Perché
la chiamano "Imperatore"?
È un soprannome che mi diede un giornalista… alla gente piace.
Perché non ha
fatto il pittore?
Non ho passato gli esami.
Qual è il suo
film preferito?
Secondo qualcuno è I sette samurai. In quel periodo ero davvero
popolare. Ma non è proprio il mio preferito. Dare la vita a un lavoro
significa allargare un’idea che cresce. È difficile dire quale dei
miei film preferisco. Mi piacerebbe poter dire che tutti – in un momento
o nell’altro – prendono vita.
Che genere di
film le piace di più?
Non filmo mai qualcosa che non voglio filmare. Non mi interessa fare
film per fare soldi. Che sia buono o no, uno deve tenere duro. Il
cineasta deve credere in qualcosa, essere onesto con se stesso e obiettivo
sul proprio lavoro. Il produttore deve dare i soldi al cineasta, e
quindi il cineasta deve credere che anche il produttore crederà alla
sua creatività.
Cosa mi dice
del suo rapporto con la Verità?
Devo trovare quasi sempre il modo di farla entrare di straforo nei
film. È difficile fare soldi dicendo la verità. Ma è stato più facile
ritrarre la storia giapponese ed esprimerne i valori culturali.
Perché non appare
il nome del montatore nei suoi film?
Io lavoro per conto mio. Faccio tutto. Fa parte del mio lavoro di
regista. Monto il giorno dopo avere girato. Sono diverso dagli altri.
Preferisco fare a questo modo per evitare qualsiasi decisione dell’ultimo
momento. È più efficace montare con il ricordo ancora fresco della
ripresa. È più facile ottenere un equilibrio finale. Mi ci vogliono
al massimo un paio d’ore per montare tutto quello che ho girato in
una giornata.
Quanto tempo
dedica alle riprese?
Circa otto mesi. Non giro tutti i giorni. Uso tre cineprese in ogni
scena. Ripeto di rado una ripresa. A volte ne faccio una in sedici
minuti, senza fermarmi.
Quanto conta
la sceneggiatura? Quanto gli attori?
La parte più importante di un mio film è la sceneggiatura perché senza
una buon testo gli attori non servono a nulla. Gli attori non professionisti
sono molto bravi. Io voglio che i miei attori siano naturali.
Quanto sono
importanti le lenti che usa per le sue riprese?
Sono un modo importante per esprimere degli effetti visivi. Nei miei
ultimi film ne ho usate molte. La CBS Sony è stata molto gentile nell’aiutarmi
a sviluppare alcune riprese che volevo fare con la tecnica dell’Hi-Vision.
Questo procedimento tecnico aiuterà l’industria sul lungo periodo
ed è un ottimo modo per elaborare degli effetti tecnici. Naturalmente
ci vorrà del tempo per perfezionarlo, ma credo che questa nuova tecnica
sia molto avanzata e negli anni a venire rivestirà una grande importanza.
Usa la tecnologia
in alta definizione?
L’HDTV è molto utile per certi scopi, ma la cinepresa può catturare
delle sfumature – negli occhi delle persone, ad esempio – che l’alta
definizione non coglie.
Quali sono i
suoi progetti per il futuro?
Uno dei progetti che vorrei realizzare da una vita è una biografia
cinematografica di Vincent Van Gogh. Magari ci lavorerò in questi
miei ultimi anni, se è così che deve andare.
Perché nei suoi
ultimi quattro film non ha fatto recitare Toshiro Mifune?
Toshiro Mifune è un grande attore. Siamo ancora ottimi amici, e anche
se non l’ho fatto recitare nei miei ultimi film provo per lui un grande
rispetto.
Qual è il suo
segreto nel lavoro con gli attori?
Li faccio provare, li faccio preparare. Ci vogliono otto mesi per
prepararsi, così possono farsi coinvolgere e comprendere il personaggio
e sviluppare un interesse per la propria recitazione. Ci vuole del
tempo per sviluppare un personaggio. Non ci sono segreti. È solo una
questione di pazienza. Quando fai un film, anche come regista, sei
una sola cosa con il protagonista… ridi, piangi, soffri con lui… questo
è un film.
Se avesse il
potere di influenzare la società e cambiarla, cosa farebbe?
Cercherei di sfruttare al meglio le mie capacità creative e artistiche.
Io sono felice di avere la possibilità di esprimermi. Provo un senso
di responsabilità, verità e onestà nei confronti della mia professione
e ne sono cosciente. Non ho segreti. Parlo della società giapponese
e cerco di essere franco, nel trattare i nostri problemi. Spero che
si capisca, vedendo i miei film. Sono un cantastorie. Non ho segreti.
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