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Maratona di Milano
Piero Colaprico
Il drink
dell'avvoltoio
Regia di Marina Spreafico
Dietro il bancone di un bar, una ragazza, "Pam". E' in canottiera. Le si vedono il busto, le braccia, le mani, la faccia. Nella sala, un uomo con un tovagliolo da cameriere, ma scherza, dà ordini a tutti, si capisce che il padrone è lui, Franchino. Di sottofondo, risate e musica ( che storpia Summertime).
All’improvviso, una sirena della polizia. Rumore di passi, porte che sbattono, Pam alza le mani.
Poliziotto: Fermi tutti. Ognuno resta fermo al suo posto, che veniamo noi ai tavoli.
Franchino: Allora, brigadiere, a me porta un chinotto, ma bello ghiacciato.
Rumore di ceffone.
Poliziotto: Caianello, prendi subito le generalità di questa faccia di porco. Dai, rivoltatemi il Kriminalbar come un calzino. Dunque, dunque, dunque, c'è qualcun altro che vuole esibirsi come comico? Nooooooo? Peccato, abbiamo un bel posto per allestire qualche scenetta, giù nelle camere di sicurezza, in mezzo ai marocchini e agli albanesi. Ehi, faccia di porco, resta qui con me. Ti ho già preso una volta, non è vero?.
Franchino: Sì, brigadiere, ma non ero io.Lei mi ha arrestato per la rapina al tabaccaio, ma il gip mi ha messo fuori. Non c’erano indizi.
Poliziotto: Tzzs. I giudici! E tu, faccetta da baby-gangster, metti giù le braccia e dammi un wiskino.
La ragazza serve il bicchiere al poliziotto e beve anche lei, veloce e di nascosto.
Poliziotto: Ragazzi, dateci dentro. Armi, non ce ne sono, eh ? Droga nemmeno, che sfiga. E poi dicono che questa è una città violenta. Ai miei tempi, se uno come me entrava con una squadretta in un posto come questo, raccoglieva sotto i tavoli un arsenale. Altro che la tolleranza zero, io applico da vent’anni la tolleranza sottozero, e qui siamo a tolleranza meno 5, come a Bolzano. Anzi ogni sera che sarò di turno, noi verremo qui, porco, hai capito...".
Sirene, porte sbattute, gomme che stridono.
Franchino (come se non fosse successo niente): Stasera abbiamo chiuso, ciao , ciao, tutti a casa. Ciao, Nunziatino, arrivi adesso ? Meno male, prima c’è stato un po’ di cinema, dai entra, che tiriamo giù la saracinesca e finiamo di parlare. (Spegne la luce generale e accende solo una lucina che dà sul bancone del bar, dove Pamela beve un bicchiere, come se volesse riaversi, dopo l’irruzione. Nunziatino è e resta solo un’ombra scura)
Pam: E io?
Franchino: Tu ( con un tono di voce minaccioso) devi restare con noi, Pamela e dammi la pistola dalla ghiacciaia - nessuno sa fare più le belle perquisizioni di una volta.
Pam: Ma ce l’hai con me?
Franchino: Le domande le facciamo noi, tu preparaci ‘sti due gin fiz buoni buoni buoni. Nunziatino ha tanta sete, (a voce bassa) amore.
Pam (preparando i gin fiz e rispondendo anche lei a voce bassa): Sì, sì, chiamami amore. Ma come faccio a crederti? Hai avuto già due mogli e due figli. Ma chi è ‘sto Nunziatino? E che vuole? Non l’ho mai visto...
Franchino: Perché è uscito dopo 19 anni di galera, amore, ed è qui per te. (A voce alta, in modo che lo senta anche l’altro, che rimane sempre nell’ombra, una sagoma che non si vede ma c’è) Lo sai che il nostro amico Nunziatino era dentro per aver ammazzato un po’ di bravi ragazzi? A uno ha anche mangiato il cuore, l’altro l’ha squartato e gli ha bevuto il sangue. Ma gli hanno dato un certificato, dice che si è ravveduto... E per noi è un onore: Nunziatino, un vero killer della mafia nel mio locale, non è bello? Dice che vuole solo sentire cosa mi rispondi...
Pam: Amore, che devo dirti? Speriamo che abbia già mangiato, se no è capace che mangia qualcosa anche a te...
Franchino: Al tuo posto non farei tanto la spiritosa.
Pam: Una come me, che sognava di volare, si trova a lavare bicchieri e tacere... Pronti i gin fiz! Allora, che volete? Di che dobbiamo parlare di fronte al terzo incomodo?
Franchino: Di una Porsche gialla: ci sei mai salita sopra?
Pam: No, non mi ricordo...
Franchino (mollandole una sberla): Ricorda, perché se no interviene lui. Non è uno scherzo, questa può diventare una brutta notte.
Pam (allibita): Mi lasceresti con uno che ha mangiato un cuore?
Franchino: Ti prego, parla, dicci quello che sai, (a bassa voce) perché io non voglio perderti.
Pam (ad alta voce): Non vuoi perdermi? (Franchino scuote la testa, sconsolato) E puoi tenermi con qualche pezzo in meno? Magari questo amico tuo mi trancia un piede, o un orecchio. Posso scegliere io cosa farmi amputare? (Tenta di andarsene, ma Franchino la prende, allungando le mani sul bancone e la blocca)
Franchino: Stai calma, Pamela, e non muoverti. Devi parlarci solo di questa macchina gialla. Se convinci Franchino, non succede niente a nessuno, se non lo convinci, rischi di far affogare anche me. Allora, la Porsche gialla...
Pam : Mah, era di un tizio che è venuto qui qualche sera fa. Uno che parlava insieme a un amico. Diceva che arriva a duecento in ventuno secondi.
Franchino: Tutto qui?
Pam: E che altro?
(Si sente il rumore di una sedia che scorre sul pavimento)
Franchino: No, no, Nunziatino, aspetta, aspetta, non perdere la pazienza... Della macchina ci ha detto che sa, quindi ha cominciato a parlare. O sbaglio, amore?
Pam (ormai spaventata, dopo aver bevuto un altro bicchierone alcolico): Ho anche sentito un’altra cosa. Diceva che nel portabagagli nascondeva una valigetta con due chili di ecstasy. E li voleva vendere all’altro amico. Gli chiedeva trenta milioni, e quello non ci stava. Troppi, cazzo, troppi, gli gridava, te ne do dodici. La trattativa andava per le lunghe.
Franchino: E tu?
Pam: E io? Io cosa? Quei due carognoni parlavano senza calcolarmi, come se fossi un robot. Lì ho visto il mio futuro e ho volato come osano gli avvoltoi. Ed è colpa tua, Franchino (beve a canna).
Franchino: E che c’entro io?
Pam: L’idea me l’hai messa tu in testa.
Franchino: Nunziatino, non-è-vero. Adesso ci facciamo spiegare. (a bassa voce) Ma sei scema, non scherzare mai con la morte... Sei completamente pazza. (alza la voce) Nunziatino mi spiace, ha sbroccato, troppe bevute gratis si è fatta...
Pam: Dì, rispondi a questa domanda. È vero o non è vero, amore, che ho sentito raccontare da te le gesta di avvoltoi di una bravura pazzesca? E’ vero o non è vero che mi hai citato, con ammirazione, davanti a tutti quanti, un certo Merx, che sparì con trenta miliardi di un furto con la lancia termica in un caveau di una banca.
Franchino: Con ammirazione... Ma dai...
Pam: (gridando e bevendo da un bicchiere) Mi hai raccontato che quelli della banda, amore, lavorarono per un mese nelle fogne. Una puzza bestiale, ogni giorno una guerra contro i topi, ma ce la fecero, sfondarono i muri, neutralizzarono l’allarme, aprirono la cassaforte. Un lavoro che a Milano sono in grado di fare due, forse tre scassinatori. Caricarono i soldi sul furgone e andarono in una cascina per sotterrarli. Era fatta, avevano anche tirato fuori lo champagne, quando - uàuàuà - arrivò pure la madama. Ma chi l’aveva chiamata?
Franchino: E chi l’ha chiamata stasera?
Pam: Cioè, pensi che io?
Franchino: Ho chiesto...
Pam: Hai chiesto... Va be’, stavano bevendo champagne quando arrivò la madama e tutti gli amici delle fogne vennero catturati. Tutti meno uno, il Merx, l’amico tuo, no? L’hai portato qui tante volte, no ? E nessuno capì come fosse riuscito a squagliarsela. Si seppe che se n’era andato a Copacabana. Questa è la sua cartolina, no?
Franchino: Ma dove vuoi andare a parare...
Pam: E poco dopo chi lo raggiunse? Il capitano della squadra antirapine, quello che aveva coordinato l’operazione e aveva lasciato la cascina guidando il furgone carico di soldi. Ma non era mai arrivato in caserma... Quelli sì che sono stati due avvoltoi di prima classe, si sono divisi alla pari il bottino. Qui nel Kriminalbar li avete bestemmiati, ma sotto sotto... Dai Franco, dì al tuo amico assassino qual è la differenza tra un pentito e un avvoltoio.
Franchino: La sa...
Pam: E digliela come l’hai detta a me, se non hai nulla da nascondere.
Franchino: Dicevo che il pentito è come una mina: scoppia se qualche sbirro ci mette il piede sopra, ma non è un’arma intelligente: dovrebbe accoppare chi lo sta schiacciando, no? E invece gli va a raccontare tutti i fatti che sa. Per fortuna lo si può disinnescare. Ci sono casi in cui è stata disinnescata un’intera famiglia. Boom.
Pam: E dell’avvoltoio che dicevi ?
Franchino: Che è peggio del pentito...
Pam: Veramente dicevi che è meglio!
Franchino: Nel senso che è peggio, è più subdolo. Solo che al momento giusto per lui e sbagliato per te, l’avvoltoio ti fotte senza pietà, ti porta via i soldi, la roba, la vita, tutto quello che vuole. Colpisce e torna nell'ombra. Può essere un amico, un uomo fidato...
Pam: Ecco, io così ho fatto io, ho applicato quello che dicevi tu.
Franchino: E cioè?
Pam : Signor Nunziatino, lei che strappa con i denti i nasi alle persone, provi a mettersi nei miei panni. Sono le due, ed erano le due di una notte come questa quando Franchino ha finito di raccontare di Merx e io ho sentito come una corrente d’acqua calda scorrermi sulla schiena. Avevo finalmente capito cosa voglio davvero dalla vita. E da quel momento tutto è stato limpido: io punto a diventare un avvoltoio. Un vero avvoltoio.
Franchino: Tu?
Pam: Sì, l’avvoltoio è un grande, è il più geniale di tutti i balordi. Chi ha mai letto sui giornali degli avvoltoi? Chi ne ha sentito parlare? Chi li conosce? Nessuno, e già questa è una dimostrazione di quanto siamo astuti. Di noi avvoltoi non si parla mai, si può solo maledirli, questi uccellacci rapaci e furbi, ma è troppo tardi, ti hanno già colpito alle spalle e sono volati via. Volare via.
Franchino: Troppa fantasia può uccidere, Pamela, quante volte te l’ho sempre detto. Dai, torna a terra, facci un paio di caipirinhe e racconta della macchina gialla, smettila con le bufale...
Pam: Quali bufale, Franco? Io ho applicato le regole del buon avvoltoio. Quello della Porsche parlava dell’ecstasy e io non mi sono mossa di un bit. Non subito. Sono andata in bagno. E lì mi sono cacciata due dita in gola, per vomitare.
Franchino: E io ti ho visto, e ti ho pure mandato a casa...
Pam: E mi hai chiesto: "Non è che sei incinta?", e mi sembrava che tu fossi contento se lo fossi stata. Valli a capire, gli uomini.
Franchino: Certo, anzi, adesso non lo so più. Ma prima, quando cioè noi... Ma non cambiare discorso. Ti ho mandato a casa e tu che hai fatto? Rispondi!
Pam: Sono uscita, come se stessi per cadere. Ma, girato l'angolo, sono tornata indietro. Aprire il cofano della Porsche è sempre stato facile, serve solo questa. E' una di quelle vecchie chiavi del tonno in scatola. E così sono tornata a casa con la valigetta. Sì, l’ho presa io.
Franchino: Che bella idea, eh ? Pensi che quelli siano scemi. Hanno fatto due più due, si sono ricordati che tu li hai sentiti e si sono rivolti al boss, e il boss chi manda qui?
Pam: Nunziatino!
Franchino: Brava, invece dell’avvoltoio dovevi fare gli oroscopi. Dai, dicci dov’è la roba, almeno la recuperiamo.
Pam: Impossibile, l’ho venduta subito?
Franchino: A chi ?
Pam: Non t’incazzare. L’ho data a mio fratello per dieci milioni e il bastardo l'ha rivenduta a venti al direttore di una discoteca sul Garda.
Franchino: E lo dici così? Rispondimi Pam, dimmi la verità.
Pam : Il successo mi aveva reso leggera e, dopo aver contato una quarantina di volte i soldi, ho capito cos'è il gusto dell'avvoltoio. Non è il denaro, no. E’ il lampo che senti nel cuore. Il mio lavoro del futuro sarebbe stato l'avvoltoio, avevo deciso. Roba rubata, roba guadagnata, così diceva mio padre.
Franchino (dà una manata sul tavolo e la scuote): Ti svegli? Guarda che questo è un bar di Milano, non un ristorante napoletano di Napoli. Che ci mettiamo, a fregare i clienti ?
La ragazza sposta bicchieri e bottiglie, beve un fondo, ma Franchino la strattona, la tira fuori dal bancone, e lei si strappa una fascia elastica e si vede la sua pancia.
Franchino : Ma allora tu sei... ?
Pam: ...Sono rimasta incinta, avevi ragione, quando vomitavo, a preoccuparti, tuo figlio di muove come un dannato...
Franchino: E non mi dicevi niente.
Pam: Non eravamo preparati, e tu poi, tu che mi lasci nelle mani di uno che mangia il cuore alle persone, che vita puoi darmi? E poi
Franchino: Ma io...
Pam : Non m’interrompere. E poi, non volevo che questo fatto inaspettato mi bloccasse la carriera.
Franchino: Ma quale cazzo di carriera, amore?
Pam: Quella che mi avevi fatto capire tu, la donna-avvoltoio. Io voglio nutrirmi del lavoro degli altri, senza rischiare nulla. Non voglio fare le rapine come papà, che è in carcere da così tanto tempo che non ha mai visto le automobili giapponesi.
Franchino: Ma io guadagno abbastanza per tutti e tre, Pam.
Pam (scuotendo la testa, come se non volesse sentirlo): E mio figlio crescerà meglio di me. Ed è per questo che, anche se ho il pancione, sono stata lì, a lavare bicchieri. Non certo per controllare, come scherzano al bar, che tu non faccia quello che ha fatto con me alla nuova barista. Ma per ascoltare la dritta giusta, quando arriverà. E invece, questa notte, è arrivato Nunziatino. Nunziatino, no, no!
Franchino spegne la luce e scatta in avanti. Si sentono due colpi di pistola.
Pam (nel buio): Franchino, ti ho visto, m’hai difeso. Grazie, amore, grazie. Ma allora mi ami, mi ami davvero. Franchino. Franchinoooooo.
Poliziotto (entra di corsa e accende la luce): Pam, dio mio, non ti sei fatta niente.
(Controlla la scena del duplice delitto, chiama la centrale via radio, si sente una sirena che s’avvicina) Per fortuna abbiamo sentito tutto grazie alla microspia che abbiamo piazzato nella finta perquisizione, dai, Pam, non piangere. (Tenta di staccarla da Franchino, ma è impossibile, allora l’abbraccia e, dopo aver guardato l’orologio, le parla) Sei stata grande, se non si fossero ammazzati, avremmo avuto prove sufficienti per inchiodarli... Dai, dai, piccola faccetta da baby-gangster, ti amo, ci siamo innamorati appena ci siamo visti.
Pam: Sono morti tutti e due?
Poliziotto: Sì, sì, è finita, non piangere così, è passata. Lo so che hai avuto paura, uno come Nunziatino, ma io ero pronto, ed è andata bene, dai...
Pam: Bene...
Poliziotto: E il questore è uno che rispetta ai patti. Tu ci hai aiutato, noi faremo uscire tuo padre dal carcere. Uscirà in tempo per vedere nostro figlio.
Pam (singhiozza e tocca i capelli di Franchino): Cosa ti ho fatto?
Poliziotto: E’ nostro vero? Vero, Pam? Pam? E’
nostro figlio? Rispondimi, Pam, dimmi la verità.
copyright 2000 Piero Colaprico & Maratona di Milano
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