell’Everest, con in una mano una bandierina e nell’altra una bottiglia di champagne! Ce l’ho fatta! Un sacco di ragazze finiscono per fare roba illegale, ma io non ci sono mai stata costretta. Prostituzione, spogliarelli e roba del genere, dico. Mica le condanno però, le ragazze che lo fanno. Che altro dovrebbero fare? Darla via gratis? Io sono stata una ragazza-Penthouse. Non arrivavano mai a fare cinema, prima, le ragazze-Penthouse. E adesso improvvisamente ci sono tutte queste ragazze, tutte le mie amiche… Shauna O’Brian, Samantha Phillips… stanno tutte facendo dei film, adesso! Io ho rappresentato una specie di rivoluzione; perché ho fatto delle cose che prima non erano mai state fatte. E il fatto che avevo 30 anni quando ho iniziato, poi! Tutto quello che ha fatto Sharon Stone, io lo posso fare meglio, te lo assicuro! Non è che metta in mostra più roba di lei, ma lo faccio in modo più erotico: ho capito in cosa ero brava e mi sono comprata questi stivaloni di pelle alla coscia. Il mio motto è: Mai portare in parata un’auto senza rifarle le cromature! A meno che tu non sia una di quelle Mary Lou e Peggy Lee che arrivano dal paesello con le loro belle tettone e labbrone fatte in casa e con un culetto a mandolino che sta su per magia – e in quel caso devi solo ringraziare il Signore, perché ce ne sono poche come te – allora è meglio che ti faccia fare qualche buon lavoretto, perché ci saranno altre 500 ragazze che vorranno il tuo stesso lavoro e che si saranno fatte rifare dalla testa ai piedi. Fa parte del lavoro, tutto qui. Sempre più grandi, sempre più tonde. Questa è Hollywood, non ve ne siete accorti? Ci sono un sacco di dottori di serie B a Los Angeles che si sono specializzati nel rifare le tette formato jumbo per le spogliarelliste. È un giro che funziona con il passaparola, per cui se vedi una e ti piacciono le sue bombe le chiedi "Ehi, chi è il tuo dottore?". Però secondo me bisognerebbe farsi consigliare da uno psicologo prima di farsi fare dei trapianti che superano una certa misura. Pensate a Pandora Peaks, quella ragazza che recita in Striptease. Che razza di tettone! Te le puoi sempre far togliere, è vero, ma… wow… con un paio di tette più grandi della testa non puoi nemmeno allacciarti le scarpe da sola.

 

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