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  T h e D i v i n e C o m e d y
Come essere una popstar

 

The Divine Comedy: più slicked back dei Pulp, più romantic e ingellati dei new romantic, più insinuanti e gay dei Pizzicato Five. Una nuova band: non tanto nuova all’estero, ma sconosciuta in Italia. I Birds + Sergent Pepper + Mod look + acidi a go go. Born to be pop icons. Ecco un’intervista al leader, in attesa dell’uscita del loro quinto album.

The Divine Comedy are more slicked back than Pulp; more romantic than new romantic; more insinuating and gayish than pizzicato Five, something like Sergent Pepper + Mod looks + the Birds and E. a go go. Here is an interview with the leader of the pack, a few days before the release of the new album.

© Trax

Come va?
Bene, grazie.

Qual è stato il primo concerto che hai visto?
Gli U2 a Croke Park intorno al 1987. Divertente. Mi ricordo che quando sono uscito ho pensato: e adesso come farò a eguagliare questa esperienza? Ovviamente è stato abbastanza facile. Sono andato a sentire i REM l’anno dopo ed erano molto meglio.

Se non fossi diventato una star del rock'n'roll, dove saresti?
Probabilmente in un fosso, perché tutta la mia vita è stata un preparazione alla pop stardom. Non so fare nient’altro, non ho mai lavorato in vita mia. Magari potrei cavarmela dipingendo insegne di negozi e roba del genere, perché con i pennelli me la cavo abbastanza bene.

Qual è l’oggetto che possiedi al quale tieni di più?
Non è ancora mio, ma quando mio padre morirà erediterò un bellissimo piano a coda che è della mia famiglia da generazioni. Ho imparato a suonare su quel piano e sarà probabilmente il mio tesoro più prezioso.

Qual è il tuo disco peggiore?
Un EP del 1991 che si intitolava Timewatch, oppure My Lovely Horse.

Quando è stata l’ultima volta che hai pianto e perché?
Ci sono rimasto un po’ male quando ho rotto con la mia ultima ragazza, perché pensavo che la nostra storia fosse abbastanza carina. Be’, tanto peggio per lei, no?

Qual è il tuo veleno?
Un buon bicchiere di porto dopo una cena da tre portate, e fumarci dietro una bella cicca.

Chi è l’ultima persona che hai preso a pugni?
Il mio complice Joby Talbot, che ha arrangiato le canzoni del mio ultimo disco. È stato a Bristol, l’anno scorso, una sera che eravamo sbronzi. Avrebbe dovuto portarmi dei regali di Natale che io dovevo dare a mia nipote il giorno dopo. Li aveva dimenticati e io ero un po’ incazzato e allora gli ho tirato un pugno.

Che caratteristiche pensi di avere ereditato dai tuoi genitori?
Da mio padre le orecchie a sventola, il nasone aquilino e il genio musicale. Da mia madre un salutare senso della realtà.

Cos’hai in tasca in questo momento?
Cinque sterline e cinquanta, un fazzoletto sporco e un mazzo di chiavi con un piccolo indiano come portachiavi, prima avevo una banana, ma l’ho persa. Ah, e anche un elefantino.

Qual è l’ultimo disco che hai comprato?
Born Slippy degli Underworld. Fantastico.

Ti piace il reggae?
Non molto. Ma c’è un tizio che si chiama Elvis DaCosta con cui ho fatto un duetto e che adesso sta facendo un disco. È favoloso.

Di cosa ti lamenti di solito negli alberghi?
Il canale porno che non funziona.

Qual è la tua specialità in cucina?
Uova sode con marmite, un bicchiere di succo d’uva e una pillola di vitamine. È quello che mangio tutte le mattine e non so cucinare altro.

Cinque parole per descrivere te stesso.
Basso. Socialmente inetto. Ottimista. Sbadato. Genio. Sono sei ma va bene lo stesso.

Qual è la battuta finale della tua barzelletta preferita?
"Moo!"

La tua paura più grande?
Svegliarmi una mattina e scoprire che in realtà dipingo insegne di negozi e non sono una pop star.

Qual è il tuo peggior difetto?
Mi tolgo le caccole dal naso e se nessuno mi guarda certe volte me le mangio.

Il miglior film mai fatto?
Mi ha fatto impazzire America oggi di Altman, ma non credo che vorrei rivederlo. Forse il migliore è Colazione da Tiffany.

Sapresti recitarmi un verso di una poesia?
No. Non conosco poesie. Non mi piacciono granché. La gente continua a mandarmi poesie pensando che io le adori. Il motivo per cui sono un musicista è che non mi piacciono le parole da sole.

Che musica vorresti al tuo funerale?
Probabilmente Nimrod, di Edward Elgar. È molto commovente, ma la dovrebbe suonare una grande banda di ottoni. Niente musica pop, è tutta immondizia.

Cosa ti eccita?
Fotografie di donne nude che ci danno dentro.

 

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