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  L a r s V o n T r i e r
T h o m a s V i n t e r b e r g

Dogma 95
Manifesto e voto di castità

 

During the spring of 1995, film directors Lars Von Trier and Thomas Vinterberg sat down to write their vow of chastity: the manifesto for a new, ascetic film making.

© Lars von Trier, Thomas Vinterberg

DOGMA 95 è un collettivo di registi cinematografici fondato a Copenhagen nella primavera del 1995.

DOGMA 95 si pone lo scopo dichiarato di contrastare "una certa tendenza" del cinema attuale.

DOGMA 95 è un’azione di salvataggio!

Nel 1960 dissero basta! Il cinema era morto e venne fatto risorgere. Lo scopo era buono ma i mezzi no! La Nouvelle Vague si dimostrò un’increspatura che finì in nulla sulla spiaggia e si trasformò in mucillagine.

Gli slogan dell’individualismo e della libertà crearono qualche opera, ma nessun cambiamento. L’onda era buona per tutte le stagioni, come i suoi registi. L’onda non è mai stata più forte degli uomini che le stavano dietro. Il cinema antiborghese divenne borghese, perché la base su cui le sue teorie erano costruite era la percezione borghese dell’arte. Il concetto di autore era romanticismo borghese sin dall’inizio, e quindi falso!

Per DOGMA 95 il cinema non è individuale!

Oggi infuria una tempesta tecnologica, da cui conseguirà la definitiva democratizzazione del cinema. Per la prima volta chiunque può fare un film. Ma più i media divengono accessibili, più si fa importante l’avanguardia. Non è un caso che la parola avanguardia abbia connotazioni militaresche. La disciplina è la risposta… dobbiamo mettere un’uniforme ai nostri film, perché il film individuale sarà decadente per definizione!

DOGMA 95 si contrappone al film individuale presentando un corpo di regole indiscutibili conosciute come Il voto di castità.

Nel 1960 si disse basta! Il cinema era stato cosmetizzato fino alla morte, si disse; eppure a partire da allora l’uso di cosmetici ha avuto un’esplosione.

Il fine "supremo" dei cineasti decadenti è ingannare il pubblico. È di questo che siamo tanto fieri? È questo che abbiamo ottenuto da questi 100 anni di cinema? Illusioni tramite le quali si possono comunicare delle emozioni? Tramite la libera scelta d’ingannarci dell’artista individuale?

La prevedibilità (drammaturgia) è divenuta il vitello d’oro attorno al quale noi danziamo. Il fatto che le vite interiori dei personaggi giustifichino la trama è troppo complicato, non è "arte alta". Mai come ora si sono lodate sperticatamente l’azione superficiale e la cinematografia superficiale.

Il risultato è vuoto. Un’illusione di pathos e un’illusione d’amore.

Per DOGMA 95 il cinema non è illusione!

Oggi infuria una tempesta tecnologica, da cui deriva l’elevazione dei cosmetici a Dio. Usando la nuova tecnologia chiunque in qualsiasi momento può lavare via gli ultimi granelli di verità nell’abbraccio mortale della sensazione. Le illusioni sono tutto ciò che il cinema può nascondere dietro di sé. 

 

DOGMA 95

"Io giuro di sottomettermi al seguente corpo di regole delineate e confermate da DOGMA 95:

Le riprese devono essere fatte dal vero. Non devono essere utilizzati scenografie e set(se è necessario per la storia un particolare elemento scenografico, si deve scegliere una location in cui è già presente quell’elemento).

Il suono non deve mai essere prodotto separatamente dalle immagini e viceversa (la musica non deve essere usata a meno che non si senta nell’ambiente in cui si svolge il film).

La cinepresa deve essere a spalla. Sono concessi tutti i movimenti (e l’immobilità) che si può ottenere a mano (il film non deve svolgersi dove è piazzata la cinepresa; le riprese devono avere luogo dove si svolge il film).

Il film deve essere a colori. Non sono concesse illuminazione speciali. (Se c’è troppa poca luce per impressionare la pellicola la scena deve essere tagliata o si può attaccare una singola torcia alla cinepresa).

Il lavoro sulle ottiche e sui filtri è proibito.

Il film non deve contenere azioni superficiali (omicidi, armi ecc. non devono comparire).

È proibita l’alienazione temporale o geografica (cioè il film deve avere luogo qui e ora).

I film di genere non sono accettabili.

Il formato del film deve essere Academy 35 mm.

Il regista non deve essere accreditato.

Mi impegno inoltre come regista a evitare il gusto personale! Non sono più un artista. Giuro di non creare un’"opera", poiché ritengo l’istante molto più importante del tutto. Il mio fine supremo è costringere la verità a uscire dai miei personaggi e dalle mie ambientazioni. Giuro di fare ciò con tutti i mezzi disponibili e a discapito di ogni considerazione di buongusto o di carattere estetico.

Pronuncio a questo modo il mio VOTO DI CASTITÀ.

Copenhagen, lunedì 13 marzo 1995

 

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