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In queste pagine sono raccolte alcuni mail in risposta alla mia Lettera aperta (di solidarietà) a Mario Martone. Lo spazio è a disposizione di tutti, la discussione è aperta.
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Moni Ovadia
Caro Oliviero,
ho già aderito alla lettera inviata al comune di Roma, per sostenere Mario nella speranza che le dimissioni siano respinte e che Mario possa tornare a svolgere il suo magnifico lavoro, prezioso per il teatro Italiano e quello Europeo.
Sono disponibile a partecipare ad un'eventuale azione di protesta contro gli attacchi all'indipendenza del lavoro culturale, frutto di una mentalità strumentale al infimo livello di certa politica di fazione.
Un Abbraccio


Sandro Gorli
Caro Oliviero
sottoscrivo ogni parola della tua lettera aperta a Mario Martone e mi unisco al coro di chi si rattrista e si incazza nel vedere cadere speranze di un miglioramento del Teatro in Italia.
Sandro Gorli


Attilio Caffarena
Caro Oliviero,
ho ricevuto anche la tua seconda comunicazione sulle dimissioni di Mario Martone dalla direzione del Teatro di Roma e ti ringrazio per la tua iniziativa che, come vedo, è anche di coordinazione delle informazioni.
Ho comunicato i materiali al direttore dell' Istituto Italiano di Cultura a Berlino, Prof. Pierangelo Schiera che in questi anni si è dimostrato particolarmente sensibile alla rilevanza artistica e culturale del nuovo teatro in Italia apoggiando più di una iniziativa a riguardo, in collaborazione con alcune tra le più importanti istituzioni culturali berlinesi.
Mario Martone è stato in più occasioni, anche recentemente, presente a Berlino con il suo lavoro.
Per quanto mi riguarda, collaborando con l' Istituto Italiano di Cultura in qualità di consulente per il teatro e avendo avuto modo di conoscere da diversi anni la scena teatrale berlinese dal suo interno, posso testimoniarne il reale apprezzamento per Mario Martone come artista e uomo di cultura e il riconoscimento dell' importanza che a lui fosse affidata, nel panorama culturale europeo, la linea della direzione artistica del Teatro di Roma.
Sperando che, anche attraverso l'informazione e il suo coordinamento , si possa contribuire a non perdere qualcosa la cui importanza va al di là dei limiti nazionali, ti prego di continuare a tenermi al corrente,
Attilio Caffarena


Patrizia Zappa Mulas
caro Oliviero, non solo non voglio essere cancellata dalla tua lista ma ho d'istinto rilanciato la tua lettera dell'altro giorno agli amici del Teatro Stabile dell'Umbria e a altri. Purtroppo non so darti indicazioni per Internet e mi sono poi limitata a un mesaggio a Mario di solidarietà. Fammi sapere se ci sono altri tipi di iniziativa e conta certamente su di me.
Patrizia Zappa Mulas



Elio De Capitani
Sul nostro sito è arrivato questo messaggio da Paolo che anticipa una idea che stavamo per mettere in atto: quella delle e-mail a Pedullà. Per chi volesse continuare la campagna di e-mail a Rutelli, cercate sul sito www.elfo.org e trovate tutte le notizie.
Ecco il messaggio di paolo sul sito:


walter.pedulla@teatrodiroma.net

E' l'indirizzo che ho trovato sul sito www.teatrodiroma.it del presidente del teatro di Roma.
(N.B.: non una parola sul sito riguardo alle dimissioni di Martone)
Mi sembra il caso di dire anche al presidente (o a tutti i membri del cda) quello che pensiamo. Ricordatevi di mandare una copia anche a mario.martone@teatrodiroma.net e al sito di Oliviero Ponte di Pino che sta raccogliendo tutto il materiale sulla soliderietà sumartone@olivieropdp.it.

TEATRO DI ROMA

Presidente: Walter Pedullà
Consiglio di amministrazione: Fabrizio Barbaranelli, Gilberto Casciani, Graziella Caterina Falconi, Carlo Fuortes, Salvatore Nigro, Massimo Pedroni
Collegio dei revisori dei conti: Giovanni Valente (presidente), Alvaro Casini, Vincenzo Gagliani Caputo
Direttore: Mario Martone
Direttore tecnico-amministrativo: Filippo Vacca

Contatti
Scrivere alle singole persone del Teatro di Roma è facile: basta digitare: nome.cognome@teatrodiroma.net
Esempio:
walter.pedulla@teatrodiroma.net

Su ogni indirizzo è attivo anche un alias che permette di digitare anche solo il nome proprio.
Esempio:
walter@teatrodiroma.net

Per qualsiasi comunicazione generica, e se non sapete chi è il vostro referente è consigliabile utilizzare la mail principale: info@teatrodiroma.net.
l vostro messaggio sarà trasferito alla persona giusta.

Persone e settori


PATRIZIA BABUSCI patrizia.babusci@teatrodiroma.net
PIERO BALISTRERI piero.balistreri@teatrodiroma.net
MIRIAM BELLUCCI TASSI miriam.belluccitassi@teatrodiroma.net
SILVIA CABASINO silvia.cabasino@teatrodiroma.net
ADA D'ADAMO ada.dadamo@teatrodiroma.net
NATALIA DI IORIO natalia.diiorio@teatrodiroma.net
GIOVANNI GALLETTI giovanni.galletti@teatrodiroma.net
GIULIA GIANNONI giulia.giannoni@teatrodiroma.net
DANIELA LANCIA daniela.lancia@teatrodiroma.net
SERGIO MARRA sergio.marra@teatrodiroma.net
MARIO MARTONE mario.martone@teatrodiroma.net
RITA MILONE rita.milone@teatrodiroma.net
ENRICO OLLA enrico.olla@teatrodiroma.net
ROBERTO PACI DALÒ roberto.pacidalo@teatrodiroma.net
WALTER PEDULLÀ walter.pedulla@teatrodiroma.net
SANDRO PICCIONI sandro.piccioni@teatrodiroma.net
CRISTINA PILO cristina.pilo@teatrodiroma.net
CAROLINA PISEGNA carolina.pisegna@teatrodiroma.net
FLORIANA PISTONI floriana.pistoni@teatrodiroma.net
LUIGI POTINI luigi.potini@teatrodiroma.net
ANTONIETTA RAME antonietta.rame@teatrodiroma.net
ROSARIA RUSSO rosaria.russo@teatrodiroma.net
LAURA TARAMELLI laura.taramelli@teatrodiroma.net
MAURIZIO TODARO maurizio.todaro@teatrodiroma.net
ROBERTA URBANI roberta.urbani@teatrodiroma.net
FILIPPO VACCA filippo.vacca@teatrodiroma.net
PRESIDENZA presidenza@teatrodiroma.net
DIREZIONE direzione@teatrodiroma.net
UFFICIO RAGIONERIA ragioneria@teatrodiroma.net
UFFICIO PERSONALE personale@teatrodiroma.net
UFFICIO STAMPA ufficiostampa@teatrodiroma.net
UFFICIO PROGRAMMAZIONE programmazione@teatrodiroma.net
UFFICIO PROGETTI progetti@teatrodiroma.net PROMOZIONE E ABBONAMENTI promozione@teatrodiroma.net
CENTRO STUDI centrostudi@teatrodiroma.net
LABORATORIO
PIERO GABRIELLI labgabrielli@teatrodiroma.net
ITACA itaca@teatrodiroma.net
LA PORTA APERTA laportaaperta@teatrodiroma.net
BIGLIETTERIA biglietteria@teatrodiroma.net


Giorgio Gallione - Teatro dell'Archivolto
L'esperienza romana di Martone era appena all'inizio e già si evidenziava come fondamentale per il rinnovamento non solo del teatro pubblico italiano, ma emblematica per l'attenzione e il sostegno alle forze più vive, sincere e creative della scena contemporanea.
Impedirgli di lavorare con serenità e libertà significa contrastare colpevolmente un processo artistico qualificato che tende ad un necessario, vitale, urgente rinnovamento e dialogo tra i linguaggi e le arti.
A Martone il mio appoggio, il mio incoraggiamento, la mia stima.
Spero che un "miracolo" politico, culturale, etico, lo riporti al suo posto
Giorgio Gallione
Teatro dell'Archivolto


Alfonso Santagata
Letta con grande rammarico la lettera con la quale Mario Martone dà motivo delle proprie dimissioni, desidero che tutta la mia stima e una assoluta e profonda solidarietà giungano a sottolineare l'impegno e il merito artistico della sua difficile prova alla direzione del Teatro di Roma, e insieme partecipare lo sdegno per l'offesa prodotta all'intelligenza dei pochi ancora capaci di atti di coraggio e responsabilità in questo triste paese: come sempre i fatti fanno paura.
Alfonso Santagata


Teatro all'Improvviso
Abbiamo appreso da "Repubblica" prima e dalla mail di Ponte di Pino poi delle dimissioni di Mario Martone dal Teatro di Roma.
Ci associamo completamente alle riflessioni fatte da Ponte di Pino nella sua lettera di solidarietà e alle lettere di tutti gli altri amici e colleghi che hanno preceduto questa nostra.
Malgrado questo però abbiamo deciso di ribadire con questa lettera la nostra totale solidarietà a Mario Martone. Come tutti abbiamo creduto nel suo percorso e avevamo sperato che il suo impegnativo e qualificato lavoro potesse continuare è stato quindi con vero sconforto che abbiamo letto questa notizia.
Speriamo davvero che la vicenda possa avere un altro epilogo e ci associamo a quanti hanno già chiesto un intervento in tal senso da parte della pubblica amministrazione, in particolar modo al Sindaco Rutelli.
per TEATRO ALL'IMPROVVISO
Dario Moretti
Marina Lucchetta


Elena Bucci e Marco Sgrosso
Caro Mario,
ancora una volta gli strumenti per fare arte vengono sottratti agli artisti per diventare strumenti di potere! E noi diciamo, no.
Siamo solidali in ogni punto con il tuo agire e con la linea del tuo pensiero.
Il lavoro che tu e i tuoi collaboratori avete fatto in questo breve periodo è semplicemente miracoloso e le difficoltà che avete incontrato e incontrate testimoniano di quanto abbiate centrato l’obbiettivo di rinnovare e ripulire le vecchie strutture per renderle agili strumenti al servizio dell’arte.
Abbiamo visto la città di Roma trasformarsi, da provinciale, lento e arroccato pachiderma, in un punto di riferimento culturale che, attraverso India, attraverso l’apertura al nuovo e attraverso una precisa volontà di attivare e far crescere il pubblico, si sta avvicinando all’immagine di una città vera, di una vera capitale.
Allo stesso tempo, quanto sta avvenendo mette completamente in luce una realtà che, seppur chiara a chi lavora in ambito artistico, temiamo sia ancora confusa e mascherata per la maggior parte degli italiani.
Ci riferiamo alle condizioni di emergenza in cui versano nel nostro paese l’arte e gli artisti, spesso in mano a personaggi e strutture senza competenza e senza coscienza.
Non ci compete analizzare qui i motivi che hanno portato a questo degrado di cui paghiamo il prezzo tutti, artisti e non. Ma vogliamo combattere fino in fondo per denunciarne la gravità e trovarne i rimedi.
Basta con i progetti sterili e senza respiro, basta con gli artisti resi pavidi e timorosi e basta con una politica culturale che rende l’arte sempre più lontana dalla vita e il pubblico sempre più pigro, distratto e senza autonomia.
Che tu, rinunciando a dedicarti unicamente al tuo lavoro, abbia scelto di credere e dimostrare che gli artisti sanno amministrarsi e gestirsi da soli, usando il loro talento e la loro intelligenza per creare progetti culturali fertili e con una lunga vita, ci sembra un atto di coraggio da emulare e una testimonianza concreta che questa via non solo è possibile, ma è anche quella che garantisce i migliori risultati, a tutti i livelli.
Naturalmente, purchè si lasci fare. Elena Bucci e Marco Sgrosso
Per Le belle bandiere


Silvio Bastiancich
Caro Oliviero,
grazie per avermi inviato la Tua lettera a Martone.
L'abbiamo pubblicata e sottoscritta nel servizio dei COMUNICATI STAMPA sulla home page di Comoedia.
Siamo disponibili a intraprendere e diffondere altre iniziative per favorire il rientro delle dimissioni di Mario Martone.
Ancora grazie, spero di avere Tue notizie al più presto.
Silvio Bastiancich


Massimo Munaro
Rovigo, 3 novembre 2000
Caro Mario,
apprendo con rabbia ed amarezza la tua decisione di dimetterti dalla direzione artista del Teatro di Roma. Spero che nuovi eventi ti permettano di portare a termine il tuo mandato, come era, fino a questa estate, nelle tue intenzioni.
Voglio ringraziarti non solo per quello che hai fatto per noi (il debutto di ODISSEO fra le rovine di Ostia Antica è stata per noi un'esperienza artistica fondamentale ed indimenticabile) ma più in generale per quello che in questi due anni hai fatto per il Teatro italiano.
Hai dimostrato come si possa gestire uno Stabile fuori da intrighi e paludamenti politici, di cui il nostro sistema teatrale è scandalosamente fin troppo impregnato, e come un Teatro Stabile, istituzione che per lo più appare come obsoleta e polverosa, possa e debba tornare ad essere un riferimento vitale nel corpo di una città.
Le dimissioni a cui sei stato costretto sono il segno di una restaurazione a cui è necessario opporsi in tutti i modi. Per quanto debole occorre che ognuno faccia sentire la sua voce.
Per questo ti mando una lettera aperta che insieme all'amico Franco Vazzoler, abbiamo deciso di inviare al quotidiano "La Republica" e a "Il Manifesto".
Ti sono vicino.
Un abbraccio,
Massimo Munaro


Isole Comprese Teatro
7 novembre 00
le tue comunicazioni sono sempre importanti !
sottoscriviamo la lettera!
Isole Comprese Teatro


Angela Calicchio - Outis
caro Oliviero,
abbiamo apprezzato la tua lettera aperta a Martone, a cui abbiamo inviato un messaggio, lo trovi in allegato, affidandoci alle parole di Montale.
E' una brutta battuta d'arresto! per tutti quelli che tentano, a volte disperatamente, di non lasciarsi sopraffare dal cinismo e da un potere ottuso e terribile.
Cordialmente. Angela Calicchio

Milano, 4 novembre 2000

Dagli albori del secolo si discute
Se la poesia sia dentro o fuori.
Dapprima vinse il dentro, poi
Contrattaccò duramente il fuori
E dopo anni si addivenne a un forfait
Che non potrà durare perché
Il fuori è armato fino ai denti.
(E. Montale)

Caro Mario,
abbiamo preferito le parole di Montale, più efficaci di qualunque altra considerazione, per esprimerti la nostra stima e solidarietà.
Con affetto.
Angela Lucrezia Calicchio


Lenz Rifrazioni
A Mario Martone con sentimenti affettuosi e forte preoccupazione.
La notizia delle tue dimissioni è un brutto segno, che premonisce tempi futuri ancora più difficili del presente.
Cause, ragioni, significati del bastone politico ci sfuggono e ci spaventano, lì e qui.
Ambiguità e debolezze hanno affogato il pensiero dell'azione politica in pratiche di gestione di realtà, senza accanite lotte, senza sogni di giustizia, senza tenere rivoluzioni.
Ora la reale realtà presenta il conto, il prezzo è alto perché la testa è buona e il cuore onesto.
Ma era solo una, troppo poco per avere la forza di un popolo.
Lenz Rifrazioni
Maria Federica Maestri e Francesco Pititto


Alessandro Fantechi
sottoscrivo in pieno la lettera inviata da Oliviero Ponte di Pino e controfirmo.
Ho visto Tango Glaciale nel 1982.
non ci sono parole per dire ciò che sta accadendo.
Ci riconosciamo nella frontiera e nel progetto di Martone.
Cosa possiamo fare?
Alessandro Fantechi


Renato Rizzardi
Gent.mo Oliviero
grazie delle notizie che mi invii (e che leggo con attenzione e volentieri). Da "ufficio stampa" ti invio un comunicato che è partito ieri dal Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, sempre in merito alle prese di posizione degli artisti italiani sulla faccenda Martone/Teatro di Roma.
A presto
Renato Rizzardi

lunedì 6 novembre 2000, alla “prima” di Licia Maglietta
in segno di solidarietà a Martone
il Sempre Aperto Teatro Garibaldi
è Ritornato muto
In segno di solidarietà a Mario Martone, una singolare protesta è stata messa in atto lunedì sera al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, prima del debutto dello spettacolo “Delirio amoroso” di e con Licia Maglietta. Con un volantinaggio dal loggione (che ricordava garibaldinamente il lancio risorgimentale dei volantini ”Viva V.E.R.D.I.” in occasione della “prima” del Nabucco alla Scala di Milano nel secolo scorso), lo staff dell’Onorevole Teatro Casertano, che gestisce l’attività del Teatro Garibaldi, ha diffuso tra il pubblico un testo a sostegno del lavoro svolto da Martone al Teatro di Roma. Gli autori del volantino ribadiscono la necessità di una nuova idea di gestione del teatro pubblico e riconoscono al regista napoletano la creazione, con il lavoro svolto all’Argentina e all’India, di un “modello a cui ispirarci nella direzione di un progetto, il Sempre Aperto Teatro Garibaldi, che ci entusiasma e ci insegna che l'unica garanzia di un risultato è l'irrinunciabile coerenza delle scelte etiche ed artistiche. Il teatro italiano deve solo accettare il fatto che esiste una nuova generazione di artisti capaci di pensare in modo diverso il rapporto con la politica, non più fonte di potere e di scambio ma strumento necessario al servizio delle mille diverse voci dell'arte”. Per un lungo minuto il “Sempre Aperto Teatro Garibaldi”, titolo del progetto di produzione e programmazione di Teatro Musica e Danza - residenza multidisciplinare, cominciato ad ottobre 2000 e affidato dall’Ente Teatrale Italiano alla gestione dell’Onorevole Teatro Casertano e della Piccola Orchestra Avion Travel , è ritornato muto e spento in segno di protesta. Al pubblico in sala sono state garantite tutte le fondamentali misure di sicurezza durante questa manifestazione. La protesta si è conclusa immediatamente nell’unico modo possibile: aprire il sipario e dare voce all’Arte, in questo case con le parole di Alda Merini, nell’interpretazione di Licia Maglietta.


Luigi Salciarini
caro oliviero...
mi incuriosiva sapere se eri a conoscenza dell'incarico pubblico di cui gode l'autore della "campagna infame" contro Martone
...
ed ho usato "gode" non a caso...
...
poi...
oggi su la repubblica...interessante articolo di Michele Serra...(pag.1)
...
...

Luigi Salciarini
Pescara


Francesco D'Agostino
Carissimo Oliviero, ho molto apprezzato la tua lettera aperta.
Non ho ancora registrato rezioni "istituzionali" al fatto. Mi saranno sfuggite??
E' stata mandata una lettera di solidarieta a Mario presso il Comune di Roma. Te la mando per conocenza, ti mando anche il rimando con l'articolo di Antonio Calbi che ho trovato in rete.
Grazie ancora per i tuoi aggiornamenti.
Francesco

Al sindaco di Roma Francesco Rutelli

Ci colpisce profondamente la notizia delle dimissioni di Mario Martone.
Il Teatro di Roma, con la sua direzione, ha assunto una fisionomia ancora più precisa rispetto alla città e all'intera nazione rafforzando l'immagine del teatro italiano in Europa.
Le chiediamo di fare i modo che questa preziosa esperienza non venga interrotta.
firma
...........
3 novembre 2000


Marco Belpoliti
Grazie per aver scritto la lettera a Martone.
Come al solito i giornali la mettono sul piano dei giochetti di potere per rendere tutto uguale a tutto, ma tu continua a informarci.

Ciao
MB


I docenti della Sezione Spettacolo
e il Centro di promozione teatrale La Soffitta
del Dipartimento di Musica e Spettacolo - Università degli Studi di Bologna

Bologna, 6 novembre 2000
Caro Mario Martone,
la notizia delle Sue dimissioni dalla direzione del Teatro di Roma deve seriamente rattristare e preoccupare chi ha a cuore le sorti della cultura e del sistema teatrale di questo Paese. Gli importanti segni di cambiamento che la Sua direzione già aveva impresso, in soli due anni, facevano finalmente sperare nella possibilità di un rinnovamento artistico e progettuale che ponesse la scena pubblica all'altezza della ricerca teatrale contemporanea.
Quando una così lucida e rigorosa progettualità rimane ingabbiata nelle maglie di un sistema politico e burocratico in grado di dettare leggi e imporre vincoli extra artistici, è la storia stessa del teatro come antica struttura di civiltà a subire una ferita.
Per tutte queste ragioni, e per quello che Lei è stato comunque in grado di realizzare nel corso della Sua direzione, lasciando a tutto il teatro l'eredità di nuovi spazi, prospettive e valori, La ringraziamo ed esprimiamo a Lei e ai Suoi collaboratori i sensi della nostra stima e solidarietà.

I docenti della Sezione Spettacolo
e il Centro di promozione teatrale La Soffitta
del Dipartimento di Musica e Spettacolo - Università degli Studi di Bologna
Giovanni Azzaroni
Paola Bignami
Dario Borzacchini
Michele Canosa
Eugenia Casini Ropa
Sergio Colomba
Marco Consolini
Antonio Costa
Marco De Marinis
Leonardo Gandini
Raimondo Guarino
Gerardo Guccini
Giuseppe Liotta
Claudio Meldolesi
Guglielmo Pescatore
Arnaldo Picchi
Leonardo Quaresima
Giuliano Scabia
Lamberto Trezzini
Cristina Valenti


Elio De Capitani
Il sito dell'Elfo è a disposizione.
Dai un occhio, stiamo cercando di tenere botta col poco tempo che abbiamo.
Domani lanciamo una campagna di mail a Pedullà.
Quella di mail a Rutelli è già in corso.

edc


Vito
per martone è veramente un segnale negativo per il teatro anche perchè le sue intenzioni erano di rinnovamento.
ciao
vito


Fratelli di Taglia
Per nulla infastiditi dalle E-Mail, esprimere la nostra solidarietà è il minimo che possiamo fare. Purtroppo per il momento non possiamo essere di aiuto in altro modo.
Compagnia Fratelli di Taglia
TEATRO MASSARI
S. Giovanni in Marignano (RN)


Silvio Castiglioni
Caro Mario,
leggo oggi la lettera aperta di solidarietà a te indirizzata da Oliviero Ponte di Pino all'annuncio delle tue dimissioni dal Teatro di Roma e la sottoscrivo in pieno, e con me tutti i collaboratori del Festival di Santarcangelo, un Festival di frontiera che tu conosci molto bene, che tante volte ti ha ospitato come artista e che persegue un'idea di lavoro teatrale vicina a quella che ha ispirato il tuo progetto allo stabile romano, e nella quale la parte ancora in vita del teatro italiano si riconosce.
Siamo smarriti per il tuo abbandono, anche se non eravamo all'oscuro delle difficoltà che incontravi, e ci sentiamo colpiti direttamente. E non solo per i progetti realizzati insieme e per quelli in cantiere. Ma perché avvertiamo il tentativo di liquidare un progetto comune. E poi siamo anche indignati (ma non sorpresi) per quell'accorrere di iene e fanfare. Non è mai facile il nostro lavoro. Ma siccome so che non sei abituato a lamentartene, il tono della tua lettera mi ha particolarmente colpito e mi induce a rispolverare un linguaggio d'altri tempi e a riflettere sulle ragioni, le strategie e gli obbiettivi di una lotta comune per un teatro che continui a ricercare e rinnovare il proprio senso come dice benissimo Oliviero.
A te e ai tuoi collaboratori, a quel piccolo gruppo agguerrito e motivato di persone che ti ha accompagnato e sostenuto nel tuo progetto tutta la nostra solidarietà!
Silvio Castiglioni - Santarcangelo dei Teatri


Ombretta Zaglio
grazie ho già inviato anch'io una lettera
ombretta zaglio


Alessandra Orsi
bravo!,
condivido e sottoscrivo
un bacione
ale


Fabio Abagnato
da Comune a Comune, mi auguro che il lavoro artistico ed organizzativo fatto da Martone venga difeso dall'Amministrazione oggi guidata da Rutelli, per meglio definire i limiti dell'intervento politico nel sistema teatrale e per combattere una regressione in atto che trova agio nei ritardi legislativi del Parlamento.
nel teatro oggi non c'è la destra e la sinistra, ma la routine e il coraggio di riformare nel concreto l'azione teatrale.
non bisogna difendere semplicemente Martone, ma la possibilità che lui ha evidenziato di pensare ai nostri teatri come istituti culturali del contemporaneo e non di chissà quale repertorio drammatico del nostro paese.
con speranza nel vostro intervento
fabio abagnato
resp. Sistema Spettacolo
Comune di Bologna


Piccolo Teatro Perempruner
Il Piccolo Teatro Perempruner di Gruglasco condivide e controfirma la lettera aperta di Oliviero Ponte di Pino ed esprime a sua volta piena solidarietà a Mario Martone.


Elio De Capitani
Caro Oliviero,
la tua lettera la trovi sul sito dell'Elfo assieme alla mia (io ho scritto al volo a Rutelli - la lettera per Mario la mando domani) e a un po' di articoli. Abbiamo inviato i nostri spettatori a mandare e-mail al gabinetto del sindaco di Roma) Campidoglio@comune.roma.it.
Questo è il testo dell'invito agli spettatori:

Mario Martone ha annunciato stamane le sue dimissioni da direttore del Teatro di Roma con una lettera aperta al sindaco della capitale, Francesco Rutelli - il Comune di Roma è infatti il maggior azionista dello Stabile - pubblicata oggi 3 novembre da Repubblica e che potete leggere qui sotto sul forum.
Teatridithalia invita alla solidarietà con Mario Martone tutti le persone di buona volontà a cui sta a cuore la libertà degli artisti dalle ingerenze della politica.
Chi vuol far proprio l¹appello può inviare un messaggio al Gabinetto del Sindaco Campidoglio@comune.roma.it .
Potete anche semplicemente aggiungere la vostra firma a questo messaggio, indicando nell'oggetto "solidarietà a Martone":


Al sindaco di Roma Francesco Rutelli

Ci colpisce profondamente la notizia che Mario Martone ha annunciato stamane le sue dimissioni da direttore del Teatro di Roma con una lettera pubblicata oggi 3 novembre dal quotidiano la Repubblica, indirizzata a lei, sindaco della capitale.
Mi rivolgo a lei per esprimere la stima e massima solidarietà a Mario Martone. Il suo lavoro al Teatro di Roma è stato innovativo, convincente, efficace, coraggioso e originale. Mai un teatro pubblico aveva compiuto un passo così deciso verso il ritorno alle sue stesse radici: quelle di un teatro d¹arte aperto a tutti, con un¹idea fondante delle sue funzioni nella società, espresse non solo nelle scelte del cartellone ma anche nelle riforme organizzative e di accesso per il pubblico.
Quello di Mario è stato un teatro di solidarietà e non di privilegio, di cultura e non di intrattenimento, di intenso lavoro progettuale e non di eventi gratuiti. Abbiamo provato simpatia e ammirazione per il coraggio di Mario e per la sua tenacia, eravamo orgogliosi che anche in Italia potesse accadere qualcosa che facesse sperare in un passo in avanti verso un futuro meno ripetitivo del nostro sistema teatrale. Abbiamo visto risultati assai apprezzabili già nei primi mesi di lavoro: risultati che solitamente richiedono anni. Lo si accusa di aver corso dei rischi in un paese in cui il peggior rischio è non rischiare: evitiamo la stupidaggine di affondare un progetto che fa del Teatro di Roma uno spazio aperto, per richiudere tutto all¹interno dei soliti giri e dei soliti volti.
La preghiamo quindi di respingere le dimissioni di Martone, di fornirgli tutto l¹appoggio necessario perchè porti a termine in piena autonomia il suo mandato, e perchè la sua esperienza faccia da traino a una riforma complessiva del teatro pubblico che lo liberi dall¹ingerenza - non già della politica, perchè quello di Mario è stato un progetto che pensava e parlava alla polis - ma da quella dei partiti, che rischia di divenire sempre più arrogante e invadente. E che rischia di rendere ingovernabili gli stessi teatri per chi lì dentro il teatro lo deve fare.
firma
...........


Antonio Calbi
Ho scritto questa triste ballata appena ho saputo delle dimissioni di Martone, sollecitato anche dall'amica, attrice-pasionaria, Carla Chiarelli. Si può declamare questo componimento alla maniera della canzone di De Gregori, di cui non ricordo il titolo, ma i cui versi attaccano, appunto, con “Viva l'Italia”.
Venerdì 3 novembre, ore 11.
Inno alla resistenza creato di getto
con la pancia col cuore e tanta rabbia
Viva l'Italia!
Viva l'Italia! L'Italia del malcostume e dell'incultura.
L'Italia dell'ingerenza e dell'arroganza politica.
L'Italia della burocrazia e dei consigli di amministrazione che tutto possono. L'Italia restia ai cambiamenti e ossessionata al mantenimento dello status quo, qualsiasi esso sia.
Viva l'Italia miope dei tempi che mutano, sorda alle istanze delle nuove generazioni, restia al corretto alternarsi ai timoni delle navi del sapere, dell'arte e della cultura. - Per non dire dei camaleontici capitani del potere. –
Viva l'Italia, che nello stesso giorno dimette Martone a Roma e Fuksas a Venezia, e domani a chissà chi tocca. Viva l'Italia di chi considera il teatro soltanto un pulpito in più per il proprio esibizionismo.
L'altro ieri lo scippo di Asti Teatro da parte del giullare di turno, oggi tocca al Teatro di Roma:
dalla provincia alla capitale, la cultura torna a essere considerata non più terra di frontiera ma giardino (elettorale) prezioso.
Non importa se poi i giardinieri incaricati abbiano fatto fino a ieri gli stallieri.
Viva l'Italia dei cialtroni e degli pseudointellettuali, l'Italia flaccida capitolina o quella schizofrenica meneghina.
Viva l'Italia del nulla e del niente.
L'Italia dei valori, degli ideali, delle utopie, del rigore uccisi dall'invidia, dall'incompetenza, dal pressapochismo, dal provincialismo, dalla zavorra appiccicata alle alucce di Mercurio.
Viva l'Italia dei falsi compagni, dell'ipocrisia e della volgarità dilagante.
Viva l'Italia che svende se stessa, smemorata dei propri Rinascimenti, grandi di ieri, o piccoli ma ugualmente potenti di oggi.
Viva l'Italia che all'arte viva del teatro preferisce il cadavere catodico, che alla poesia preferisce la maniera, che alla creatività preferisce la finzione, che alla virulenza dell'autenticità preferisce l'innocuità della copia.
Viva l'Italia che alla festa della vita preferisce il trionfo della morte.
A Mario Martone e a tutti i suoi compagni, la mia più viva solidarietà.
Antonio Calbi


Il corsivo di Antonio Calbi sul "Il Nuovo"



Kinkaleri
Un piccolo oggetto per manifestare la nostra solidarietà a chi si è battutto per un tentativo di cambiamento.
Fatene l'uso che ritenete più opportuno.
Kinkaleri
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G.P.Bianki
Concordo piegamente con quanto esponi così chiaramente sul "caso" Martone. Il tutto è anche di una tristezza infinita! Pensare che, finalmente, Roma tornava ad essere considerata dagli artisti che ho il piacere di conoscere una piazza "affidabile". Un'altra occasione persa per migliorare l'esistenza di tutti!
Colgo l'occasione per dirti che la prima puntata di Grammelot mi è piaciuta, ne ho seguito diverse parti e mi sono sentito stuzzicato, titillato e stimolato. Ho disegnato meno del solito e fantasticato molto di più, grazie tante.
G.P.BIANKI


Mimma Gallina
Caro Mario,
sono addolorata e sconfortata. Addolorata per te personalmente, perchè so quanto bruci non riuscire a portare avanti un progetto in cui si crede: è stata una grande opportunità ed eri solo all'inizio.
Sconfortata perchè mi chiedo se il degrado del teatro pubblico non sia irreversibile e ineluttabile.
E penso che ogni possibile e vera riforma del teatro italiano parta da lì, dalla possibilità di ridare un senso e rimettere in moto in concreto queste macchine: non credo nei regolamenti, nei cambiamenti nominalistici, e mi insospettiscono le aperture governative.
Quello che è davvero trieste è che non è il pubblico, non è neppure la mancanza di soldi, non sono i risultati che contano, ma, come diceva Viviani che ti è caro, è tutto ciò che c'è nell'anticamera, per arrivare al pubblico.
Non so se queste solidarietà ti sono di conforto (rispondo anche alla sollecitazione della bella lettera di Oliviero Ponte di Pino) ma voglio dirti un'ultima cosa. In questi due anni ho seguito a distanza e apprezzato molto il tuo lavoro: ho pensato che avevi il coraggio di una rottura drastica (se per caso stai cercando dove puoi avere sbagliato, non è certo in questo, i cambiamenti morbidi non esistono): hai fatto delle cose concrete, lascerai il segno, non si potrà non tenerne conto e penso sia il massimo che oggi si possa fare. Sono certa che rifarai lo stesso altrove, come regista e come organizzatore di cultura: nessun regista in Italia aveva ancora dimostrato di saperlo fare (non ci conosciamo bene ma, credimi, questo è il massimo complimento che potrei farti!).
Spero di avere presto occasione di incontrarti e ti abbraccio.
Mimma Gallina



Carlo Manfio
E' bellissima la Sua lettera, egregio dott. Ponte di Pino, e con tutto il mio animo la condivido e mi associo: in questo periodo il teatro in Italia si trova davanti ad un bivio, o accettare i compromessi o impegnarsi nella difesa del Valore Teatro, perchè come diceva Eleonora Duse, che riposa nella bella Asolo a venti chilometri da dove io abito, "è meschino il teatro quando non sale all'ultimo girone".
Nel mio piccolo anch'io mi trovo a dover combattere una battaglia per il teatro - anzi per la libertà di stampa e di pensiero - dato che la Regione del Veneto ed Arteven non vogliono più pubblicare il mio libro "Viaggio nel teatro veneto: 1970-2000". E per motivi politici!!
Quindi la totale solidarietà a Mario e la condivisione del suo importante e coraggioso gesto. Ma comunque, Viva il Teatro, semper.
Carlo Manfio


Massimo Marino
Caro Oliviero, l'hai già spedita questa lettera? perché non la fai girare chiedendo altre firme? La mia, naturalmente, è assicurata.
Un abbraccio
Massimo Marino


Massimo Puliani
Telegramma:
al Ministro On. Giovanna Melandri
al Sindaco di Roma Francesco Rutelli
al Consiglio d'Amministrazione del Teatro di Roma
all' ETI: Dott.ssa Giovanna Marinelli e prof. Lorenzo Tian
Con profonda amarezza apprendo che il Direttore del Teatro di Roma Mario Martone ha annunciato le sue dimissioni per impossibilità politiche a continuare il suo impegno.
E' una situazione assai grave quella in cui si trova in questo momento uno dei più importanti organismi del teatro italiano che con Martone era riuscito a rigenerarsi artisticamente.
Esprimendo tutta la solidarietà a Martone di cui ho apprezzato il lavoro fin qui svolto, invito il Ministro, il Sindaco e tutti i rappresentanti politici, ad adoperarsi affinchè non venga interrotta questo rinnovamento teatrale.
prof. Massimo Puliani
direttore artistico del TSR Teatro Stabile in Rete di Fano/Cagli


Roberto De Lellis
Caro Mario,
apprendo con profondo dispiacere delle tue dimissioni da direttore del Teatro di Roma.
Stamane ho ricevuto via e mail la lettera di Oliviero Ponte di Pino, cui mi associo totalmente: quello che lui dice mi rappresenta al 100% e non voglio perciò ripetermi.
Le mie riflessioni, come spero quelle della maggior parte degli operatori che amano questo lavoro, non vogliono fermarsi però al dolore e al senso di sconfitta che ho istintivamente provato per il tuo abbandono.
Per tutti noi che in questi anni abbiamo lavorato con molte frustrazioni al rinnovamento della scena italiana, la tua esperienza ha rappresentato un modello a cui ispirarsi. Pensa che in un festival musicale che ho diretto quest'estate in Umbria ho copiato la tua idea della carta a scalare, sostituendola all'usurata formula dell'abbonamento: abbiamo raddoppiato gli spettatori, fra lo stupore degli amministratori e il plauso persino di Alleanza Nazionale!
Il segnale che arriva oggi è macabro per le sorti future del teatro delle nuove generazioni. Non c'è evidentemente posto nelle istituzioni se non per il teatro del consenso o al massimo della buona confezione.
Eppure, ripeto, non vale fermarsi allo sconforto. Come tutti i giorni ricominceremo tenacemente a sostenere le nostre idee e i nostri principi, continueremo nel nostro lavoro oscuro e a volte umiliante per difendere e sostenere tutta una generazione di artisti, che non cessa di trovare nuove energie, pur restando ai margini. Anzi, da oggi in poi il nostro rigore, la nostra necessità, la voglia di non cedere a facili compromessi con chicchessia, saranno ancora più radicali. Forse dobbiamo trovare solo la forza di riconoscerci, per non fare più solo battaglie solitarie, ma politiche, uscendo allo scoperto e mettendo al bando molte ipocrisie.
Comunque grazie per il tuo lavoro, per le illuminazioni che ci hai dato, per il senso del possibile che hai dato ai nostri sogni.
Roberto De Lellis


Gianni Riotta
Caro OPDP (ti ricordi dal manif?)
la lettera va su Stampa e StampaWeb rubrica pensieri e parole
un caro saluto
Gianni (Riotta)


Elena Bucci e Marco Sgrosso
Caro Oliviero,
concordiamo pienamente con tutto quanto espresso nella tua bella e giusta lettera aperta a Mario, al quale abbia già inviato in via personale ed informale tutta la nostra solidarietà.
Siamo solidali quindi con il tuo gesto e ti chiediamo se possiamo in qualche modo appoggiare la tua iniziativa, inviando un messaggio di sottoscrizione alla tua lettera all'e-mail del Comune di Roma.
Un cordialissimo saluto
per le belle bandiere
Elena Bucci e Marco Sgrosso

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