Dian Hanson
is a woman on top. Tall, cultivated, intelligent and charming, her special is softcore
pornography: she built her empire on fetish magazine such as "Leg Show"
("the magazine for the foot fetishist, people who like good old glam style
photography and out of fashion lingerie"), "Juggs" ("the rollercoaster
of tit-mag") and "Bust Out" ("totally unnatural women, radically
modified").
© Ian Grey
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Dian
Hanson è una donna di successo. Alta, attraente, colta, il suo lavoro è la pornografia
softcore e il suo impero è costruito perlopiù attorno a riviste fetish come
"Leg Show" ("la rivista per i feticisti del piede, persone a cui piacciono
la fotografia glamour allantica e ogni tipo di vecchia lingerie fuori moda"),
"Juggs" ("lotto volante dei tit-mag") e "Bust
Out". ("donne totalmente innaturali, pesantemente modificate"). Cè una qualche differenza sostanziale tra le tue
riviste e film tipo, chessò, Striptease?
Sì. La pornografia ha successo. Quei filmetti mosci sono sempre dei fiaschi.
Perché?
Perché non ti danno nulla. Per la stessa ragione per cui la pornografia patinata è
sempre stata un fallimento: non cè mai abbastanza materiale per masturbarsi. La
pornografia è questione di masturbazione e gli uomini si eccitano per cose diverse. Nellhardcore
è lo spettacolo del sesso che li fa andare via di testa.
Quindi questi film erotici fatti per la tv via
cavo
Non vogliono dire nulla. Ho letto una bella recensione in cui si diceva che la maggior
parte di quelli che comandano a Hollywood sono ricconi di mezza età che danno via allidea
di vedere le tette rifatte di Demi Moore, mentre alla maggior parte degli onanisti non
gliene frega proprio nulla di Demi Moore e delle sue bocce. Davvero, voglio dire:
chissenefrega? Lattrattiva delle mie riviste? È come vedere una vicina di casa con
le tette di fuori. Demi Moore non fa abbastanza, non è abbastanza sexy. È più
stimolante vedere una vera spogliarellista. E naturalmente Showgirls [il
megafiasco sulle spogliarelliste scritto dal guru della sceneggiatura porcella Joe
Eszterhas] era un disastro. Come mi hanno detto tutte le mie ragazze, quelle non avevano
tette abbastanza grandi: niente bosoms, niente cash, per dire.
Ma allora qual è lattrattiva delle riviste
con le foto delle star nude?
Pare che quelle riviste piacciano più alle donne che agli uomini. Ciò che mi piace in
questi giornali e sono davvero tra i pochi ad avere un pubblico misto è il
piacere del confronto, del tipo Ehi, ma guardala! Sono meglio io! Qui in ufficio
avevamo un numero di Celebrity Sleuth e le donne lo sfogliavano più voracemente
degli uomini.
Pensi che esista una pornografia al femminile?
Ma certo. I romanzi rosa. Le soap opera. La fantasia delle donne ha bisogni diversi da
quella degli uomini. Gli uomini hanno un sacco di fantasie sul sesso nudo e crudo. Le
donne la maggior parte delle donne sognano il romanticismo, perché nella
vita hanno già un sacco di sesso. Gli uomini non ne hanno abbastanza, invece, gli uomini
con il loro testosterone e il loro ruolo da sperminator. La missione degli uomini
è sparare il proprio sperma nel maggior numero possibile di orifizi. È un imperativo
biologico. Limperativo biologico delle donne è di scegliere quello giusto. E
mandare via a calci quelli che non vanno bene.
Corpi. Parlavamo di Demi Moore e del morphing del
suo seno, ma ci sono anche Melanie Griffith, Cher e, naturalmente, Jane Fonda. Mi chiedo
se è tutto un effetto derivato del porno?
La storia delle tette, vuoi dire?
Be, la chirurgia in generale. Sembra che nel
cinema ufficiale non ci siano più donne non modificate. Con un seno vero, tanto per
cominciare.
Non in America. Uno dei problemi dellindustria del sesso è che quando una ragazza
ha 18 anni, si è già fatta rifare le tette. "Playboy" ha fatto un numero
dedicato alle ragazze "corpoduro": erano tutte muscoli e tutte si erano fatte
rifare le tette. Capisci: rifatte al 100%. E quelle donne non erano nemmeno modelle
professioniste! Viviamo in un paese dove la prima cosa che una donna fa quando entra
in un settore in cui conta limmagine, è rifarsi le tette. Siamo una nazione
generata al computer. E la responsabile di tutto è Barbie. È tutta colpa di quella
bambola. Cè una spogliarellista che ha il logo della Mattel tatuato in fondo alla
schiena! Proprio come Barbie. Barbie è lideale, lideale generazionale.
Il che farebbe di Pamela Sue Anderson
Oh, ladoro! Lei è lincarnazione perfetta di Barbie! È progettata al computer
per attrarre gli uomini. Lei è esattamente tutto quello che gli uomini desiderano,
biologicamente: un mento delicato, un bel paio di occhioni, labbra abnormi
e
naturalmente ha più Dynel che le esce dalla testa di qualsiasi Barbie. Dovrebbero
eleggerla Zoccoletta Nazionale.
Ma allora cosa cè dietro questo desiderio
per le donne-Barbie dal seno enorme?
Siamo una nazione competitiva. Siamo una nazione di reietti e criminali. Gente aggressiva,
gente che ha lasciato la propria patria perché avevano grandi ambizioni o qualcosa da cui
scappare in fretta. Sappiamo capire cosa venderà meglio, siamo bravi a perfezionare i
prodotti. E quando il prodotto sono le donne, le donne si perfezionano da sole. I
capelli biondi vendono meglio. Un sacco di capelli biondi vendono meglio ancora. I nasini
vendono, i labbroni vendono, le tettone vendono. Chiappe sode e alte. Lo hanno capito e
nessuno vuole restare indietro. È come negli allevamenti e nellagricoltura: hanno
progettato il pollo perfetto, hanno scoperto quali mangimi generano polli con un petto
più abbondante, come ottenere la mucca con il rapporto carne/ossa ideale, e allora si
sono detti: "OK, ecco il meglio: adesso non vogliamo niente di diverso". Solo
che adesso a forza di esperimenti e mutazioni tutto il sistema sta iniziando a crollare
Nel porno o in generale?
Solo nel porno. Almeno per ora. Ma sta passando anche alla televisione e al cinema. La tv
e il cinema stanno seguendo la pornografia.
E da questo dipende anche il fatto che nel cinema
commerciale le donne sono ritratte o come vergini o come puttane?
No, quello dipende dal fatto che un sacco di film li scrive Joe Eszterhas, quella povera,
patetica creatura. |