The Blair Witch Project, or how to say no to a brand new car, buy some camcorder&16mm, get lost in the woods, shoot a cult-movie, get a whole nation to believe that yeah I swear those three guys are actually missing, end up at the Sundance fest, make loads of money, make even more money from merchandising, edit a making-of and sell it off on the Net, publish books that yeah I swear those three guys are actually missing, do tons of PR. Pop-star-showbiz-horror in slack-o-rama.

© James Boskovitz

Come facevano gli attori a sembrare così spaventati? Non sembra nemmeno che stiano recitando.
DM: Be’, un po’ è perché sono bravissimi e un po’ è per il metodo che abbiamo usato nel girare il film.
ES: E anche le bastonate che gli tiravamo di notte hanno fatto la loro parte.

Ma quello che succedeva nel film loro lo sapevano sin dall’inizio o no?
ES: No, era sempre una sorpresa.

Che consigli daresti a chi vuole fare il regista?
ES: Lasciate stare!
DM: Mollate il colpo!
ES: Non avrete mai successo, Blair è stato un colpo di culo.

Gli attori sapevano chi sarebbe scomparso per primo?
DM: Loro CREDEVANO di saperlo. Ma si sbagliavano.
ES: Decisamente, si sbagliavano.
DM: In realtà credevano di dover girare un beach movie, roba tipo Baywatch. Li abbiamo ingannati. Non avevano idea di cosa li aspettasse.

Come ha fatto Josh a uscire dalla tenda senza che lo sentissero?
ES: Gli abbiamo detto di aspettare che si addormentassero, e poi di uscire dalla tenda.

Gli attori hanno aggiunto qualcosa alla storia?
DM: Sì. La forma di improvvisazione che usavamo gli ha permesso di infilare problemi e storie personali all’interno della nostra sceneggiatura e dei personaggi, per cui molto di quello che vedete nel film se lo sono inventato gli attori.

Come è nata l’idea di girare questo film?
DM: A scuola, ubriacandoci a morte.

La scena finale – che tra l’altro è davvero spaventosa – era stata sceneggiata o l’avete improvvisata come il resto del film?
ES: No, quella scena l’avevamo scritta un paio di giorni prima di girarla.

Avevate previsto dei finali alternativi?
ES: Ce n’era uno con un chiosco di hot dog e un pony, ma abbiamo deciso che non faceva abbastanza paura.
DM: A me in realtà spaventava molto.
ES: E poi faceva capire troppe cose.

Ma voi il film fa paura?
ES: Il finale a me ne fa un sacco, soprattutto con il sonoro rimixato.
DM: La scena che a me fa più paura invece è quella del clown.
ES: Alla fine faceva così tanta paura che l’abbiamo tagliata.

Perché pensate che il vostro film spaventi tanto il pubblico?
DM: Perché sono dei finocchi!
ES: Be’, di base perché è un film dell’orrore.

Cosa cercavate negli attori?
DM: Il desiderio di lavorare per quattro soldi e permetterci di abusare di loro. Ma dovevano anche essere ottimi improvvisatori e avere un rapporto naturale con la macchina da presa.
ES: E dovevano sembrare gente normale, non stelle del cinema.

Quanto è costato il film?
ES: 30.000 dollari per girarlo, ma molto di più per la postproduzione quando siamo andati al Sundance.

Sapete già quando avete guadagnato in totale dal film e dal merchandising?
ES: No.
DM: Quattro miliardi di dollari.
ES: Altro che Guerre stellari.

Dove vi siete conosciuti, voi due?
ES: Nella dark di un bar di Portland.
DM: In un bagno turco. No, in realtà alla scuola di cinema, University of Central Florida, Orlando.

Quanto ci avete messo a girare il film?
ES: In totale più o meno tre anni.

Quanti anni avete? E cosa farete con tutti i soldi che state guadagnando?
DM: 12 e 17 anni. Oppure 35 e 30, fai tu. E con i soldi costruiremo un parco a tema, perfetto stile Blair Witch.