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BREVE STORIA
DELLA FINE DEI LIBRI
di Oliviero Ponte di Pino

Questo feuilleton fantascientifico è stato pubblicato per la prima volta su "suq", supplemento del "manifesto", il 1 ottobre 1994.
Nel testo mancano quasi tutte le date. Alcune delle previsioni si sono già avverate, altre si avvereranno in un prossimo futuro, altre sono forse irrealizzabili.
Al lettore il compito di associare una data a ogni protocollo.
 
 

Protocollo n. 752: I neo-libri

Negli anni '90 del XX secolo i cd-rom sostituiscono enciclopedie, dizionari, atlanti, e in generale i reference books. Poi è la volta dei libri di testo, resi obsoleti da programmi educazionali interattivi di gran lunga più efficaci dal punto di vista pedagogico.

Dopo alcuni esperimenti pionieristici, nei primi decenni del Terzo Millennio l'industria editoriale vede l'avvento del book-on-demand: unità periferiche collegate via cavo alle banche dati e agli scanner degli editori e distribuite sul territorio, in grado di stampare e rilegare in pochi minuti il fac-simile di qualsiasi libro, a prezzi talmente contenuti da abbattere drasticamente la pirateria delle fotocopie. Il book-on-demand, pur rivoluzionando distribuzione e produzione, mantiene una sostanziale continuità con il libro-libro, così come era stato concepito per cinque secoli.

Poco dopo un sorprendente progresso nella tecnologia dell'alta risoluzione porta alla rapida affermazione del video-libro: un portatile delle dimensioni di un normale volume, con la copertina sostituita da uno schermo. La leggibilità è praticamente identica a quella del classico supporto cartaceo, con una quantità di testo immagazzinato notevolmente maggiore. Inoltre, grazie a un apposito microprocessore, qualsiasi testo caricato nel video-libro (via cavo o attraverso schede magnetiche) viene immediatamente arricchito di tutte le possibilità di lettura non-sequenziale e di annotazioni personalizzate. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, il video-libro vuole ricordare il libro-libro; secondo alcuni, l'antecedente diretto sarebbero piuttosto le tavolette cerate utilizzate nell'antichità. Le possibilità d'uso del video-libro sono esattamente quelle di un qualsiasi altro ipertesto.
 
 

Protocollo n. 1347: La Nuova Buchmesse

La Fiera del Libro di Francoforte si trasferisce nel Virtuale: da oggi è aperta in permanenza al nodo Internet "Buchmesse"; Protocolli come questo continueranno ad essere diffusi dalla posta elettronica. Già da anni la produzione di libri-libri era stata resa obsoleta dai neo-libri. I padiglioni della Buchmesse ospiteranno d'ora in poi una mostra-mercato di editoria antiquaria.

Da oggi, restando comodamente a casa propria, è possibile esplorare gli stand della Fiera del Libro e consultare il catalogo di tutti gli editori presenti. Per quanto riguarda le novità presentate in questa edizione della Buchmesse, sono accessibili brevi schede su autore e contenuto e il sommario/indice del volume. Alcuni editori hanno già esteso questo servizio all'intero catalogo.
 
 

Protocollo n. 1893: La Convenzione del Diritto d'Autore

E' diventata operativa la nuova convenzione che difende i proventi del lavoro intellettuale nei diversi campi: Stesura testi; Creatività musicale; Programmazione; Fabbricazione immagini. Negli ultimi anni la pirateria organizzata degli hackers aveva ridotto al minimo i proventi del Diritto d'Autore in questi settori (favoriti invece gli spettacoli dal vivo e in diretta, tassati on-line).

Il nuovo sistema, studiato dalle Cinque Majors Planetarie dell'Infotainement, prevede una serie di rilevatori nei principali Nodi Virtuali. L'Infotainement che viaggia nel Virtuale senza Codice di Copyright verrà intercettato e azzerato; sorgente e destinatario del messaggio multati (la tassa è di 10 volte il Copyright previsto). Molta soddisfazione da parte del management delle Cinque Majors, mentre gli Hackers Organizzati hanno già rilanciato la sfida rivelando di aver già messo a punto falsi Codici di Copyright.
 
 

Protocollo n. 2458: La World Bibliothek (WB)

E' stata inaugurata ieri la più grande biblioteca del mondo. La Bibliothèque Nationale, la British Library, la Library of Congress e la Biblioteca San Vladimiro Lenin hanno riversato nel Virtuale il loro intero patrimonio. Si tratta di 45.988.765.968 titoli, per un totale di 19.298.584.897.443 pagine a stampa, ora accessibili a tutti. Per la maggior parte dei volumi, l'accesso è gratuito (fatte salve le tariffe telefoniche di collegamento); le opere soggette alla Convenzione del Diritto d'Autore sono soggette a una minima tassa d'uso (qualche millesimo di Unità di Conto Telematica a pagina). In pochi secondi, sarà possibile caricare sul vostro terminale qualsiasi testo da una delle quattro più grandi librerie del pianeta (altre istituzioni hanno già aderito). L'impresa è stata possibile grazie al finanziamento dell'Unesco e al sostegno logistico delle università dei 48 Paesi di Serie A.
 
 

Protocollo n. 2722: I Filtri

La quantità di Informazioni e di Intrattenimento disponibili nel Virtuale, come già preannunciato da alcuni esperti sin dalla metà del XX secolo, sta producendo una serie di effetti perversi. Il più temuto è l'Overdose Informativa: l'eccesso di input può provocare gravi sindromi di disorientamento e nei casi più acuti forme di schizofrenia (alcuni studiosi ritengono che i leader politici siano soggetti particolarmente a rischio).

Grazie a una serie di programmi sperimentali, sono stati recentemente messi a punto sistemi esperti che filtrano le informazioni in entrata in base alle esigenze e alle capacità d'assorbimento del soggetto (misurate in bit al giorno per argomento).

Si parte con un test psicoattitudinale che traccia un profilo del soggetto. La seconda fase consiste nell'incrociare questi dati con un profilo storico della posta elettronica effettivamente aperta. Una seconda serie di test (utilizzando i metodi della Psicologia del Profondo) valuta l'adattamento tra informazioni ricevute e informazioni necessarie. A questo punto, il Filtro Personalizzato può essere applicato alla Casella Elettronica, garantendo ogni giorno un quantità e qualità di posta adeguata.

Molti editori del nodo "Buchmesse" hanno già messo a punto Filtri di questo tipo; per gli operatori, l'Editore del futuro sarà sempre meno un produttore e distributore di Informazione e Intrattenimento, e sempre più un inventore di Filtri affidabili. Dovrà soprattutto eliminare, dimenticare; insomma, non produrrà Memoria, ma Oblio.
 
 

Protocollo n. 3542: I Labirinti della Memoria

Sono finalmente percorribili, nel Virtuale, i Labirinti della Memoria, necessari per facilitare l'accesso alla WB. L'enorme numero di testi disponibili aveva creato spiacevoli effetti collaterali: la possibilità di reperire un testo (a meno di non disporre già a priori di dati assai precisi) era assai scarsa, e un utente non esperto poteva perdere l'orientamento con molta facilità: come quegli studenti che hanno vagato nel Viruale senza meta per intere settimane; alcuni di essi, malgrado psicoterapie di sostegno, presentano ancora i sintomi della "Sindrome di Roquentin").

Ai vecchi Palazzi (quelli degli Ordini Alfabetici, Cronologici, Linguistici) si affiancano ora due Palazzi Storici: il primo ha ordinato Libri e Saperi secondo i criteri seguiti dalla più famosa delle Enciclopedie; l'altro ricostruisce il Palazzo della Memoria di Matteo Ricci, il gesuita che visitò la Cina nel XVI secolo.

Gli esperti hanno lavorato anche in altre direzioni. Sono state edificate 7 biblioteche telematiche, ordinate gerarchicamente e così definite (in base al criterio ispiratore e alla sua patologia):
 

  • 1. Labirinto Ermeneutico (o Paranoico);
  • 2. L. Escatologico (o Onirico);
  • 3. L. Filogenetico (o Storico-psicologico);
  • 4. L. Teologico (o Ontologico-Scolastico);
  • 5. L. Matematico (o Isterico);
  • 6. L. Egualitario (o Politically Correct);
  • 7. L. Caotico (o Estatico).

  •  

     
     
     
     

    Protocollo n. 4153: Il Tasso di Creatività

    Secondo i più recenti studi degli psicoeconomisti di Marketing United, il tasso di creatività del genere umano sta decrescendo con preoccupante rapidità, così come si affievolisce la sua memoria. I nuovi media hanno messo a disposizione del pubblico, gratuitamente, una quantità straordinaria, e forse eccessiva di memoria audiovisiva. La recessione di questi ultimi sette anni sta dando il colpo di grazia al già fragile mercato del Nuovo. I consumatori infatti hanno privilegiato le forme d'intrattenimento gratuito (disponibili nel Virtuale in quantità sufficienti a occupare all'infinito il tempo libero). Sono state penalizzate le novità, più costose a causa della Convenzione del Diritto d'Autore. A questo trend si è sovrapposto l'effetto dilagante della pirateria elettronica. Si sta ripetendo quello che è accaduto alla fine del XX secolo per certe pubblicazioni scientifiche e universitarie: le fotocopie pirata avevano progressivamente ridotto le vendite di questo tipo di pubblicazioni, portando le tirature di ciascun titolo sotto la quota necessaria per garantire ad autore ed editore un margine di guadagno.

    Qualche anno fa, il book-on-demand aveva ridotto la pirateria delle fotocopie; ma poco dopo la nuova WB, che ha reso facilmente accessibili (e piratabili) miliardi di testi, ha riproposto il problema in termini ancora più drastici. Si calcola che negli ultimi cinque anni i proventi del copyright si siano ridotti, nei 48 Paesi di Serie A, al 12-14%.

    Gli esperti di Marketing United stimano che il tasso medio di creatività stia rapidamente collassando: tra pochi anni, è probabile che nessun testo nuovo venga immesso nel Virtuale. Altri esperti non appaiono così pesseimisti e polemizzano con Marketing United: ritengono che ormai il Virtuale abbia una tale ricchezza di dati e procedure da riempire la vita di diverse generazioni di utenti. Il professor Borges evidenzia il fatto che i percorsi possibili nel Virtuale sono infiniti, e che dunque qualsiasi nuovo materiale immesso nel Virtuale non farebbe altro che duplicare uno di questi percorsi: che materialmente non è presente, ma che qualcuno ha forse già esplorato.
     
     

    Protocollo n. 4217: I Teatri Virtuali

    La conoscenza dei grandi capolavori della letteratura (e in generale delle opere fondamentali della cultura umana) continua a diminuire, generazione dopo generazione. Secondo il Centro dell'Educazione Planetaria, la responsabilità è dovuta alla diffusione di una cultura basata sull'immagine e sul frammento, che non abitua alla lettura. La questione è dibattuta da decenni, e già in passato erano stati fatti diversi tentativi per diffondere la conoscenza delle "Narrazioni Fondamentali"(la Bibbia, il Mahabarata, l'Iliade e l'Odissea, il teatro di Shakespeare, la Divina Commedia, eccetera): fin dall'inizio del XX secolo sono state realizzate versioni cinematografiche; nella seconda metà del secolo si è passati alla diffusione televisiva, nel nostro secolo abbiamo assistito a versioni tridimensionali di grande effetto.

    Oggi i Teatri Virtuali (un nuovo sistema esperto di enorme complessità) permettono di creare nel Virtuale versioni personalizzate di questi capolavori. E' fondamentale il collegamento con la WB, che ha creato per ogni testo un data base con tutte le informazioni storiche e critiche sull'opera (ed eventualemente sull'autore) e le successive rielaborazioni. Tutte queste informazioni vengono mixate (tenendo presente le richieste dell'utente) da un sistema denominato Regista, ricreando una versione Virtuale dell'opera, che a questo punto può essere rivissuta in tutte le sue sfumature e da tutti i punti di vista.

    In futuro l'utente potrà calarsi nei panni dei diversi personaggi, e vivere in soggettiva la Narrazione. Sono allo studio ulteriori sviluppi: l'utente-personaggio avrà la possibilità di modificare con il suo comportamento la vicenda, alla quale il Sistema Regista manterrà in ogni caso una coerenza filosofica e stilistica. Da questa linea di ricerca si sono dissociati gli studiosi del Collettivo Sheherazade, che difendono il principio dell'Intangibilità delle Storie. Secondo questo gruppo la funzione principale delle storie consiste nel creare un terreno comune, nel quale far confluire miti e archetipi collettivi; nel momento in cui ogni utente può disegnare la propria versione della storia (e addirittura il proprio canone), si rischia di favorire la diffusione dell'Autismo di Massa. In questa battaglia hanno ricevuto segnali incoraggianti dalla Consulta Teologica. Secondo la maggioranza degli Educatori, invece, già all'epoca dei libri-libri ciascun lettore costruiva il proprio canone personale, e poi si confrontava con gli altri esseri umani a partire da esso. Interpellati in proposito, alcuni lettori (cioè i pochi nostalgici ancora affezionati alle antiche consuetudini, che continuano a utilizzare supporti cartacei) sostengono che un sistema di questo genere non farebbe altro che completare l'opera dei successivi sistemi audiovisivi: eliminare totalmente il contributo di fantasia del lettore, che deve sopperire con l'immaginazione alla carenza informativa di un testo solo scritto; e che, di fronte a testi a volte poco comprensibili deve inventarsi interpretazioni e spiegazioni plausibili.
     
     

    Protocollo n. 5546: I Falsificatori

    L'Allarme Rosso scattato alcune settimane fa non era ingiustificato, conferma la commissione di esperti guidata dal professor Epimenides: gran parte del materiale della WB è "inquinato". In base a un Programma di Sabotaggio Globale, i Falsificatori (filiazione dei vecchi Hackers Organizzati) hanno alterato molti dei dati che circolano nel Virtuale, con effetti imprevedibili. Le 47 Cronologie Universali della WB finora esaminate dalla Commissione Epimenides (che solo cinque anni fa concordavano al 95%) ora concordano solo al 27%: per la data di morte di Napoleone si danno 23 soluzioni diverse (curiosamente per la nascita di Cristo la divergenza è quasi nulla).

    Come è stato possibile? Da quando tutta l'Informazione è stata riversata nel Virtuale, alcuni anni fa, il supporto materiale (cartaceo) è stato progressivamente abbandonato. Questa scelta è stata determinata da motivi pratici: l'acidificazione della carta (con la successiva polverizzazione) ha posto insormontabili problemi di conservazione; e l'accumulo di Informazione ha superato di gran lunga le capacità di immagazzinamento delle maggiori biblioteche.

    I Falsificatori hanno così potuto operare con grande facilità; solo quando si è verificata una serie di gravi inspiegabili incidenti, si è cominciato a dubitare della verità dei dati contenuti nella WB, e più in generale del Virtuale. Si è infatti risaliti a una serie di incidenti che hanno colpito diversi frequentatori abituali del Virtuale. Un sabotaggio di grande raffinatezza aveva distorto il loro ambiente di lavoro. In particolare, era stata alterata la loro curva spaziotemporale: costanza del tempo, impenetrabilità della materia, permanenza degli oggetti (e tutti i cosiddetti "pregiudizi dell'esperienza") venivano a tratti a mancare, imprevedibilmente, causando nella vittima un disorientamento destinato a sfociare in una forma di follia denominata "Sindrome di Sigismondo".

    Su scala più ampia, i Falsificatori stanno ottenendo lo stesso risultato sull'intero sistema della WB. La Commissione Epimenides raccomanda il recupero, in tempi urgenti, di tutti i libri-libri ancora disponibili, per reintegrare il Gran Libro del Mondo. Si è già scatenata un'affannosa ricerca nei depositi di università, musei e biblioteche, anche perché c'è chi ipotizza che i Governi dei Paesi di Serie A e le Major dell'Infotainement siano disposti a investire grandi somme di denaro per ripristinare l'efficienza e la credibilità del Virtuale.
     
     

    Protocollo n. 7388: I Codici di Verità

    La guerra tra Falsificatori e Verificatori, scatenatasi sette mesi fa, non conosce tregua. La prima contromossa dei Verificatori è stata quella di rivitalizzare la WB con periodiche iniezioni di dati ricavati direttamente dalle fonti materiali (gli antiquati libri-libri). Non tutto è andato per il verso giusto, anche perché i Falsificatori si sono infiltrati negli scanner che trasferivano le informazioni dal supporto cartaceo al Virtuale.

    Gli esperti del Gruppo Turing della WB sono passati alla seconda fase dell'offensiva contro il Sabotaggio Globale. Hanno impegnato gli esperti di crittografie in un compito inedito. Se prima dovevano rendere incomprensibile agli estranei il contenuto di un messaggio, ora stanno studiando un meccanismo in grado di confermare che il testo non è stato manipolato nel percorso tra sorgente e destinatario. Il sistema ha già un nome: Codice di Verità.
     
     

    Protocollo n. 8114: Terminal

    Una serie di morti improvvise ha messo in allarme gli utenti del Virtuale. La soluzione del mistero arriva forse dal capitano Goedel della Squadra Omicidi, un detective dal comportamento non del tutto irreprensibile. Goedel era infatti solito praticare nel virtuale quelli che egli stesso definisce "giochetti sadomaso", partendo dai capolavori dei Teatri Virtuali. L'anno scorso Goedel era impegnato nella rivisitazione di un episodio della "Recherche" (non ha voluto specificare quale, ma ha spiegato che la situazione si era fatta "molto spinta") quando ha perso improvvisamente contatto con l'interlocutore (di cui peraltro non sapeva nulla, né generalità, né localizzazione, né sesso reale); quando qualche settimana più tardi si è ripetuta una situazione analoga (ispirata questa volta alle "Lettere provinciali" di Pascal), ha deciso di contattare utenti del Virtuale con esperienze analoghe. In un paio di mesi ha raccolto una nutrita casistica, con le registrazioni delle sessioni sospette. Un'analisi incrociata con gli uffici d'anagrafe ha portato a una conferma clamorosa: a quei black out corrispondono quasi sempre morti improvvise davanti a un Apparato Virtuale. In teoria l'incidente dovrebbe essere impossibile: i parametri fisiologici dei frequentatori del Virtuale vengono costantemente monitorizzati e al minimo segnale anomalo l'Apparato avrebbe dovuto disinnescarsi. Questa inquietante falla nel sistema di autoregolamentazione del Virtuale trova gli esperti impreparati. L'unico ad azzardare un'ipotesi è un accreditato studioso di crittografie, il professor Champollion: "Ci sono significative analogie tra i Codici di Verità messi a punto contro il Sabotaggio Globale e i segnali caratteristici emessi dalle vittime del Virtuale poco prima di morire".

    Le autorità appaiono giustamente preoccupate, altri sostengono che si tratta solo di allarmismo moralistico. Il capitano Goedel è invece convinto di aver trovato la sua fortuna: si è dimesso dalla polizia per commercializzare i Teatri Virtuali Terminali, partendo da quelli "sopportabili". Il prezzo (oltre 1000 Unità di Conto) sembra alto, ma lo stesso Goedel sostiene di aver già ricevuto circa centomila prenotazioni. Ma anche le Majors hanno fiutato l'affare e programmeranno una Roulette Russa Telematica, partendo da sequel hard delle Grandi Narrazioni. E' stata stabilita una Scala di Rischio per queste Avventure Erotiche: chi sopporterà la prova più pericolosa, il Grado Dieci, riceverà un premio di 10.000 Unità di Conto Telematiche. Chi invece morità lungo il percorso, avrà in omaggio una Icona Permanente nell'Enciclopedia dei Morti del Virtuale (nodo Internet "DaniloKis").

    copyright Oliviero Ponte di Pino, 2000


     
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